mercoledì 27 aprile 2016

26 aprile - Infortuni sul lavoro nella logistica provocati da precarietà e sfruttamento da parte di padroni, cooperative e capi



Un giovane lavoratore Sebastiano Dugo di 19 anni dipendente della cooperativa Alba Service Soc. Coop. addetto alla lavorazione e macellazione carni presso lo stabilimento Globalcarni di Spilamberto (MO), è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro.
Una giostra piena di prosciutti appesi su lunghi ganci di acciaio, per il carico eccessivo, si è sbilanciata ed è gravata a terra, colpendolo alla schiena. Il giovane lavoratore è rovinato a terra ed è stato infilzato da un gancio sulla parte bassa della schiena. Ferito e sanguinante per la profonda lesione, ha ricevuto i primi soccorsi dai sui colleghi, i quali hanno senza mezzi di primo soccorso hanno cercato di fermare l'emorragia tamponandola con della carta. Solo all'arrivo dei sanitari del 118 , hanno potuto dare un soccorso adeguato al giovane lavoratore, poi trasferito in ospedale per le cure del caso.

Un altro Infortunio sul lavoro due giorni fa, alla Arcese di Castel Guelfo (Bologna), ditta specializzata in trasporto e logistica, una militante del SI Cobas RITA ADAMO sempre attiva nelle nostre lotte (manifestazioni, picchetti), è rimasta gravemente ferita alle gambe a seguito di un incidente avvenuto mentre stava manovrando un transpallet a motore elettrico. E' stata soccorsa dai sanitari e trasportata in elicottero all'ospedale Maggiore di Bologna e ricoverata nel reparto di “Ortopedia e Traumatologia” con una prognosi di almeno 50 giorni.
Ancora una volta questi gravi incidenti, non sono casi fortuiti, ma il più delle volte strettamente correlati all'aumento dei carichi e ritmi di lavoro imposti dai responsabili di queste cooperative mediante inganno, abuso di autorità e approfittando soprattutto di una situazione di necessità lavorativa e di ricatto, per le questioni relative al permesso di soggiorno o di minaccia di licenziamento.
L'alto Sfruttamento del lavoro e la mancata attuazione di quanto previsto dalle norme di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, sono il binomio che caratterizza questo genere di infortuni. I padroni non investono nella sicurezza del lavoro e nella formazione e informazione dei lavoratori, perchè questo è per loro un costo in più, ma quando poi succede l'incidente tutti i responsabili dell'azienda e della cooperativa corrono a minimizzare i fatti accaduti e ad addossare le colpe alla negligenza e imperizia del lavoratore. Le cooperative per abbattere i costi del lavoro, riducono poi il personale impiegato nell'attività lavorativa giornaliera (oppure lasciando alcuni operai a casa senza stipendio come il caso della cooperative ALBA- macellazione carni), per poi suddividere il lavoro tra i restanti lavoratori, questo genera un alto aumento dello stress che questi lamentano ogni giorno. I lavoratori del settore del facchinaggio o della disossazione delle carni accusano tutti gravi patologie muscolari scheletriche ed infiammatorie ai tendini delle mani e delle braccia. Quasi tutti i magazzini sono sprovvisti di un luogo idoneo ad infermeria e adeguatamente attrezzato, così come sono assenti i responsabili del primo soccorso e all'emergenza.
da si cobas modena

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