giovedì 12 novembre 2015

10 novembre - SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 09/11/15



INDICE

CASSAZIONE: NIENTE RETROATTIVITÀ PER IL JOBS ACT

TTIP, LO SCENARIO CHE CI ATTENDE

Voci della Memoria info@vocidellamemoria.org
11 NOVEMBRE A ROMA PER TESSERATI DI VOCI DELLA MEMORIA

Alessandra Cecchi alexik65@gmail.com
LA FERRIERA DI TRIESTE

SARZANA 13 NOVEMBRE CIRCOLO ARCI: ENERGIA INTELLIGENTE, ECONOMIA DI COMUNITA’

Controsservatorio Valsusa info@controsservatoriovalsusa.org
UNA SENTENZA SENZA PRECEDENTI

Claudio Pietra claudio.pietra@libero.it
APPUNTI SU MODIFICHE DEL 81/08 DA PARTE DEL JOB ACT NOVEMBRE 2015

AIEA Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
MOBILITAZIONE AMIANTO: PRESIDIO 11 NOVEMBRE SOTTO IL MINISTERO DEL LAVORO

AIEA Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA ALLA EURECO DI PADERNO DUGNANO

13 NOVEMBRE: DIBATTITO SU RAPPRESENTANZA E ELEZIONI RSU

Alessandra Cecchi alexik65@gmail.com
STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI GIÀ SEDI DI IMPIANTI NUCLEARI

NEWS ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO VAL BASENTO E INIZIATIVE NAZIONALI

MONTESCAGLIOSO, MANIFESTO / LOCANDINA PER SABATO 14 NOVEMBRE 2015

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From: Studio Cataldi newsletter@studiocataldi.it
To:
Sent: Tuesday, October 27, 2015 2:20 AM
Subject: CASSAZIONE: NIENTE RETROATTIVITÀ PER IL JOBS ACT

Le nuove tutele e indennità in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato si applicano solo ai nuovi contratti
Il Jobs Act ha fatto presto ad arrivare in Cassazione: già con la sentenza numero 21266/2015, pubblicata il 20 ottobre, i giudici di legittimità si sono infatti confrontati con la nuova disciplina del rapporto di lavoro a tempo determinato, contenuta nel Decreto Legislativo numero 81 del 2015.
Nel dettaglio la Corte, nella pronuncia in commento, ha specificato che le nuove tutele e la nuova indennità prevista in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato possono essere applicate solo a quei contratti di lavoro che siano stati stipulati a partire dal 25 giugno scorso.
Per quelli pregressi continua ad applicarsi la disciplina di cui all’articolo 32 della Legge 183/10.
Diversamente, occorrerebbe vagliare la conformità nella normativa alla Costituzione e ai principi della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, anche in ragione del fatto che la nuova indennità prevista dal Jobs Act può essere meno favorevole al lavoratore rispetto a quella prevista precedentemente.
Oltretutto la Corte ha rilevato, innanzitutto, che tra la vecchia e la nuova disciplina si pone una successione di leggi e non una mera riformulazione.
Ha rilevato, poi, che la nuova norma riguardante le tutele in caso di trasformazione del contratto ha natura di diritto sostanziale e si inserisce nella disciplina organica del contratto di lavoro a tempo determinato.
Nell’analizzare la questione i giudici non hanno omesso, infine, di porre in evidenza anche il fatto che la previsione di cui all’articolo 32 del collegato lavoro non potrebbe comunque trasporsi nella nuova disciplina in ragione dell’assenza di un qualsiasi riferimento della nuova norma ai giudizi pendenti e di una qualsivoglia disposizione di carattere transitorio.
La riforma, quindi, vale solo per il futuro.
Valeria Zeppilli

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From: Studio Cataldi newsletter@studiocataldi.it
To:
Sent: Tuesday, October 27, 2015 2:20 AM
Subject: TTIP, LO SCENARIO CHE CI ATTENDE

