giovedì 20 agosto 2015

20 agosto - CCNL Trasporto merci e logistica: accordo bidone



L'8 maggio 2015 i sindacati confederali hanno sottoscritto con AGCI-Servizi, CONFCOOPERATIVE Federlavoro e Servizi e LEGACOOP-Servizi il rinnovo del CCNL "Logistica, trasporto merci e spedizioni" per i lavoratori delle cooperative che svolgono attività di facchinaggio, trasporto, logistica e movimentazione merci.
A distanza di 21 mesi, da quando cioè il 1° agosto 2013 il rinnovo del CCNL era stato già sottoscritto dalle altre controparti imprenditoriali, il mondo della "cooperazione" sottoscrive un accordo che, come di consueto, prevede un trattamento particolare e di favore al "mutualismo" tutto italiano. 
Negli ultimi anni CGIL-CISL-UIL hanno rincorso l'avanzata dei Cobas e del movimento di lotta dei lavoratori della logistica, che ha imposto con la lotta accordi di maggior favore rispetto al CCNL di settore ad una serie di importanti aziende sulla base della piattaforma nazionale elaborata da SICOBAS e ADL.COBAS, mettendo in discussione lo stesso sistema cooperativistico. Ora i confederali partoriscono un nuovo accordo bidone. Mentre di soppiatto e con la coda tra le gambe, dove sono minoranza e ininfluenti, si sono prodigati per tutto questo tempo a replicare con alcune aziende gli accordi di maggior favore già imposti e sottoscritti dai COBAS (pagamento al 100% del minimo salariale, degli istituti differiti, riconoscimento integrale di malattia ed infortunio, ticket mensa, automatismi di passaggio di livello in base all'anzianità di magazzino ed altro), adesso, dall'alto dei loro accomodanti tavoli nazionali, trovano la quadra con la potente cricca della "cooperazione" facendo nuove concessioni. Nel nuovo accordo i furfanti affermano che "lo strumento della gradualità" applicato per le cooperative "ha prodotto una distorsione del mercato" anche se a fin di bene visto che questa deroga discriminatoria, già condannata dallo stesso tribunale di Milano1 come illegittima in quanto elude il precetto paritario dell'art. 3 L. 142/2001, è stata volta "a salvaguardare l'occupazione dei soci lavoratori". 

