venerdì 15 gennaio 2016

15 gennaio - Contro l'epurazione nella Fiom



l sindacato è una libera associazione dove non è il gruppo dirigente che stabilisce la linea, ma sono gli iscritti che determinano linea e dirigenti.
 Il sindacato non si costruisce dall’alto, ma sorge come una delle necessità di coalizzarsi degli operai, ed in ciò costruisce la sua linea di condotta.
 Il comitato centrale di un sindacato non è quello di un partito politico, per quanto abbia lo stesso nome. Quello del partito si compone su una fedeltà ad una linea politica; quello del sindacato si sceglie nella necessità di rappresentare la realtà degli iscritti e i loro interessi collettivi.
 Dal partito e dal suo comitato centrale si può escludere chi non sostiene la linea; dal sindacato e dal suo comitato centrale non si può escludere nessuno sulla base della sua posizione sindacale, della sua attività sindacale, nessuno può limitarne dall’alto la sua partecipazione nel gruppo dirigente. Un segretario generale del sindacato che non capisce queste differenze, che scambia il suo ruolo con quello di un qualunque segretario di partito, che espelle o limita l’azione di chi si oppone alla sua gestione, commette un atto di autoritarismo ingiustificabile.
 Che Landini voglia di fatto trasformare la Fiom in una sorta di suo partito politico, lo ha in parte già dimostrato, ora ancora di più con l’azione disciplinare contro Domenico Destradis, operaio delegato della Fca di Melfi. Gli operai hanno bisogno di un sindacato capace di difenderli dagli attacchi dei padroni; e i delegati operai alla Destradis, sono molto più necessari di tanti funzionari da scrivania ben allineati.
 Dichiarazione di un gruppo di delegati operai da presentare all’attivo regionale Fiom a Brescia, ma che, per i limiti degli interventi imposto dai dirigenti della riunione non è stato possibile leggere.

13 gennaio 2016

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