TTIP, LO SCENARIO CHE CI ATTENDE
IL GRANDE INGANNO DI UN TRATTATO INTERNAZIONALE SEGRETO CHE CI SOTTRARRA’ LA DEMOCRAZIA

Zero controlli, multinazionali padrone del globo, cibo spazzatura, OGM ovunque, made in Italy
Il Transatlantic Trade and Investment Partnership, in acronimo TTIP, è un accordo commerciale ancora top secret (perché mai?) che ufficialmente tende ad eliminare le barriere non tariffarie, i dazi doganali e a uniformare i regolamenti tra continente americano ed Europa.
In realtà, si cela dietro questa macroscopica operazione di attacco architettata dagli USA (in sostanza un atto di guerra) un tranello che sconteranno le future generazioni di cittadini europei. E l’Italia è tra le nazioni che ha tutto da perdere: già i nostri agricoltori hanno perduto i consumatori, le imprese e i professionisti i clienti, le famiglie della classe media sono scivolate nella fascia di povertà e la disoccupazione è cresciuta all’inverosimile.
Si sta ora facendo leva sulla crisi economica per somministrare altre ricette micidiali del tipo di quelle della Troika (austerity) che, a titolo esemplificativo, affosseranno del tutto la tipicità e la diversità del made in Italy: non sapremo più la provenienza di un pomodoro all’apparenza Pachino, ma prodotto in Texas, di una forma di sembiante parmigiano stagionato in California o di un vino che pare barbaresco prodotto da un’azienda vitivinicola dell’Oklahoma.
Infatti, gli Stati Uniti non riconoscono la denominazione d’origine controllata o protetta DOC e neppure DOGC (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita) e la IGP (l’Indicazione Geografica Protetta).
Nessun produttore sarà più obbligato a specificare la provenienza di quel che pone in circolazione ed è destinato alla nostra tavola.
Gli Stati Uniti non pongono limiti agli OGM e le loro carni sono imbottite di ormoni e di additivi; le sostanze chimiche in genere la fanno da padrone in ogni tipo di cibo: ad esempio, vi sono particelle di vetro nelle barrette di cereali per accrescerne la croccantezza e la fragranza, conservandole a lungo.
Non parliamo, poi, del settore degli appalti pubblici.
Sarà veramente il Far West!
Tutte le potentissime lobby degli States avranno accesso libero a ogni appalto pubblico indetto nell’Unione Europea, annientando la piccola e media impresa e facendo scadere a livelli impensabili la qualità dei servizi, già periclitante, in una miscela esplosiva con corruttela politica e criminalità organizzata.
Sulla corruzione già siamo maestri insuperabili: i nostri politici sono di certo tra i più corrotti del pianeta.
Sulla mafia abbiamo già l’eccellenza mondiale: un export di cui andare davvero fieri.
L’ambiente sconterà ogni peccato in nome del profitto; saranno le grandi corporations a fissare i termini della tipologia di energia da adottare e sviluppare.
L’Italia potrebbe divenire l’hub mondiale anche per la sua conformazione e posizione geografica: le trivellazioni sono un assaggio.
Nessun divieto all’importazione di alimenti e additivi chimici tossici per la salute.
Farmaci: ancor più di quanto accade ora saranno le grandi aziende farmaceutiche a dettare legge in ogni campo della sperimentazione, stabilendo a tavolino ogni opzione futura.
I malati non sapranno più se la pasticca che stanno assumendo è stata sperimentata per sei mesi o dieci anni, imposti oggi in molte casistiche; finiremo per rimpiangere perfino la corruttela politica che regna nelle nostre Aziende Sanitarie Uniche Regionali.
Tutti i servizi pubblici saranno privatizzati.
Pertanto, non saranno più nostri ospedali, autostrade, scuole, risorse idriche (in barba a uno straordinario referendum, che ha visto la mobilitazione della nostra popolazione per opporsi a siffatte dilapidazioni di beni pubblici come l’acqua).
In buona sostanza, la nostra sovranità nazionale, già incrinata dalla demenziale rinuncia alle monete nazionali, sarà annientata dai TTIP.
Sarà consentito a un colosso privato di denunciare un governo per i mancati profitti derivanti da politiche sociali.
Un’arma di ricatto formidabile: esautorati i tribunali nazionali a vantaggio di organismi di dubbia imparzialità e autonomia decisionale, in caso di controversie legali l’accordo prevede l’inclusione dell’Investor to State Dispute Settlements (in acronimo ISDS) che permetterà al colosso internazionale di denunciare un governo per i mancati profitti, come già ora la Philip Morris sta facendo con l’Uruguay dell’ex Presidente (il presidente che tutti gli onesti vorrebbero avere) Pepe Mujica e con l’Australia per le politiche restrittive del fumo, a tutela della salute della popolazione.
Tra salute, incolumità del cittadino, tutela dell’ambiente e profitto della grande azienda vincerà sempre il profitto.
I potentissimi studi legali statunitensi stanno già affilando le armi e citeranno le nostre nazioni europee per una campagna di allarme sui fagioli colmi di OGM: il Comune, la Regione, lo Stato verranno denunciati!
Le regole europee ora prevedono 143.000 controlli sulle sostanze chimiche.
Negli Stati Uniti i controlli sono (reggetevi forte) soltanto sei!
Infatti, il trattato mira anche ad abbattere le barriere non tariffarie, vale a dire i divieti che hanno sinora impedito l’importazione di carne agli ormoni, di pollo al cloro, gli ftalati (composti chimici aggiunti alle materie plastiche per renderle più flessibili) nei giocattoli dei bimbi, i residui di pesticidi nei cibi e moltissimi elementi tossici della catena alimentare.
Questo molto in sintesi e basandoci su considerazioni raccolte dai parlamentari europei del Movimento Cinquestelle è lo scenario lugubre che ci attende.
Lo scenario che attende i nostri bambini, che in questo momento giocano lietamente: il tesoro più prezioso che possediamo.
Le future generazioni ci rimprovereranno di non aver fatto nulla per impedire tutto ciò.
Ho voluto dedicare proprio ai bambini di oggi questa denuncia.
Ovviamente, come sempre avviene nelle discussioni che smuovono interessi di portata mondiale, del tipo olio di palma, troverete chi ne sostiene l’innocuità o addirittura l’utilità.
Per le multinazionali è più conveniente commissionare ricerche compiacenti pur di non porre in discussione un modello produttivo che gonfia a dismisura i profitti, a costo di ambiente e salute.
Si sospetta, ad esempio, che gli ftalati, presenti nei giocattoli, nei solventi per la casa e nei cosmetici, possano provocare aborti, anomalie nella riproduzione maschile, malformazioni.
Fatto sta che (ma guarda un po’!) alcuni ospedali stanno virando su prodotti privi di ftalati, in modo particolare nelle unità di terapia intensiva neonatale: del resto, vale il principio di cautela; perché mai correre rischi?
Da studioso e pratico di questioni giuridiche mi domando se ha ancora un senso parlare di democrazia, di giurisdizione, con buona pace dell’Atene del Quinto Secolo in poi, da Pericle a Tsipras, mirabilmente rispettoso del diritto di voto e di scelta dei concittadini (in Italia l’ultimo Primo Ministro eletto è stato, un’era fa, un certo Berlusconi!), ma umiliato dai supremi signori dei diktat non negoziabili.
Buona fortuna a tutti!
avvocato Paolo Storani

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From: Voci della Memoria info@vocidellamemoria.org
To:
Sent: Friday, October 30, 2015 9:38 AM
Subject: 11 NOVEMBRE A ROMA PER TESSERATI DI VOCI DELLA MEMORIA

