venerdì 15 gennaio 2016

15 gennaio - Metalmeccanici: No all'accordo targato Federmeccanica



Federmeccanica piattaforma contrattuale.
1) Salario 2016. Dal 2017  fissare un “ salario mensile di garanzia “ come riferimento e confrontare con questo il salario di fatto. Solo se il rapporto è negativo scatta l’integrazione. Dal Gennaio 2017 una mancia coi nostri soldi i 485 euro suddivisi in 37.31 euro mensili dell’elemento perequativo.Dal Luglio 2017 si apre alla possibilità dell’aumento di salario di garanzia sulla base del tasso di inflazione dell’anno precedente depurato dagli energetici importati.
A livello aziendale : premi completamente gestiti dall’azienda, obbiettivi irraggiungibili. Qui è previsto anche che nel caso in cui le aziende non istituissero un premio minimo di 260 euro possono utilizzare questi soldi per i corsi di formazione, o a forme integrative di assistenza.

2) Sull’inquadramento. Fine delle mansioni, valutazione fondata dalla polivalenza e polifunzionalità.  I criteri di mobilità andranno ridefiniti, viene di conseguenza che bisogna spostarsi dove serve e vuole il padrone, niente scatti di anzianità sostituiti da un elemento di professionalità che, visto come intendono strutturare l’inquadramento, può solo voler dire premiare chi si presta a fare qualunque cosa, in qualunque condizione.
3) Welfare. La mutua aziendale l’hanno abolita perché il Servizio Sanitario Nazionale doveva garantire a tutti la cura della salute. Ora bisogna ritornare alla “ sanità aziendale “, a nostre spese perché comunque il padrone le scalerà dal salario reale e nello stesso tempo sopporteremo il fatto che il S.S.N. viene meno al suo ruolo.                                              
4) Orario di lavoro. Per i permessi annui retribuiti vogliono “ridefinirne“ i criteri di maturazione legandoli all’effettiva prestazione di lavoro. E cioè ridurli. Poi vogliono la possibilità di monetizzare gli altri. In poche parole vanificare i permessi che dovevano essere una riduzione reale dell’orario di lavoro.
5)  Straordinari. Vogliono conteggiarli su base settimanale e non giornaliera per cui la maggiorazione scatta solo se superi l’orario normale settimanale. Se durante la settimana un giorno lavori 10 ore ed un altro 6 la maggiorazione delle due ore di straordinario sono perse. L’azienda risparmia e l’operaio se vuole la maggiorazione deve lavorare molte più ore

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