giovedì 6 ottobre 2016

6 ottobre - ILVA TARANTO: situazione e nuove presentazioni



nuove presentazioni del libro
“Ilva la tempesta perfetta”

Bologna 27 ottobre – MODO INFOSHOP – via Mascarella 24 b  - ore 18.30
info 051-5871012
MIlano – 26 ottobre ore 21.00  Spazio LIGERA via Padova, 133
Bergamo – 29 ottobre sede Slai Cobas all’incontro operai siderurgici-operai logistica


TARANTO - Respinte le eccezioni della difesa contro la citazione dei responsabili civili nel processo 'Ambiente Svendutò sul presunto disastro ambientale causato dall’Ilva. Il presidente della Corte, d’Assise Michele Petrangelo, ha letto per due ore una ordinanza che ritiene infondate le argomentazioni avanzate e conferma la presenza di Riva Fire e Riva Forni Elettrici (oltre alla Regione Puglia) in qualità di responsabili civili.
Il collegio giudicante ha inoltre respinto tutte le eccezioni contro la costituzione delle parte civili, ha accolto invece quelle che riguardano coloro che si ritengono vittime di un danno ambientale nei confronti degli imputati che rispondono di omicidio colposo per due incidenti mortali sul lavoro.
 È stato aggiornato a oggi il processo dinanzi alla Corte di assise di Taranto per il presunto disastro ambientale causato dall’Ilva. Nel pomeriggio il collegio di difesa ha presentato altre eccezioni preliminari, sollevando ancora una volta il problema del trasferimento del processo  eanche questione di nullità in merito alla seconda udienza preliminare che si è tenuta dopo l’annullamento delle tre udienze iniziali del primo processo per un vizio procedurale. Tra gli altri, come riferisce l’Ansa, hanno preso la parola l’avv. Raffaele Della Valle in difesa di Franco Perli, uno dei legali della vecchia Ilva, e l’avv. Nicola Marseglia per conto di Fabio Riva, ex vice presidente di Riva Fire. Nel suo intervento Marseglia ha tra l’altro paragonato il processo in corso a Taranto a quello di Norimberga.


pronta l'ordinanza del sindaco per la chiusura dell'ilva

gioco elettorale al massacro sulla pelle degli operai e delle masse popolari tarantine tra governo-regione e sindaco
È LA MOSSA ANNUNCIATA DAL SINDACO DI TARANTO IPPAZIO STEFANO QUESTO POMERIGGIO. DOPO I DATI CHOC PRESENTATI DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE MICHELE EMILIANO (NEI CUI CONFRONTI HA AVUTO ANCHE TONI POLEMICI) STEFANO HA RIVELATO CHE GIÀ IL 27 SETTEMBRE HA UN SCRITTO AL MINISTRO DELLA SALUTE LORENZIN. IN CASO DI MANCATA RISPOSTA ENTRO POCHI GIORNI L'ORDINANZA ARRIVERÀ SULLA SCRIVANIA DEL PREFETTO, HA DICHIARATO IL SINDACO
P
·                               Emiliano presenta i dati del Centro Salute Ambiente
Confermato il nesso causale tra inquinamento e malattie nel capoluogo e a Statte e Massafra
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il Centro Salute Ambiente ha presentato a Bari, nella sede Regionale di via Gentile, il rapporto conclusivo del Gruppo di lavoro per la conduzione di studi di epidemiologia analitica delle Aree di Taranto e Brindisi. Presente il governatore Emiliano che ha annunciato l’intenzione di inoltrare il documento alla Presidenza del Consiglio ed alla Procura di Taranto, e di chiedere la revoca della facoltà d’uso per gli impianti dell’Ilva sotto sequestro.Nell’ambito delle attività del Centro Salute ed Ambiente della Regione Puglia, è stata promossa una valutazione epidemiologica dello stato di salute delle personeresidenti nei comuni di Taranto, Massafra e Statte che ha visto la collaborazione del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, della ASL di Taranto, di ARPA Puglia e di AReS Puglia. Riportiamo ampi stralci della nota pubblicata sul portale web del Centro Salute Ambiente Puglia. 


La coorte in studio è costituita dalle 321,356 persone, residenti tra il 1 Gennaio 1998 ed il 31 Dicembre 2010 nei comuni di Taranto, Massafra e Statte. Tutti i soggetti sono stati seguiti fino al 31 Dicembre 2014, ovvero fino alla data di morte o di emigrazione. (...) L’esposizione individuale dei soggetti della coorte è stata ricostruita a partire dal 1965 (anno di avvio dell’impianto siderurgico) al 2014 integrando i risultati del modello di dispersione con i dati effettivi di produttività Ilva, i dati quinquennali di emissioni dall’impianto (fonte Ispra), e la storia residenziale individuale. In sintesi, lo studio ha fornito i seguenti risultati: L’esposizio- ne a PM10 e SO2 di origine industriale è associata ad un aumento della mortalità per cause naturali, tumori, malattie cardiovascolari e renali dei resi- denti. All’ aumento di 10µg/m3 del PM10 di origine industriale, a parità di età, genere, condizione socio-economica ed occupazio- ne, si è osservato un aumento del rischio di mortalità per cause naturali pari al 4%; per l’esposizione ad SO2 di origine industriale l’incremento di rischio è del 9%. Per entrambi gli inquinanti si è osservata anche una associazione con la morta- lità per cause tumorali e per le malattie dell’apparato cardiovascolare, in particolare si è osservato un eccesso importante per gli eventi coronarici acuti. Tra i residenti nell’area di Taranto si è osservata una associazione tra gli stessi inquinanti e ricorso alle cure ospedaliere per molte delle patologie analizzate. In particolare, per effetto del PM10 e SO2 (per incrementi di 10 µg/m3 delle concentrazioni) sono stati osservati eccessi per malattie neurologiche, car- diache, infezioni respiratorie, malattie dell’apparato digerente e malattie renali. Le gravidanze con esito abortivo sono associate all’esposizione a SO2 delle donne residenti. Tra i bambini di età 0-14 si sono osservati eccessi importanti per le patologie respiratorie. L’incidenza tumorale è associata nel periodo 2006-2011 all’esposizione agli inquinanti studiati. L’aumento del rischio raggiunge la significatività sta- tistica per tumore del polmone. La produttività dell’Ilva ha avuto delle variazioni nel periodo 2008-2014 con un declino a seguito della crisi economica (2009), un successivo aumento negli anni 2010-2012, e un declino nel 2013-2014. All’anda- mento produttivo, e quindi alla variazione delle emissioni, ha corrisposto un effetto sui livelli di inquinamento in prossimità dell’impianto e nei quartieri limitrofi. L’andamento della mortalità ha seguito in modo speculare l’andamento della produttività e l’inquinamento nei quartieri Tamburi e Borgo. Si è assistito a variazioni positive nei tassi di mortalità fino al 2012, a seguito di incrementi del PM10 di origine industriale, per poi osservare una riduzione sia dell’inquinamento che della mortalità nel 2013-2014 (...) L’indagine epidemiologica conferma i risultati degli studi precedenti rafforzandone le conclusioni, estende l’ambito di osservazione a diversi esiti sanitari, e considera diversi aspetti metodologici. La lettura dei risultati, anche alla luce della letteratura più recente sugli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale di origine industria- le, depone a favore dell’esistenza di una relazione di causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario nell’area di Taranto. La latenza temporale tra esposizione ed esiti sanitari appare breve, ad indicare la possibilità di un guadagno sanitario immediato a seguito di interventi di prevenzione ambientale.


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