Car* Tutt*,
dopo aver ricevuto dall’AFEVA la lettera che segue, al fine di incentivare la più larga partecipazione possibile ricordiamo che per i tesserati 2015 di Voci sono a disposizione i fondi che abbiamo raccolto nel tempo fra tesseramento, cene di autofinanziamento, vendita magliette ecc. per dare una mano in solido alla loro eventuale presenza l’11 novembre a Roma al presidio per ciò che concerne i costi logistici.
Nel caso non avete che da rispondere alla presente mail e benvolentieri vi forniremo tutto il supporto, materiale e non, possibile, nello spirito solidaristico che da sempre distingue Voci della Memoria.
Associazione Voci della Memoria
* * * * *
Al Ministro del Lavoro
Giuliano Poletti
OGGETTO: PRESIDIO AL MINISTERO DEL LAVORO, VIA VENETO
11 NOVEMBRE 2015 DALLE 10 ALLE 16
REVISIONE REGOLAMENTO E DECRETO FONDO VITTIME AMIANTO
Signor Ministro,
con la presente, le scriventi Organizzazioni Sindacali, l’ANMIL e le Associazioni Vittime Amianto, La informano che nella giornata di mercoledì 11 Novembre 2015, effettueranno un presidio presso la sede del suo Ministero in Via Veneto per manifestare il dissenso verso il Decreto da lei emanato sull’accesso al Fondo vittime dell’amianto dei malati civili di mesotelioma.
Il Decreto da Lei emanato disattende le attese delle persone malate di mesotelioma e non coglie lo spirito e il senso delle lotte portate avanti dal movimento sindacale che hanno ispirato la nascita della Legge che ha istituito il Fondo a favore delle vittime di mesotelioma.
Evidenziamo il fatto che Ella abbia ignorato quanto la sua stessa amministrazione aveva predisposto e regolamentato circa la consultazione degli Organi Amministrativi del Fondo.
Con questo Decreto non vengono colte le nostre osservazioni e proposte, dobbiamo rimarcare inoltre che le risorse dedicate non sono sufficienti per riconoscere adeguate risposte alle Vittime civili e non sono chiare inoltre le modalità con cui sono stati ricostruiti i dati dei malati di Mesotelioma attuali e futuri.
Con la nostra manifestazione vogliamo quindi esprimere il nostro dissenso e Le chiediamo un incontro urgente al fine di sanare le incongruenze contenute nel Decreto in oggetto.
Crediamo sia necessario rendere più dignitosa l’applicazione di una Legge che dovrebbe rendere orgoglioso il nostro Paese in quanto lo Stato riconosce un indennizzo per la mancata tutela della salute e della sicurezza dei cittadini rispetto all’amianto.
Con l’occasione, le porgiamo i nostri saluti.
I Segretari Confederali CGIL CISL UIL
AFEVA (Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto)
AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto)
ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi per Lavoro)

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From: Alessandra Cecchi alexik65@gmail.com
To:
Sent: Saturday, October 31, 2015 10:23 AM
Subject: LA FERRIERA DI TRIESTE

Segnalo due servizi delle Iene sulla ferriera di Trieste.

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From: Daniela Patrucco daniela.patrucco@retenergie.it
To:
Sent: Tuesday, November 03, 2015 9:30 AM
Subject: SARZANA 13 NOVEMBRE CIRCOLO ARCI: ENERGIA INTELLIGENTE, ECONOMIA DI COMUNITA’

Cari soci e simpatizzanti,
vi invito a partecipare alla serata che abbiamo organizzato venerdì 13 Novembre alle 21.00 a Sarzana, in Via Landinelli 88, presso il Circolo ARCI di Sarzana-Val di Magra, in collaborazione con il GAS In.di.os.ca. e il Comitato SpeziaViaDalCarbone, per presentare il nostro progetto per la produzione di energia elettrica rinnovabile, etica e sostenibile. L’intento della serata è aggiornare i soci sulle ultime acquisizioni della cooperativa e acquisire nuovi soci per ampliare la base sociale della cooperativa.
Come sapete, Retenergie è attiva dal 2008 e conta oltre 900 soci in diverse regioni italiane e produce energia rinnovabile in grado di soddisfare il fabbisogno di quasi 700 persone. Nel corso della serata sarzanese sarà presentato l’ultimo investimento della Cooperativa: due impianti fotovoltaici di circa 180 kW collocati sui tetti di due scuole in Sicilia. I partecipanti potranno valutare l’opportunità di associarsi e sostenere il progetto di Retenergie con una o più azioni.
Enel ha annunciato la chiusura entro il 2019 di 23 centrali italiane alimentate con combustibili fossili. La centrale a carbone della Spezia chiuderà probabilmente ben prima della scadenza dell’AIA, fissata nel 2021. Noi possiamo lavorare insieme per un progetto alternativo: efficienza energetica e sostituzione delle grandi centrali a carbone con impianti di energia rinnovabile distribuiti sul territorio e di proprietà dei cittadini.
A Dicembre a Parigi si terrà la 21a Conferenza delle Parti (COP21) sui cambiamenti climatici. Il mantenimento dell’innalzamento della temperatura entro i 2°C è l’obiettivo minimo da raggiungere e per questo occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas serra già dal 2020. Due terzi delle emissioni di CO2 sono legati alla produzione e all’uso di energia: si deve, dunque, cominciare di lì. Lo dice il rapporto su “Energia e cambiamento climatico” pubblicato dall’Agenzia Internazionale per L’Energia.
Retenergie e il Comitato SpeziaViaDalCarbone aderiscono alla campagna #DIVESTItaly per chiedere agli investitori istituzionali e agli enti pubblici di disinvestire da titoli azionari e obbligazionari di imprese che estraggono e commercializzano carbone, petrolio e gas, ritenuti tra i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici in corso.
A livello internazionale la campagna è partita negli Stati Uniti nel 2012. A oggi, più di 400 investitori istituzionali (tra cui università, ordini religiosi, fondi pensione, ecc.) e 2.000 individui in tutto il mondo si sono impegnati ad azzerare o ridurre i propri investimenti nei combustibili fossili per un totale di oltre 2.600 miliardi di dollari.
Molti soggetti finanziari stanno spostando i loro capitali dal settore delle fossili a quello delle rinnovabili e questo succede dopo che qualche migliaio di risparmiatori ha iniziato a trasferire i propri risparmi verso soggetti con produzioni energetiche ecocompatibili. Basta una piccola percentuale del mercato per creare una tendenza. Noi possiamo essere tra quelli che creano questa tendenza.
Ora anche Enel ha deciso di cambiare la propria politica energetica ma non basta. L’energia deve tornare a essere un bene comune, prodotto con il minor sfruttamento possibile delle risorse e in forma diffusa: dai cittadini e per i cittadini.
“In alcuni luoghi, si stanno sviluppando cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e persino la vendita della produzione in eccesso. Questo semplice esempio indica che, mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza”. L’ha scritto il Papa nell’Enciclica Laudatosì.
Poco dopo la costituzione del Comitato SpeziaViaDalCarbone, nel 2011, diverse persone capirono che potevamo e dovevamo fare anche altro. Aderimmo a Retenergie e cambiammo fornitore, scrivendo a Enel le ragioni della nostra decisione: “Ho deciso di cambiare fornitore di energia elettrica perché non condivido le scelte di politica energetica adottate da Enel SpA, che privilegia l’utilizzo di fonti fossili e nucleare”.
La produzione di energia dal basso attraverso la proprietà condivisa è la prima scelta rivoluzionaria che siamo chiamati a compiere, l’alternativa percorribile che ci compete.
Siamo pronti a unirci per farlo, qui ed ora, sul nostro territorio?
Sono quasi 200 i soci liguri di Retenergie che partecipano agli investimenti, con la giusta remunerazione, e utilizzano i servizi della cooperativa. Con i gruppi di acquisto solidale abbiamo sperimentato che attraverso la modifica e il miglioramento dei modelli di consumo di più famiglie unite, si è andati a incidere sul sistema distributivo globale delle merci in generale e della carne in particolare (la zootecnia intensiva è responsabile del 25% delle emissioni di gas serra). Con le cooperative di produzione e di consumo come Retenergie, l’alternativa è a portata di mano anche per l’energia. Sta a noi unire le competenze per una progettualità territoriale nella Provincia di La Spezia, che può diventare uno tra i mille esempi locali di una via d’uscita a livello globale dalla strada verso il collasso.
Vi aspettiamo, insieme a chi pensate possa essere interessato all’argomento.
Saluti,

