domenica 28 giugno 2015

28 giugno - Solidarietà di classe coi 5 licenziati di Pomigliano. 7 luglio concerto di sostegno alla lotta



Anti concertone il 7 luglio: appello di Daniele Sepe



Il 4 giugno 2014 cinque operai delle fabbriche Fiat di Pomigliano e di Nola, uno già licenziato, gli altri quattro in cassa integrazione, esposero un patibolo ed un fantoccio raffigurante il volto dell'amministratore delegato della FCA, Sergio Marchionne, una forma di protesta molto forte e provocatoria messa in atto per manifestare contro i due suicidi dei cassintegrati dell'impianto nolano Pino De Crescenzo, morto nel febbraio dell'anno scorso, e Maria Baratto, che si tolse la vita tre mesi dopo. Il significato era chiaro: di fatto il "mandante" veniva individuato proprio Marchionne con le sue politiche antioperaie. Al manichino appesero un cartello, come fosse una sorta di "testamento" del manager, con la scritta "Perdonatemi per i morti che ho provocato" davanti alla Fiat di Nola. Nessuna minaccia, nessun attentato, soltanto una forma di protesta diretta a chi, secondo gli operai coinvolti, aveva quelle morti sulla coscienza. Marchionne in prima persona licenziava allora tutti e cinque gli operai, per "atti che oltre a integrare un intollerabile incitamento alla violenza costituiscono palese violazione del rapporto di lavoro". Il tribunale verso cui furono indirizzati i ricorsi dette ragione all'azienda. "Con una sentenza monca di valutazioni politiche e sociali oggettive", come sottolineato dalle organizzazioni sindacali di base, il giudice del lavoro di Nola respinse il ricorso finalizzato al reintegro negli organici, dei cinque attivisti del Comitato di lotta Fiat. Nelle motivazioni il magistrato spiegò sostanzialmente che "si tratta di licenziamenti giustificati perché la condotta dei ricorrenti ha leso l'immagine dell'azienda e fatto venire meno il rapporto fiduciario". Per il tribunale il percorso aziendale (e le decisioni di Marchionne) era "legittimo" mentre si sa, è questa la valutazione di chi protesta, quanto siano stati illegittimi i tagli, le angherie, i licenziamenti e la cassa integrazione e la negazione di tutti i diritti dei lavoratori Fiat passati sotto le condizioni capestro di un referendum che a suo tempo fu solo "un bere o affogare" pur di continuare a lavorare per dare il pane ai propri figli. Mimmo Mignano, uno dei cinque operai, sostenuto dai suoi compagni, salì per protesta su una gru in Piazza Municipio e vi rimase per diversi giorni fino allo stremo. Mimmo chiedeva il reintegro di tutti e cinque gli ex operai Fiat. In questi giorni, il noto sassofonista Daniele Sepe, sensibile a queste tematiche, ha lanciato un appello, a sostegno ed in solidarietà dei cinque licenziati politici dalla Fiat modello Marchionne, per un concerto da tenere il 7 luglio in Piazza Dante a Napoli, dove si esibiranno, oltre lo stesso Daniele Sepe, numerosissimi artisti napoletani e non solo, a titolo assolutamente gratuito, affinchè questa vicenda esca dal buio calato dai media, affinchè possano ritornare al lavoro i cinque padri di famiglia, affinchè episodi del genere non ne accadano più. All'appello hanno risposto in tantissimi, artisti e realtà politiche territoriali, un "anti concertone" dove non c'è nulla da festeggiare per la classe lavoratrice al tempo della crisi. Al momento, mentre le adesioni arrivano sempre più numerose e variegate, all' "anti concertone" sono sicuri della partecipazione tra gli altri:


The collettivo Foja; La maschera; Tartaglia&Aneuro; Nelson; Shaone; 'O Rom; Ar Meitheal; Calatia; Demonilla; Aldolà Chivalà; Napoli Extracomunitaria; Mc Mariotto; Maldestro; Gnut; Pier Macchié; Dolores Melodia; Gatos do mar; Piero Gallo; Jah Farmer & Nah Deal Band; Matteo Marolla e Zumpinária Banda; Delucao + Laye Ba; Bisca; Voodo Miles; Blindur; Mario Insenga; Antonello Cossia; Maurizio Capone; Captain Sepe & funky crew.
Daniele Sepe e gli organizzatori dell'evento chiedono alla cittadinanza una partecipazione attiva sulle tematiche del NON LAVORO nella Regione Campania, per dare un segnale che sia forte e finalmente di svolta in un clima che sembra assopito pur di fronte a questa drammatica emergenza.
Allo stesso tempo invitano tutti gli artisti, di Napoli e non, sensibili a queste tematiche, a salire su quel palco di Piazza Dante il 7 luglio. 
di Carlo Fedele


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