sabato 17 ottobre 2015

16 ottobre - Licenziamenti e sfruttamento nei media



Genova, Imperia, La Spezia e Savova. Ogni giorno continue notizie su attualità, cronaca, eventi culturali, spettacolo e sport. TeleNord; emittente TV ligure, molto attiva sul territorio e sulle principali notizie che si presentano all'ordine del giorno.
Fabrizio Cerignale e Michele Serra. Sono due colleghi giornalisti, protagonisti dell'ultimissima spiacevole vicissutudine lavorativa. Costretti a lavorare, producendo regolare servizio d'informazione, circa tre mesi senza percepire un centesimo di stipendio. Successivamente arriva la lettera di licenziamento; letteralmente sbattuti fuori e al loro posto ex colleghi, preparati e validi professionalmente, ma in pensione da tempo. "Dopo T9 a Roma, il nuovo caso è sotto la Lanterna". Un mal costume tipicamente italiano, non riguarderebbe solo il pianeta informazione, quello di prediligere raccomandanti e privilegiati al posto di giovani, altrettanto bravi, preparati e meritevoli di aver ritagliato il giusto spazio professionale. L'Associazione Ligure Giornalisti non ci sta, esprime piena solidarietà ai colleghi ingiustamente defenestrati dal loro posto di lavoro, denunciando a chiare lettere una situazione deleteria, a vantaggio di pochi prediletti, letteralmente a danno delle giovani generazioni:
"Ciò che stupisce è che l’azienda in questione si “libera” del peso economico di due colleghi in attività e continua invece a mandare in onda programmi condotti da valenti colleghi, ma pensionati. Frutto di una miopia che non è solo delle aziende, ma degli stessi colleghi e della società. Il ricambio generazionale del mercato del lavoro è la base della sopravvivenza di una professione e della previdenza dei colleghi, ma l’intreccio di egoismi e convenienze sta bruciando il futuro di una generazione di giornalisti. Di prove, in Liguria, ce ne sono quante se ne vogliono: ex vice direttori, da tempo in quiescenza, di importanti quotidiani che collaborano a pezzo; prepensionate di quotidiani nazionali che si presentano imperterrite alle conferenze stampa; uffici stampa opzionati da colleghi da tempo usciti dal mondo del lavoro. Ciliegina sgraditissima sulla torta, un altro a dir poco sorprendente fatto, che la stessa Associazione vuol far presente: "per arrivare infine al dibattito di giovedì 15 ottobre organizzato da “Sinistra e Lavoro” intitolato "Il lavoro e i diritti per ricostruire la sinistra", moderato da una giornalista pensionata che fa parte della folta schiera dei colleghi che si rifiutano di lasciare il passo: non c’è che dire, un bel segnale. I giornalisti disoccupati e precari sentitamente ringraziano".
Non solo tutti gli operatori dell'informazione, senza più occupazione, precari o costretti al lavoro gratuito; "tutti gli italiani con la diligenza del buon padre di famiglia, ringraziano per la situazione globale del nostro panorama lavorativo, sempre più alla deriva e con speranze di ripresa, al momento, ridotte a lumicino".

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