La mortificazione della dignità degli operai con il sistematico furto del loro salario da parte delle società cooperative è eufemisticamente definita "una distorsione del mercato" per salvare posti di lavoro, nel puerile tentativo di camuffare la complice responsabilità che i confederali hanno avuto e continuano ad avere nello sfruttamento dei soci-lavoratori, distinguendoli nel trattamento contrattuale dal resto dei lavoratori dipendenti, dedicando loro una "Parte speciale" nei vari CCNL ed accordi specifici nazionali e territoriali con il plauso della cricca "mutualista" (leggi "Alleanza delle Cooperative"2) e di aziende e multinazionali che riducono in questo modo i costi della forza lavoro. Sotto la pressione degli scioperi, dei blocchi, delle coraggiose ed estenuanti lotte che negli ultimi anni hanno cominciato a mettere in discussione questo sistema di rapina (sulla base della piattaforma nazionale e di lotta del SI.COBAS/ADL.COBAS) e nel polverone dei continui scandali saliti alle cronache nazionali e locali, non ultimo quello di "mafia capitale", i confederali partoriscono ora un nuovo topolino che rappresenterebbe una risposta "alla distorsione del mercato". 
Concordano di superare definitivamente il sistema di gradualità sugli istituti e al tempo stesso rafforzano il sistema di flessibilità del C.C.N.L. per la sezione cooperazione. Questa nuova discriminazione tra soci-lavoratori e lavoratori-dipendenti è fatta passare con il "nobile" scopo di "contrastare le cooperative di comodo e/o spurie" perché potrà essere applicata dalle sole "cooperative in mutualità prevalente da almeno 3 anni, con un patrimonio netto nell'esercizio precedente uguale o superiore al 3% del fatturato e da quelle che applicano integralmente il C.C.N.L. sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie del presente accordo." Praticamente per i soli soci-lavoratori hanno deciso di introdurre un "Premio di risultato" composto da una parte fissa ed una variabile che sostituirà la regolare ed integrale erogazione di parte degli istituti contrattuali ed agevolare l'utilizzo della "banca ore" e del "multiperiodale", riproponendo una differenziazione salariale e di trattamento tra chi è socio e chi è semplice dipendente3. Non una parola sulla garanzia di trattamento di malattia ed infortunio, nessuna retromarcia sullo spezzatino dei livelli contrattuali già attuato dai loro precedenti accordi, nessuna specificazione sull'obbligatorietà del riconoscimento del salario ordinario pieno e degli istituti di 13^, 14^ e Tfr in base alle ore contrattualmente previste (168 ore), nessuna traccia di indennità di mensa... 
Appena un mese dopo, il 15/06/2015, AGCI-Servizi, CONFCOOPERATIVE Federlavoro e Servizi e LEGACOOP-Servizi, formalizzano la loro disdetta del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione esprimendo le seguenti motivazioni: 
«Le imprese cooperative associate operano in mercati che sono caratterizzati da atteggiamenti non sempre responsabili e qualificati delle committenze, in molte situazioni da livelli concorrenziali esasperati, nonché dalla presenza di imprese – spesso in forma cooperativa – che eludono sistematicamente le regole. Pertanto, le scriventi Associazioni con la presente Vi formalizzano la disdetta del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e successivi Accordi, ai sensi dell'art. 1, comma 2 "Decorrenza e Durata"» proponendo alla triplice un incontro «al fine di potervi illustrare più ampiamente le ragioni di questa nostra iniziativa ed effettuare una prima valutazione dei possibili scenari conseguenti». 
La firma dell'accordo bidone del 08/05/15, la campagna dell'Alleanza delle Cooperative "STOP alle false cooperative4" (tesa a darsi una rinnovata immagine di trasparenza e legalità che mai hanno avuto), la successiva disdetta del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione del 15/06/2015, l'annuncio della nascita al 01/01/2016 della più grande cooperativa italiana e europea, Coop Alleanza 3.0, creata dalla fusione tra Coop Estense, Coop Consumatori Nordest e Coop Adriatica, che conta 2.700.000 soci, un fatturato di quasi 5 miliardi di euro, 419 punti vendita e oltre 22.000 dipendenti5, ... sono segnali tangibili che il "mondo della cooperazione" punta ad avere un ruolo di primordine sul piano economico e politico su scala nazionale, con ambizioni palesemente internazionali, tanto da iniziare ad intravedere la possibilità di porsi come soggetto datoriale avente un rapporto di forza tale teso a condizionare la contrattazione nazionale in vista di un contratto fatto su misura per la "cooperazione", seguendo la strada aperta da Marchionne in Fiat, che, per dirla con le parole dell'amministratore delegato italo-canadese, rappresenta "un modello per un'Europa e un'Italia nuova, che cominci ad affrontare la concorrenza in una maniera aperta", servendosi, aggiungiamo noi, di sindacati compiacenti che fanno dell'aziendalismo e del corporativismo la loro bandiera, mettendo i lavoratori sotto scacco facendogli perdere, ulteriormente, il loro potere contrattuale. 
D'altronde, avvisaglie in questo senso già stanno segnando il passo nel settore.
Dal 1° agosto 2015 è entrato in vigore il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per la distribuzione delle merci, della logistica e dei servizi privati firmato dai sindacati Fesica Confsal e Confsal Fisals con l'associazione datoriale Conflavoro PMI. Così, all'indomani dell'accordo bidone dell'8 maggio 2015 e dei passaggi citati, i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno presentato le richieste per il rinnovo del contratto nazionale del comparto "Trasporto merci, spedizioni e logistica", che scade il 31 dicembre 2015. Mentre con un mano tolgono ai lavoratori, con l'altra, loro malgrado, sono costretti a proporre alcuni punti che sono stati rivendicati dalla piattaforma nazionale per il settore da SI.COBAS e ADL.COBAS nel chiaro intento di contenere, al fine di depotenziare, il movimento sindacale e di lotta che continua ad espandersi. 
In questo balletto dell'ipocrisia scandito da una politica antioperaia fatta di contrattazione a perdere, agevolazioni economiche e fiscali al padronato, attacco complessivo allo stato sociale (pensioni, istruzione, sanità, abitare), alla legislazione a tutela dei lavoratori (statuto dei lavoratori/art. 18, diritto di sciopero e di rappresentanza), repressione delle istanze indipendenti di lotta ed organizzazione dei lavoratori ... la questione dell'indipendenza politica e sindacale dei lavoratori è questione fondamentale. Certamente non possiamo più dire che a qualcuno sia caduta la maschera perché questa gente la faccia l'ha già perduta da un pezzo. Possiamo solo dire che occorre rafforzare e promuovere la ricomposizione dei lavoratori a livello nazionale ed internazionale vincendo paura e sottomissione. 
Se oggi i Cobas e il movimento di lotta dei lavoratori della logistica hanno, sulla base delle loro forze, conquistato qualcosa, questo non sta tanto nelle condizioni migliorative in questo o in quell'appalto/filiera, ma nella dignità e nell'unità raggiunta che dà forza ed autorevolezza agli interessi dei lavoratori e che sta contribuendo a ricostruire una coscienza ed un'organizzazione di classe senza la quale si rimane sottomessi e schiavi. 
SI COBAS - Sindacato Intercategoriale Cobas
ADL COBAS - Associazione diritti lavoratori Cobas

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