mercoledì 21 gennaio 2015

21 gennaio: Taranto, sciopero nell'appalto ilva - ma deve essere chiaro contro chi !

Oggi in sciopero tutti gli operai dell'appalto ILVA contro la cassa integrazione straordinaria.
Lo slai cobas per il sindacato di classe taranto dichiara:
Scioperare contro i padroni e il governo, non con i padroni o il governo!
Senza l'autonomia operaia sindacale di classe non si possono difendere gli interessi operai.

Questo decreto Renzi conferma quello che diciamo da tempo: Ogni soluzione fatta dai padroni e governo dei padroni per l'Ilva-e appalto è un disastro per gli operai. I gli operai non  hanno altra strada che  battersi per una difesa rigida di posti di lavoro, salari, diritti e sicurezza-salute per sè e le masse popolari. Bisogna lottare per la piattaforma contenuta nella nostra proposta di decreto operaio.

Tutti i posti di lavoro devono essere  realmente salvaguardati; salari e diritti non si possono toccare; durante la messa a norma degli impianti, gli operai dei reparti interessati non devono essere mandati a casa ma impiegati in altri reparti e nei lavori di risanamento; la prima messa a norma è garantire la sicurezza e la vita degli operai in fabbrica; istituzione di una postazione ispettiva permanente all'interno della fabbrica per controlli su sicurezza e salute; in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e lavorare per tanti anni ma 25 anni bastano con estensione a tutti dei benefici pensionistici, ; la salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, servono visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, strutture sanitarie d'emergenza.

Organizziamoci con lo Slai cobas per costruire insieme il sindacato di classe
Le nostre deleghe sono regolarmente riconosciute e il diritto di sciopero è garantito
Costruiamo insieme una lotta generale contro questo decreto e imporre gli obiettivi operai

SLAI COBAS per il sindacato di classe ilva appalto

via. Rintone, 22 TA - slaicobasta@gmail - 3475301704

Le aziende di Taranto fornitrici e appaltatrici dell'Ilva, in accordo con i sindacati, hanno ritirato la procedura di messa in libertà dei propri dipendenti e avviata la procedura della cassa integrazione straordinaria. Lo ha detto all'Ansa il presidente di Confindustria Taranto Enzo Cesareo. La decisione è arrivata all'indomani dell'incontro delle aziende dell'indotto dell'Ilva con il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi finito ieri in tarda serata. «L'incontro non ci ha rassicurato sul nostro futuro - ha detto Cesareo -. Al momento non abbiamo nessuna garanzia sui pagamenti e nessuna garanzia che i fornitori di Taranto saranno inseriti fra i creditori strategici dell'Ilva. Inoltre, appena si è diffusa la notizia del passaggio dell'Ilva in amministrazione straordinaria le banche stanno procedendo a mettere a rientro i nostri associati». In parole povere le banche stanno svuotando i conti correnti delle aziende con cui hanno aperto un fido. «Noi e i nostri lavoratori abbiamo fatto un cattivo Natale, mentre i dipendenti dell'Ilva hanno persino avuto il premio di produzione. Spero che non si vogliano fare lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Come aziende di serie A e di serie B ha detto ancora Cesareo. Ieri sera al termine dell'incontro con le aziende dell'indotto il ministro Guidi aveva affermato, con una nota,  la massima disponibilità a tutelare i crediti maturati dalle aziende dell'indotto attraverso tutte le forme che potranno essere attuate»

Nessun commento:

Posta un commento