Daniela Patrucco: VicePresidente di Retenergie e portavoce del Comitato SpeziaViaDalCarbone
Cellulare: 348 44 01 645
Luca Zucconi: Gas In.di.os.ca.
Cellulare: 340 30 41 543

L’evento Facebook
La pagina dell’evento sul sito di Retenergie
La pagina dei nuovi impianti di Capizzi
La pagina contenente i tassi di remunerazione del prestito sociale

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From: Controsservatorio Valsusa info@controsservatoriovalsusa.org
To:
Sent: Tuesday, November 03, 2015 1:36 PM
Subject: UNA SENTENZA SENZA PRECEDENTI

La sentenza che verrà pronunciata tra pochi giorni in Val di Susa non ha precedenti, almeno in Europa. Per tre giorni i giudici ascolteranno una quarantina di testimonianze che documenteranno irregolarità, omissioni, soprusi, violazioni di diritti, abusi, violenze e quant’altro.
Sarà il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) a pronunciarsi domenica 8 novembre su “Diritti fondamentali, partecipazione delle comunità locali e grandi opere: dal TAV alla realtà globale” dopo aver preso in esame numerose denunce: testimonianze dirette sul TAV in Valsusa, sull’aeroporto di Notre Dame des Landes in Francia, sul MUOS di Niscemi, sul MOSE di Venezia.
Ma i giudici ascolteranno anche relazioni su altre realtà: dalla miniera a cielo aperto di Rosia Montana in Romania alla linea ferroviaria “Y basca” in Spagna, dal progetto HS2 nel Regno Unito al ponte di Messina e alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi in diverse regioni d’Italia. E altre ancora.
Sotto accusa risulterà l’intero “sistema” delle grandi opere che incide pesantemente sui meccanismi complessivi di funzionamento delle istituzioni e della stessa democrazia: non un’accusa generica, ma un preciso elenco di responsabilità documentate di organismi, società, governi e istituzioni.
Nelle nostre precedenti newsletters e sul nostro sito abbiamo già informato sul percorso che ci ha portato a coinvolgere il TPP sul tema dei diritti violati in Valsusa e non solo: siamo ora alla fase conclusiva e ci auguriamo che i nove giudici provenienti da diversi paesi dell’Europa e dell’America Latina si esprimano con chiarezza raccogliendo le nostre denunce.
Non può sfuggire l’importanza della sentenza che verrà emessa domenica prossima in Val di Susa: l’hanno sicuramente colta Salvatore Settis, Raul Zibechi, Tomaso Montanari, Alex Zanotelli, Luciano Gallino, Giovanni Palombarini, Paolo Maddalena, Marco Aime e Ugo Mattei: potete leggere i loro messaggi di sostegno sul nostro sito.
Il nostro augurio è che ad essi si aggiungano molte altre voci, che siano migliaia coloro che cercheranno di dare il massimo risalto possibile a un pronunciamento che potrà (e dovrà) avere significative e importanti ricadute nei diversi territori. La sentenza di per sé non sarà certo in grado di mettere la parola fine alle tante violazioni di diritti fondamentali commesse in nome di un progresso i cui effetti devastanti sono sotto gli occhi di tutti, ma su di essa potranno contare le tante resistenze che portano intere comunità a voler essere protagoniste del proprio futuro.
Chiediamo a ognuno di fare la propria parte, consapevoli che i grandi media faranno di tutto anche questa volta per mettere il silenziatore su una sentenza sicuramente scomoda.
Seguite il nostro sito, seguite nei prossimi giorni le nostre pagine FaceBook e Twitter, rilanciate le notizie, gli articoli, i commenti, rompete il muro del silenzio.
Nei giorni successivi alla sentenza pubblicheremo sul sito http://controsservatoriovalsusa.org  tutte le registrazioni audio/video delle testimonianze e i materiali allegati.
Sostenete il Controsservatorio Valsusa!   

