domenica 15 novembre 2015

14 novembre - Milano, il giudice condanna MacDonalds al reintegro i lavoratori



Caso McDonald's, il primo round va ai sindacati. Ieri il Tribunale del lavoro ha disposto il reintegro immediato delle due delegate della Filcams Cgil lasciate a casa a fine luglio,  tre giorni dopo la chiusura dello storico locale di piazza San Babila
di NICOLA PALMA
Milano, 13 novembre 2015 - Caso McDonald's, il primo round va ai sindacati. Ieri il Tribunale del lavoro ha disposto il reintegro immediato delle due delegate della Filcams Cgil lasciate a casa a fine luglio, tre giorni dopo la chiusura dello storico locale di piazza San Babila, primo Burghy d’Italia e storico punto di riferimento dei “paninari” negli anni ’80. Accolto il ricorso di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, le sigle confederali che rappresentano i lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata: il giudice, che ha annullato pure il trasferimento (ritenuto illegittimo) di un altro delegato, ha accertato il comportamento antisindacale della multinazionale americana. Anzi, i comportamenti anti sindacali, come si legge in un comunicato della Filcams: dal licenziamento delle due manager part-time (e delegate) dell’esercizio di piazza San Babila alla violazione dei diritti d’informazione, senza dimenticare «l’aver impedito ai rappresentanti sindacali di assistere i lavoratori in occasione della consegna delle lettere di trasferimento (il pomeriggio di domenica 19 luglio, ndr) e in generale nell’avere ostacolato l’esercizio delle loro funzioni». Insomma, «vittoria su tutta la linea», esulta Giorgio Ortolani della Filcams Cgil. Alla prima udienza di metà ottobre sembrava emersa la volontà dei vertici di McDonald’s di trovare un accordo stragiudiziale tra le parti. Alla fine, però, niente di fatto. E così il giudice ha deciso nel merito, accogliendo le istanze dei sindacati. Che ora sperano di ottenere lo stesso risultato nelle altre cause intentate per far riassumere due addetti alle pulizie mandati via da piazza San Babila e non ricollocati: «Sono stati puniti perché a maggio hanno partecipato a uno sciopero a sorpresa di un’ora per chiedere il rinnovo del contratto di categoria». Del resto, ragiona Ortolani, i posti in McDonald’s ci sono: «L’azienda non è affatto in crisi, anzi nel 2015 sia a Milano che nell’hinterland ha continuato ad assumere a tempo determinato, indeterminato e a voucher». 
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