giovedì 29 gennaio 2015

27 gennaio: Taranto - Appalto/Ilva, verità per favore. Comunicato dello Slai Cobas sc



comunicato stampa


All'incontro romano non vi è stata nessuna soluzione per gli operai dell'indotto ILVA.
Gli operai restano senza salario o senza parte del salario per alcuni e senza prospettive certe di lavoro.
L'Ilva e i suoi commissari fanno parziale retromarcia sui contratti di solidarietà, che vengono reintrodotti per l'ILVA ma non sui numeri dei lavoratori interessati 5000 - questi numeri  prefigurano i potenziali esuberi nel piano previsto dal decreto. Così come vengono date assicurazioni sul pagamento degli stipendi per gli operai ILVA la venuta odierna a taranto dei commissari senza GNUDI e i suoi incontri sono di pura cortesia, senza nessuna novità in merito.
Ma sia a Roma, sia a Taranto viene ribadito che sulle ditte dell'appalto non c'è una soluzione soddisfacente.
Si afferma che continuano ad avere esecuzioni i lavori con le ditte attualiche vengono invitate a riprendere il lavoro, ma  si ribadisce che i loco crediti fino al 20 gennaioi  finiranno nella massa passiva, cioè sono difficilmente esigibili a breve cosi come i salari arretrati degli operai dell'indotto.
Intanto se si riprende il lavoro ci saranno i salari dei lavori futuri ma secondo un percorso per il quale ci vogliono ancora settimane o mesi prima che gli operai abbiano tutti i loro salari o le aziende  loro crediti e per il pagamento dei nuovi salari lo si lega agli emendamenti al decreto per lo sblocco fintecna dei soldi.
Il decreto che ancora non è approvato e che ci sono ancora diversi giorni per approvarlo.
Questa situazione non e' accettabile ma i sindacati confederali hanno mollato i blocchi stradali, lasciando i lavoratori senza armi di pressione a sostare davanti la portineria delle  imprese, o ad aspettare 'notizie' sotto il comune. Tutte cose che non cambiano nulla nella sostanza. Non solo ma si invita i lavoratori delle varie ditte a fare pressione sui loro padroni perchè paghino i salari, spezzettando la lotta, che può pesare solo se gli operai resteranno compatti.
Noi siamo per la ripresa dei blocchi delle strade, senza di essa gli operai sono deboli e non c'è l'emergenza necessaria perchè una soluzione a breve e collettiva venga trovata.
Noi siamo per lo sciopero generale fatto da tutti i sindacati che permetta di fermare l'ilva -quello della sola USB di oggi è stato assai debolee ha riguardato attivisti e una piccola parte dei loro iscritti -per bloccare Ilva e altre fabbriche della città che hanno gravi problemi occupazionali vedi Cementir ecc e e investire la citta, La citta' è paralizzata, danneggiata, vilipesa dalle decisioni del governo e non certo dai blocchi dei lavoratori-comeinvece sostengono  i liberi 'benpensanti'.
Siamo in emergenza salario e lavoro e serve 'una azione decisa d'emergenza-chi dice il contrario inganna i lavoratori vogliamo un decreto operaio che possa andare incontro alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini e questo si può ottenere solo se si blocca fabbrica e città.
Tutti i posti di lavoro devono essere salvaguardati; salari e diritti non si toccano; durante la messa a norma degli impianti gli operai dei reparti Ilva e delle ditte non devono essere mandati a casa ma impiegati nei lavori di risanamento; la prima messa a norma è garantire la sicurezza e la vita degli operai in fabbrica; istituzione di una postazione ispettiva permanente all'interno della fabbrica per controlli su sicurezza e salute; in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e lavorare per tanti anni ma 25 anni bastano con estensione a tutti dei benefici pensionistici; la salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, servono visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, strutture sanitarie d'emergenza.
lettera aperta
ai lavoratori, a tutte le organizzazioni sindacali, a tutte le associazioni interessate, alle istituzioni locali, alla stampa e pubblica opinione.

la proposta dello slai cobas per il sindacato di classe Taranto
a fronte della grave crisi  all'Ilva e appalto Ilva - a fronte della lotta in corso dei lavoratori dell'appalto - a fronte delle crisi industriali gravi esistenti in città e provincia vedi appalto Alenia, Cementir ecc.
E’ urgente e necessario che tutte le organizzazioni sindacali dichiarino uno SCIOPERO GENERALE di tutti posti di lavoro e di tutte le attività produttive e commerciali della città.
Occorre insediare un COMITATO DI EMERGENZA CITTADINO PRESSO LA PREFETTURA E COMUNE con la partecipazione libera di tutte le organizzazioni sindacali - SLAI COBAS TARANTO compreso - che richieda a governo, confindustria, enti locali un decreto Ilva che contenga anche alcuni punti qualificanti con le  risorse e le modifiche normative in deroga necessarie.
Tutti i posti di lavoro devono essere salvaguardati; salari e diritti non si toccano; durante la messa a norma degli impianti gli operai dei reparti Ilva e delle ditte non devono essere mandati a casa ma impiegati nei lavori di risanamento; la prima messa a norma è garantire la sicurezza e la vita degli operai in fabbrica; istituzione di una postazione ispettiva permanente all'interno della fabbrica per controlli su sicurezza e salute; in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e lavorare per tanti anni ma 25 anni bastano con estensione a tutti dei benefici pensionistici; la salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, servono visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, strutture sanitarie d'emergenza.

Taranto 25 gennaio 2015

slai cobas per il sindaccato di classe taranto
via rintone 22 taranto
347-1102638
347-5301704

chi vuole il decreto salva operai come i liberi e pensanti e non dicono che si può ottenere solo bloccando fabbrica e città e un parolaio in cerca di interviste televisive a buon mercato
Slai Cobas per il sindacato di classe
347_5301704
28_1_2015
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