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From: Claudio Pietra claudio.pietra@libero.it
To:
Sent: Tuesday, November 03, 2015 4:01 PM
Subject: APPUNTI SU MODIFICHE DEL 81/08 DA PARTE DEL JOB ACT NOVEMBRE 2015

Ennesima anomalia istituzionale da parte di questo Governo che modifica ancora una volta il Testo Unico sulla sicurezza del lavoro favorendo le imprese e i datori di lavoro.
Diminuirà gli infortuni sulla carta perché elimina l’obbligo di informare la pubblica sicurezza e trasferisce quest’obbligo dei datori al lavoro, a una comunicazione degli stessi all’INAIL; anche gli ospedali avranno l’obbligo di informare.
Nel frattempo, l’eliminazione della competenza della Pubblica Sicurezza provocherà uno slittamento dell’inizio delle indagini per un infortunio; questo sarà ancora più spostato in avanti così che tutti avranno modo di modificare lo stato dei luoghi e di trovare una favorevole versione da riferire alla Polizia Giudiziaria che indaga sulle cause e sulle responsabilità. Complimenti !!!
Dal punto di vista etico in contro tendenza rispetto all’attività delle Procure e della Cassazione degli ultimi anni, che consideravano un incidente sul lavoro non più una morte bianca ma un vero e proprio omicidio colposo, il Governo togliendo di messo la Pubblica Sicurezza (evidentemente secondo loro, l’attività della Polizia dovrebbe riguardare solo i danni alla proprietà o la scorta ai politici) di fatto dichiara e afferma che gli omicidi sul lavoro sono una morte di “serie B”, non sono certamente un problema di sicurezza pubblica. Ma un incidente una calamità, un problema personale, un episodio sfortunato.
Questo secondo loro è il progresso.
Saluti amarissimi
Claudio
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ATTUAZIONE DEL JOBS ACT: RAZIONALIZZAZIONI, SEMPLIFICAZIONI E MODIFICHE APPORTATE AL D.LGS.81/08
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 221 del 23/09/15 dei D.Lgs.148, 149, 150 e 151 è terminata l’attività del Governo diretta a dare attuazione alle deleghe contenute nella Legge 183/14 (Jobs Act).
Di questi, quelli che riguardano il mondo della salute e sicurezza sul lavoro sono i seguenti:
-         D.Lgs. 23 settembre 2015, n. 151 (Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della Legge 10 dicembre 2014, n. 183):
-         D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 149 (Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183).
Il D.Lgs.151/15 riporta nuove semplificazioni per la sicurezza e diverse modifiche al D.Lgs.81/08 e al D.P.R.1124/1965, mentre il D.Lgs.149/15 prevede il riordino dell’attività ispettiva e l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Tra le varie novità introdotte dal D.Lgs.151/15, si segnalano le seguenti modifiche apportate al D.Lgs.81/08:
-         la messa a disposizione al datore di lavoro, da parte dell’INAIL di strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio;
-         lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione, anche nelle imprese o unità produttive che superano i cinque lavoratori;
-         il miglioramento del processo di acquisizione delle informazioni necessarie per il calcolo del premio assicurativo attraverso la realizzazione di un apposito servizio sul portale dell’INAIL;
-         la trasmissione all’INAIL del certificato di infortunio e di malattia professionale esclusivamente per via telematica a carico del medico o dalla struttura sanitaria competente al rilascio, con conseguente esonero per il datore di lavoro;
-         la trasmissione all’autorità di pubblica sicurezza delle informazioni relative alle denunce di infortunio mortali o con prognosi superiore a trenta giorni a carico dell’INAIL, esonerando il datore di lavoro;
-         l’abolizione dell’obbligo di tenuta del registro infortuni, anticipando la soppressione dell’obbligo, connessa, nelle intenzioni del legislatore, alla emanazione del decreto interministeriale istitutivo del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).
Relativamente all’articolo 34 del D.Lgs.81/08, sullo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso nonché di prevenzione incendi, in conseguenza della modifica (mediante abrogazione del comma 1-bis dell’articolo 34), per il datore di lavoro non vi sono più i limiti disposti in relazione alle dimensione delle imprese, ovvero fino a cinque lavoratori, in ordine alla possibilità di svolgere direttamente i compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione.
Con le modifiche del D.Lgs.151/2015, quindi, il datore di lavoro ha la possibilità di svolgere direttamente i compiti di primo soccorso, di prevenzione degli incendi e di evacuazione, anche nelle imprese o unità produttive che superano i cinque lavoratori. Da qui anche la modifica al comma 2-bis dell’articolo 34, nel quale sostituendo l’abrogato riferimento “comma 1-bis”, con le parole di “primo soccorso nonché di prevenzione incendi ed evacuazione” assume tale aspetto: “il datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di primo soccorso nonché di prevenzione incendi e di evacuazione deve frequentare gli specifici corsi formazione previsti agli articoli 45 e 46”.
Oggetto di semplificazione sono anche gli adempimenti formali concernenti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
In particolare, con la sostituzione del comma 3 dell’articolo 28 del D.P.R.1124/65, si propone di migliorare il processo di acquisizione delle informazioni che l’Istituto assicuratore rende disponibili, in via telematica, al datore di lavoro ai fini del calcolo del premio assicurativo. Le modalità di fruizione del suddetto servizio, disponibile nel portale dell’INAIL, saranno definite dall’INAIL stesso con proprio provvedimento da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in parola.
La denuncia di infortunio continua a essere fatta entro 2 giorni da quello in cui il datore di lavoro ne ha avuto notizia, ma deve ora essere corredata dei riferimenti al certificato medico già trasmesso all’Istituto assicuratore per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente al rilascio.
Rivisitato anche l’articolo 54 del D.P.R.1124/65. Nello specifico, per il datore di lavoro le informazioni relative a ogni infortunio sul lavoro mortale o con prognosi superiore a 30 giorni, si intende assolto con l’invio della denuncia di infortunio all’INAIL, con modalità telematica.
Il certificato della visita rilasciato dal medico in caso di prima assistenza a un infortunato, salvo quanto previsto dall’articolo 25 del D.Lgs.38/00, deve essere trasmesso all’INAIL per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente al rilascio.
Il datore di lavoro deve fornire all’Istituto assicuratore tutte le notizie necessarie per l’istruttoria delle denunce. In precedenza, era il preposto all’azienda a fornire al medico tutte le notizie necessarie per completare il modulo e firmarlo quando era richiesto dal medico stesso.
Le suddette modifiche (comma 1, lettere b), c), d), e) e f), dell’articolo 21 del D.Lgs.151/15) hanno efficacia a decorrere dal 180° giorno successivo alla data di entrata in vigore del provvedimento in argomento. A decorrere dal 180° giorno successivo alla data di entrata in vigore del D.Lgs.151/15, con la trasmissione telematica del certificato di malattia professionale, si intende assolto, per le malattie professionali indicate nell’elenco di cui all’articolo 139 del medesimo D.P.R.1124/65, l’obbligo di trasmissione della denuncia di cui allo stesso articolo 139 ai fini dell’alimentazione del Registro Nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate, di cui all’articolo 10, comma 5, del D.Lgs.38/00.
Altra interessante disposizione è quella contenuta nell’articolo 21, comma 4, Capo III del D.Lgs.151/15, per la quale viene abolito l’obbligo di tenuta del registro degli infortuni: “A decorrere dal novantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, è abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni”.
Cristina Pacchiardo
Responsabile Ricerca e Sviluppo SILAQ

