domenica 14 febbraio 2016

13 febbraio - Scissione USB



BETTI: NON E' SCIPPO TESSERE; LITE CON ASIA? "EFFETTO COLLATERALE" (DIRE) Bologna, 4 feb. - A Bologna (come in altre citta' dell'Emilia-Romagna e del nord Italia) l'Usb si spacca e nasce un nuova sigla: il Sindacato Generale di Base, abbreviato in Sgb. Il battesimo pubblico dell'ultimo arrivato nell'articolato mondo del sindacalismo di base e' stato tenuto oggi con una conferenza stampa da Massimo Betti, fino a pochi giorni fa storico referente a Bologna e in regione dell'Usb, affiancato da diversi delegati (provenienti da un po' tutti i settori: dal Comune al lavoro privato, dalla scuola alle coop sociali). La presentazione di Sgb arriva a pochi giorni dalla clamorosa lite che si e' verificata tra i fuoriusciti e un gruppo facente capo ad Asia-Usb, con i primi che hanno accusato i secondi di voler "occupare" la sede del sindacato tanto da chiamare la Polizia. Fatto sta che la conferenza stampa di oggi si e' tenuta in quegli stessi locali di via Finelli: sparite le insegne Usb, sostituite dal logo Sgb.


Quella vicenda e' stata "ingigantita", assicura Rosella Chirizzi, una delle delegate che ha salutato l'Usb. Tutto frutto delle dinamiche nazionali, aggiunge un altro "transfuga", Francesco Bonfini, con Asia nel ruolo di "micro-opposizione costruita ad arte sul territorio". Anche Betti minimizza: si e' trattato solo di un "effetto collaterale" e da oggi "vogliamo evitare il piu' possibile le polemiche con compagni con i quali abbiamo condiviso tanti anni di militanza". L'uscita dall'Usb, mette dunque in chiaro Betti, non e' dovuta all'episodio in questione ma viceversa. La decisione, infatti, e' stata presa "dopo un dibattito durato piu' di un anno su alcune questioni che per noi sono caratteristiche fondamentali- afferma Betti- per la natura di un sindacato che vorremmo di massa e conflittuale", che sia "alternativo a Cgil, Cisl e Uil": obiettivo che "con l'Usb non era piu' possibile raggiungere".
Caratteristiche che spaziano dall'indipendenza da partiti e movimenti politici alla " territorialita' '', intesa- spiega Betti- come luogo in cui intercettare i lavoraori e lottare per i diritti vecchi e nuovi mondo del lavoro e del non lavoro". Temi sollevati tra dicembre e gennaio anche in due assemblee nazionali, che di fatto hanno aperto la strada all'uscita dall'Usb. Nelle stesse settimane, Betti e altri dirigenti sono stati espulsi dagli organi nazionali. Poco dopo e' arrivato il commissariamento di tutti gli organismi dell'Emilia-Romagna (eccezion fatta per Parma) e della Lombardia. Gia' da qualche mese, poi, Roma aveva interrotto l'arrivo dei fondi, afferma Betti, "senza restituire un centesimo" dei soldi versati dagli iscritti dell'Emilia-Romagna. Nasce da questo contesto Sgb: ad oggi i nodi forti sono quelli di Bologna, Milano e Venezia "ma abbiamo intenzione di aprire un processo nazionale", dichiara Betti. Pero' "non vogliamo essere l'ennesimo sindacatino", aggiunge, punt
 ando ad una "relazione molto stringente" con le altre sigle di base: primo banco di prova sara' lo sciopero generale del 18 marzo, promosso dai sindacati che non hanno firmato il testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio. Per quanto riguarda il resto dell'Emilia-Romagna, Sgb spiega che nella stessa direzione si e' mossa anche Reggio Emilia mentre Piacenza "ci sta ragionando". A Bologna, secondo Betti e gli altri fuoriusciti, la scissione coinvolge due terzi del gruppo dirigente di Usb e circa 200 delegati su 250 (tenendo fuori dal conto Asia). "Ma non facciamo un nuovo sindacato scippando gli iscritti a USb", afferma Betti, perche' non sono in corso travasi automatici di tessere: "Da ieri stiamo ritesserando, chi vuol stare con noi ci seguira'". (Pam/ Dire)

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