venerdì 22 maggio 2015

22 maggio - Le cooperative sociali, dove il governo favorisce l'illegalità degli appalti truffa e a pagare sono i lavoratori che non vengono stabilizzati



Frosinone. Le coop sociali di tipo B nei servizi pubblici
Giovedì, 21 Maggio 2015
Comitato di Lotta Frosinone 


Da due anni l’Amministrazione targata centrodestra ha avviato una nuova gestione di 10 servizi pubblici del COmune di Frosinone, spacchettandoli da una società pubblica (Frosinone Multiservizi) dove l’Ente era socio e riaffidandoli a quattro cooperative sociali.
Di proroga in proroga sono passati due anni e gli affidamenti sono ancora in corso agli stessi soggetti che nel marzo 2013 risposero ad una semplice manifestazione d’interesse….
Eppure l’Amministrazione da due anni non ottempera al dettato della legge 381/91 che prevedeva che “gli enti pubblici possono, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione, stipulare convenzioni con le cooperative che svolgono le attività di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, purché finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate”. E i 150 lavoratori non rientrano in questa fattispecie. A questo si aggiunge che la norma è stata  modificata dal comma 610 dell’art.1 della Legge di Stabilità 2015 (legge n. 190/2014). Essa ora prevede ancor più chiaramente che: “al comma 1 dell’articolo 5 della legge 8 novembre 1991, n. 381, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le convenzioni di cui al presente comma sono stipulate previo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza». In base a tale norma, dunque, le Pubbliche Amministrazioni e gli enti ad esse assimilati, non potranno più effettuare affidamenti diretti alle Cooperative Sociali di Tipo “B” dovendo ricorrere a iter di scelta basati su criteri comparativi di più offerte.
Il legislatore sembra essere intervenuto, quindi, proprio sulla questione di Frosinone, dove nel corso degli ultimi due anni 4 soggetti si sono divisi, senza soluzione di continuità, lo spacchettamento dei servizi con l’artifizio delle cooperative sociali di tipo B – ca €. 4,7 milioni.
Ogni servizio è stato prorogato dalle 6 alle 10 volte, giustificando tali proroghe con il richiamo alla sempre utile ma mai attuata L.381/91 e alla preparazione di eventuali procedure di gara, portata a termine, però, faticosamente, solo per due servizi. Nel frattempo il totale delle singole proroghe superava abbondantemente per la stragrande maggioranza dei singoli servizi la soglia dei €.200.000,00…
Un caso da manuale.


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