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From: AIEA Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
To:
Sent: Tuesday, November 03, 2015 6:22 PM
Subject: MOBILITAZIONE AMIANTO: PRESIDIO 11 NOVEMBRE SOTTO IL MINISTERO DEL LAVORO

MOBILITAZIONE AMIANTO: PRESIDIO 11 NOVEMBRE SOTTO IL MINISTERO DEL LAVORO PER CHIEDERE GIUSTIZIA PER FONDO VITTIME AMIANTO
Si è tenuta il 28 ottobre presso la sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica un incontro del Coordinamento Nazionale Amianto in occasione della presentazione del volume realizzato da Associazione Italiana Esposti Amianto Onlus e Medicina Democratica dedicato ai temi della sanità e della giurisprudenza in tema di amianto.
Erano presenti anche i Sindacati confederali, professori e medici esperti, alcune realtà del territorio impegnate sul tema e il Senatore Lucio Romano e la Senatrice Serenella Fucksia.
Ha aperto l’incontro il Senatore Casson, primo firmatario del Disegno di Legge 1645 sull’amianto fermo in Parlamento, nonostante i solleciti alla Commissione Lavoro e al Presidente del Senato, da inizio della legislatura.
Inoltre il senatore Casson, quale vice presidente della Commissione Giustizia del Senato, è intervenuto sulla necessità di annullare o, almeno, allungare i tempi di prescrizione per i reati che riguardano la salute e sicurezza sul lavoro e la salubrità ambientale.
Gli interventi hanno evidenziato una preoccupante situazione di stallo a livello legislativo e un arresto conclamato del Piano Nazionale Amianto presso la Conferenza Stato-Regioni che vanifica anni di lotta e di impegno sia del mondo dell’associazionismo che dell’ex Ministro della Sanità Balduzzi, impegnato durante il governo Monti a regolamentare l’annosa questione sanitaria, ambientale e lavorativa in tema di amianto.
A ciò si aggiunge il dissenso per il recente Decreto del Ministro del Lavoro Giuliano Paoletti in materia di Fondo Vittime Amianto e risarcimento delle vittime non professionali e ambientali malate di mesotelioma, che prevede un assegno di 5.600 euro “Una Tantum”.
Il CNA, i sindacati confederali, l’ANMIL e l’AFEVA hanno lanciato in quella sede la giornata di mobilitazione sotto il Ministero del Lavoro in Via Veneto per il giorno 11 Novembre per richiedere al Ministro un incontro urgente affinché venga revisionato il Regolamento e il Decreto Fondo Vittime Amianto per dare giustizia a chi si ammala di una patologia come il mesotelioma che non lascia via di scampo.
Roma 29/10/15
Coordinamento Nazionale Amianto
Associazione Italiani Esposti Amianto Onlus
Fulvio Aurora
* * * * *
11 Novembre 2015
Presidio al Ministero del Lavoro
via Veneto Roma
CGIL, CISL, UIL, AMNIL, le Associazioni Vittime dell’Amianto, AFEVA di Casale Monferrato, Associazione Italiana Esposti Amianto manifestano per avere un giusto decreto e regolamento di accesso al fondo vittime dell’amianto.
Bisogna distribuire subito le risorse accantonate nel Fondo alle vittime dell’amianto.
Non si possono accantonare milioni in riserva di cassa e non tutelare le vittime.
Su una media di 1.200 malati di mesotelioma all’anno, solo 700 circa ricevono le indennità di malattia professionale.
Le vittime familiari e le vittime ambientali riconosciute dalla legge secondo il Decreto del Ministero dovrebbero ricevere solo “Una Tantum” di 5.000 euro!!!!
Questa manifestazione chiede che il Ministro riscriva il Regolamento e il Decreto!!!
Un Regolamento più equilibrato, più coerente con lo spirito della legge.
Un Decreto che dia una giusta indennità alle vittime incolpevoli della mancata protezione e tutela da parte dello Stato.
PRESIDIO DEL MINISTERO DEL LAVORO
11 NOVEMBRE DALLE 10 ALLE 16
PER IL RISPETTO DEI MALATI DI MESOTELIOMA
PER L’ASSEGNAZIONE DI UN INDENNIZZO DIGNITOSO E RISARCITORIO DELLA MANCATA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA DA PARTE DELLO STATO
I CITTADINI SONO CHIAMATI A SOSTEGNO DI UNA GIUSTA RICHIESTA DI SOLIDARIETA’ VERSO VITTIME INCOLPEVOLI DELLA MANCATA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA.

