domenica 20 agosto 2017

19 agosto - Continua la cerneficina sui posti di lavoro. Nel 2016 sono stati più di 10.000 in Europa



Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 18 agosto 2017
Sono diventati 427 sui luoghi di lavoro e oltre 950 con le morti sulle strade e in itinere
L’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Al 31 luglio 2017 dall’inizio dell’anno sono 399 i morti sui luoghi di lavoro, oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere. Al 31 luglio nel 2016 erano 374 i lavoratori morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, registriamo un aumento del + 6,3%. Al 31 luglio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio i morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO furono 354 +11,2%. Chi parla di continui cali non spiega agli italiani che quelli diffusi dall’INAIL e dai media non sono rappresentativi di tutti i morti sul lavoro. Se si vogliono confrontare con i morti dell’Osservatorio con quelli dell’INAIL occorre fare riferimento ai morti di questo istituto senza il mezzo di trasporto. Tantissime denunce arrivate all’INAIL per infortuni mortali, che tra l’altro sono parziali e non comprensive di tutte le categorie, l’anno successivo, una volta valutate le cause spariranno dalle statistiche. Mediamente ogni anno sono il 30/40% di tutte le denunce arrivate a questo Istituto dello Stato non vengono riconosciute come infortuni mortali sul lavoro. Ma quelle denunce non riconosciute, chi riguardano, e perché non sono riconosciute? Parliamo di 400/500 denunce di lavoratori morti per infortuni. E’ un miracolo che fa resuscitare questi morti?
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza. Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.

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