martedì 15 dicembre 2015

15 dicembre - Ilva Cornigliano: vertenza in salita



Ilva, nuovi ostacoli sulla vertenza
L'impegno di inserire in legge di stabilità un emendamento per garantire il reddito dei lavoratori traballa e la tensione torna a salire


di NADIA CAMPINI
14 dicembre 2015
SI complica la vertenza dei lavoratori Ilva sulle garanzie di reddito a partire dal primo gennaio 2016  (mentre vengono confermati i pagamenti di stipendio e tredicesima a dicembre) e mentre il mercato riprende a tirare restano le incertezze sul futuro della società siderurgica dopo che il governo ha deciso di accelerare la privatizzazione.
Oggi la direzione dell'azienda ha avuto un incontro con i sindacati Fim, Fiom e Uilm e con l'assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rixi e sulla partita del reddito si è registrata una battuta di arresto. "Sembrava una cosa fatta _ dice Bruno Manganaro, segretario Fiom _ invece scopriamo che siamo ancora nella nebbia, ma bisogna sapere che se cresce la nebbia cresce la rabbia, i lavoratori non ci stanno ad accettare riduzioni di reddito". La riforma degli ammortizzatori sociali prevede infatti che dal primo gennaio 2016 i contratti di solidarietà, che a Cornigliano interessano a rotazione 800 lavoratori su 1700, la retribuzione scenda dal 70 al 60% dello stipendio iniziale, ma l'accordo di programma firmato ormai dieci anni fa garantisce ai lavoratori Ilva di Cornigliano continuità di reddito e di lavoro a fronte della riconversione avviata con la chiusura del caldo. "Era stata individuata la soluzione di un emendamento alla legge di stabilità _ spiega Antonio Apa, segretario Uilm _ ma ora sembra invece che questa soluzione non sia possiible e che si pensi ad un emendamento al decreto Ilva, che andrà però alla convesione in legge non prima di gennaio-faebbraio, noi abbiamo bisogno di risposte prima". Intanto l'azienda ha ripreso a lavorare e ha preso alcune commesse, anche nell'incontro di oggi la direzione ha confermato l'intenzione di portare avanti gl invesitmenti sulla zincatura quattro, ma resta l'incognita della vendita. "E' il problema che ci preoccupa di più _ dice Alessandro Vella, segretario Fim.-Cisl _ il mercato c'è, ma bisogna sapere quali sono le intenzioni del governo rispetto alla vendita e soprattutto con che tipo di piano industriale, perchè da questo dipende il futuro di tutta l'Ilva".


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