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From: AIEA Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
To:
Sent: Tuesday, November 03, 2015 7:35 PM
Subject: ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA ALLA EURECO DI PADERNO DUGNANO

Buonasera,
in occasione del 5° Anniversario della Tragedia dell’Eureco di Paderno Dugnano, vi invio il Comunicato Stampa del Comitato a sostegno delle Vittime.
Domani alle 15,30 verranno deposti dei fiori presso il “Parco della Pace” (via San Martino), dove l’Amministrazione in ricordo ha piantumato 4 piante, per deporre un fiore per i lavoratori deceduti, seguirà alle ore 16.15 una messa nella chiesa San Martino di Palazzolo Milanese.
Paderno Dugnano, 10/10/2015
COMUNICATO
Il prossimo 4 Novembre ricorrerà il 5° anniversario della tragedia verificatasi a Paderno Dugnano all’interno della società Eureco, quando il mancato rispetto delle norme di sicurezza, come sentenziato anche nella sentenza di 2° grado, ha provocato lo scoppio dell’incendio che ha portato alla morte di 4 lavoratori e causato ferite materiali e psicologiche, non ancora superate, per altri quattro dipendenti.
A cinque anni di distanza, possiamo dire che giustizia non è stata fatta, perché il proprietario imprenditore condannato in appello a 5 anni di carcere e al risarcimento delle vittime, rifugiandosi in un contenzioso con l’assicurazione, non ha assolto al dovere di compensare il terribile danno che ancora oggi provoca grave disagio ai sopravvissuti ancora, da allora, disoccupati.
L’imprenditore, attualmente libero, spera in sconti di pena ricorrendo in Cassazione, cosa che rappresenterebbe una terribile beffa per le vittime, perché si tratta di un datore di lavoro che non ha investito nulla nella formazione dei dipendenti, ha smaltito irregolarmente rifiuti (amianto compreso), sapeva anticipatamente delle ispezioni, ma l’aspetto ancor più grave è che si tratta di persona recidiva per aver causato un’altra morte di un dipendente in un suo insediamento in provincia di Pavia.
Desideriamo che questa tragedia non sia dimenticata, innanzitutto per i familiari delle vittime e per gli ex lavoratori, ma anche per gli abitanti di Paderno Dugnano che rischiano, viste le richieste di autorizzazione, di riavere un insediamento similare sullo stesso luogo.
Informiamo che nella giornata della ricorrenza della tragedia, con i familiari e gli ex lavoratori ci ritroveremo alle ore 15.30 presso il “Parco della Pace” (via San Martino), dove l’Amministrazione in ricordo ha piantumato 4 piante, per deporre un fiore per i lavoratori deceduti, seguirà alle ore 16.15 una messa nella chiesa San Martino di Palazzolo Milanese.
Per tutti coloro che non potessero partecipare, chiediamo che nella giornata del 4 Novembre 2015 si ricordi questo triste anniversario dedicando un pensiero alle vittime ed un minuto di silenzio, nel rispetto delle norme nei luoghi di lavoro e perché ci sia più attenzione e protezione del nostro ambiente e perché episodi del genere mai più si ripetano!
COMITATO A SOSTEGNO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME E DEI LAVORATORI EURECO
cellulare: 335 68 63 489

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From: Maria Nanni mariananni1@gmail.com
To:
Sent: Wednesday, November 04, 2015 3:00 PM
Subject: 13 NOVEMBRE: DIBATTITO SU RAPPRESENTANZA E ELEZIONI RSU

INCONTRO/DIBATTITO
“QUALE RAPPRESENTANZA PER I LAVORATORI?”
Tutto quello che c’è da sapere sull’Accordo del Gennaio 2014 e sul bluff del rinnovo RSU/RLS.
Venerdì 13 Novembre ore 14.30
Sala del DLF di Firenze, Via Alamanni
Dal 24 al 27 novembre 2015 si consumerà per i ferrovieri l’ennesimo scippo di diritti, con un rinnovo farsa delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie).
CAT e CUB non hanno sottoscritto l’Accordo sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014 fra Confindustria e CGIL, CISL e UIL che soffoca ogni legittima istanza dei lavoratori e apre alla cancellazione del diritto di sciopero; solo chi sottostà a tali regole può concorrere alle prossime RSU che in Ferrovia non si rinnovano ormai da 12 anni!!
Per le nostre controparti era necessario indire le elezioni RSU solo dopo aver cancellato ogni possibilità per i delegati di opporsi alle decisioni dei vertici dei sindacati cosiddetti maggiormente rappresentativi.
Si delineano così nuove RSU che lasciano campo libero a misure di lacrime e sangue, che i ferrovieri vedranno piombare loro addosso a tamburo battente: smembramento, privatizzazione, esternalizzazioni, CCNL dello sfascio...
Per questo non ci siamo presentati alle elezioni RSU con nostre liste.
Per questo riteniamo necessario e possibile condurre la lotta all’esterno di queste false rappresentanze.
Pensiamo necessario creare un fronte sempre più ampio che superi i recinti imposti dalle controparti, forte delle esperienze, delle capacità e della passione di attivisti e lavoratori, in grado di resistere all’affondo alla sicurezza, ai diritti, alle condizioni di lavoro, e di contrastare la crescente repressione aziendale.
Discutiamone insieme venerdì 13 novembre a Firenze.
CUB Trasporti Toscana
CAT Coordinamento Autorganizzato lavoratori Trasporti Toscana

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From: Alessandra Cecchi alexik65@gmail.com
To:
Sent: Wednesday, November 04, 2015 5:43 PM
Subject: STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI GIÀ SEDI DI IMPIANTI NUCLEARI

Segnalo un documento relativo allo stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari: analisi della mortalità, stima dei casi attesi e rassegna degli altri studi epidemiologici.
Il documento è scaricabile al link:

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To:
Sent: Saturday, November 07, 2015 6:23 PM
Subject: NEWS ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO VAL BASENTO E INIZIATIVE NAZIONALI

