sabato 22 ottobre 2016

21 ottobre - Sciopero Lavoratori Logistica Bergamo



nella giornata dello sciopero generale contro il governo Renzi e le sue politiche antioperaie e antipopolari, i lavoratori delle cooperative continuano la mobilitazione, con un presidio permanente alla prefettura, anche per la soluzione della vertenza del Magazzino logistica kamila (agorà-italtrans) Bergamo, contro le condizioni di lavoro da schiavi che le cooperative impongono nei magazzini, grazie a leggi indegne e a contratti favorevoli.
Lo sciopero del 21 ottobre è partito il 20 a Brignano. I lavoratori in Prefettura a Bergamo
I lavoratori dell'appalto Kamila (Italtrans/Agorà) che lavorano nella piattaforma logistica di Brignano, alle dipendenze delle cooperative SBS (consorzio Cisa) e New Utility (consorzio CLS) secondo l'ormai tristemente nota catena degli appalti che rende possibile che centinaia di lavoratori siano, di fatto, precari a vita senza diritti e i grandi committenti (grande distribuzione e trasporti) non abbiano ufficialmente dipendenti, hanno anticipato l'inizio dello sciopero generale nazionale indetto da diverse sigle sindacali di base e di classe per il 21 ottobre contro il governo Renzi e le sue politiche antisociali, antioperaie e di guerra.
Infatti oggi i lavoratori Brignano/Kamila hanno scioperato, in risposta ai ripetuti attacchi ai diritti sindacali ed umani che il sistema di gestione delle cooperative, calpesta sistematicamente nelle piattaforme della logistica. 
Magazzini all'ombra dei quali è cresciuta una classe lavoratrice sottopagata supersfruttata, si parla di 700.000 lavoratori nel settore, che rifornisce notte e giorno, negozi e supermercati.
Uno sciopero spontaneo di autodifesa ed una improvvisata presenza davanti alla Prefettura per chiedere tempi più rapidi per la soluzione di una vertenza che da mesi stanno conducendo nei magazzini del gruppo a Brignano e Calcinate, e che a settembre è finita anche sul tavolo del Prefetto. 
Questa vertenza, è portata avanti generosamente da centinaia di lavoratori che resistono da mesi allo strapotere delle cooperative chiedono il rientro al lavoro dei loro compagni licenziati per discriminazione sindacale, chiedono dignità, rispetto, una giusta paga, orari di lavoro regolari e non un sms che li comanda a tutte le ore del giorno, e a tutti gli orari.

Nessun commento:

Posta un commento