La prossima settimana sarà caratterizzata da diverse iniziative che ci vedrà impegnati sul territorio nazionale.
ROMA, MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE 2015
Le Organizzazioni Sindacali, l’ANMIL, il Coordinamento Nazionale Amianto (CNA) e l’ Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto (AFeVA), effettueranno un presidio presso la sede del Ministero del Lavoro in Via Veneto per manifestare il dissenso verso il Decreto emanato per accedere al Fondo vittime dell’amianto dei malati civili di mesotelioma che prevede “Una Tantum” di 5.600 euro per ogni mesotelioma ambientale comprovato.
ROMA, GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2015,
Presso la sede dell’Istituto Superiore di Sanità, viale Regina Elena n. 299, si terrà il Convegno “Primi risultati Progetti Nazionali sull’Amianto” per la presentazione dei risultati relativi alle linee progettuali 2012 finanziate dal Ministero della Salute per la promozione delle azioni di interesse sanitario. L’evento ha lo scopo di divulgare le conoscenze sulle attività relative agli accertamenti analitici, all’esposizione e alle patologie asbesto correlate e alle problematiche dell’esposizione all’amianto.
OTTANA (NU), MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE 2015,
Si terrà la presentazione di un esposto denuncia, promosso da AIEA e Medicina Democratica, depositato in data 06/11/15 alla Procura di Cagliari, per il sito industriale ex Rumianca di Assemini, oggi Syndial, per accertare eventuali omissioni colpose degli Enti locali coinvolti, da cui potrebbero scaturire fattispecie di rilevanza penale per la violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all’igiene sul lavoro e di un esposto denuncia, promosso da AIEA e Medicina Democratica e che verrà depositato alla Procura di Nuoro, per il sito industriale ex ANIC/EniChem di Ottana, per accertare eventuali omissioni colpose degli Enti locali coinvolti che potrebbero aver causato il decesso per mesotelioma, per carcinoma polmonare, per tumori della laringe e della faringe e per altre patologie oncologiche professionali.

MONTESCAGLIOSO (MT), SABATO 14 NOVEMBRE 2015,
Si terrà il convegno “Quale Giustizia per le Vittime e per gli ex Esposti”, finalizzato alla discussione dei temi trattati nel volume “Atti Convegno di Matera 17-18 ottobre 2014”, presentato ufficialmente il 28 ottobre 2015 nella Sala Nassyria del Senato.

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To:
Sent: Sunday, November 08, 2015 10:57 AM
Subject: MONTESCAGLIOSO, MANIFESTO / LOCANDINA PER SABATO 14 NOVEMBRE 2015

“PATOLOGIE ASBESTO CORRELATE – PREVENZIONE E RICERCA GIUSTIZIA PER LE VITTIME E PER GLI EX ESPOSTI” (ATTI DEL CONVEGNO DI MATERA DEL 17 E 18 OTTOBRE 2014)
Sabato, 14 novembre 2015, ore 18:00 Sala del Capitolo Abbazia San Michele Arcangelo Montescaglioso (MT)
Questa pubblicazione vuol dare un contributo alla risoluzione dei diversi problemi ancora “esistenti”, come:
-         la sorveglianza sanitaria degli ex esposti all’amianto e l’eventuale possibilità di diagnosi precoce delle malattie asbesto correlate;
-         le contraddizioni emergenti dalle norme e dalla giurisprudenza sui benefici previdenziali, non ultimo la sentenza Eternit della Cassazione, del 19/11/2014, che ha posto con forza il problema della prescrizione delle responsabilità penali per reati ambientali;
-         la non prescrizione del diritto alla rendita ai superstiti.
E’ una occasione per discutere lo stato di avanzamento del Disegno di Legge 1645, volutamente abbandonato nella Commissione lavoro del Senato, dell’Atto di indirizzo Ministeriale per lo stabilimento ex ENI di Pisticci Scalo, dei problemi di sanità derivanti dall’inquinamento ambientale.
Si parlerà dei processi in corso e in particolare della prescrizione del riconoscimento della certificazione per l’esposizione all’amianto e delle malattie professionali tabellate che l’INAIL non riconosce in via amministrativa costringendo le vittime e gli aventi diritto, in caso di decesso della vittima, ad estenuanti percorsi giudiziari.
L’invito è rivolto alle Istituzioni Territoriali, ai Parlamentari, ai Sindacati, alle Associazioni, agli Esperti nel campo della prevenzione, della giurisdizione, delle bonifiche e della cura delle malattie correlate all’amianto.
PRESENTA E MODERA
-         Maria Bubbico responsabile Formazione ECM e Tirocini, ASM Matera
SALUTI E APERTURA LAVORI
-         Giuseppe Selvaggi: sindaco di Montescaglioso
-         Angelo Eletto assessore comunale all’Ambiente, Sanità ed Igiene Pubblica
-         Maddalena Di Taranto assessore comunale alle Politiche Sociali
INTERVENTI
-         Francescopaolo Lo Buono Medicina del Lavoro, ASM, Matera: “Dati consuntivi della Sorveglianza Sanitaria, l’importanza dello Studio Epidemiologico”
-         Rosa Anna Cifarelli Ricercatrice, X-life CRM, ARPAB, Matera: “Indagini molecolari nella prevenzione delle lesioni asbesto correlate”
-         Pietro Quinto e Andrea Sacco Direzione Generale e Sanitaria ASM, Matera: “Ruolo dell’Azienda Sanitaria di Matera nella prevenzione delle lesioni asbesto correlate”
-         Domenico Della Porta Consulente Commissione Parlamentare di Inchiesta Infortuni sul Lavoro e Malattie Professionali “Aspettando la Terza Conferenza Nazionale Amianto”
-         Mario Murgia Vicepresidente Nazionale AIEA: “Giustizia per le vittime e per gli ex esposti”
-         Piero La Corazza Presidente Consiglio Regione Basilicata: “Atto di Indirizzo Ministeriale stabilimento ex ENI di Pisticci, Piano Regionale Amianto”
DIBATTITO E CONCLUSIONI
-         Filippo Bubbico Vice Ministro dell’Interno
L’evento è organizzato dalla Amministrazione Comunale di Montescaglioso, dall’Associazione Italiana Esposti Amianto e da Medicina Democratica Basilicata.
L’Associazione AIEA Val Basento rende disponibile, ai cittadini interessati, la pubblicazione degli Atti. Tale pubblicazione è stata presentata ufficialmente il 28 ottobre 2015 nella Sala Nassyria del Senato.
Per informazioni
Rosa Anna Cifarelli
cellulare: 333 71 56 889

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