domenica 30 novembre 2014

28 novembre: Corrispondenza dalla manifestazione Fiom di Palermo - agitazione propaganda inchiesta.. come lavora "proletari comunisti'

Giovedì 27 la manifestazione per lo sciopero della Fiom a Palermo si è svolta sul classico percorso piazza croci-piazza massimo dove è terminata con il comizio dei rappresentanti di alcune vertenze e con quello conclusivo di Landini.
Così come lo sciopero generale dei sindacati di base, anche oggi gran parte del corteo era costituita da studenti medi molti dei quali di scuole occupate. Tra gli slogan gridati  "contro la scuola dei padroni, 10-100-100 occupazioni", più altri con slogan diretti contro Renzi.
Ci saranno stati circa 300 studenti e 200 lavoratori tutti della fiom-cgil. Presenti anche lavoratori di funzione pubblica e uffici
A differenza degli studenti, dagli spezzoni dei lavoratori non provenivano slogan.

Presenza regionale con lavoratori provenienti dalla provincia di Messina, Siracusa in particolare ma anche da Priolo.
 Come presenze politiche , oltre noi di proletari comunisti c'era un gruppetti con la bandiera "l'altra europa con Tsipiras",  rifondazione comunista e 'partito comunista' di Rizzo che portavano anche una bandiera bianca e blu e con al centro una stella rossa con la sigla "Fronte Unitario dei Lavoratori" e distribuivano un volantino per una petizione popolare "per lavoro,pensione,casa, contro l'ue, conro la nato"
La nostra squadra di propaganda divisa in 2 gruppi ha distribuito 200 volantini, 30 copie del giornale.
ha fatto video e foto al corte e fatto inchiesta tra gli operai


Agli studenti è stato anche distribuito un invito per la serata sulla rivolta di Ferguson USA informando i ragazzi che andremo a mettere le locandine fuori dalle loro scuole.

 Per quanto riguarda i singoli spezzoni dei lavoratori, ognuno di essi era composto da pochi lavoratori, in media da una decina, anche quello di Fincantieri e Fiat Termini Imerese avevano al massimo 20 lavoratori ciascuno, lo spezzone più grosso con circa 50 lavoratori era quello proveniente da Siracusa. 
abbiamo parlato con
-un operaio della Selit di Carini che per ora hanno il contratto di solidarietà che prevede il 60% dello stipendio più il 10% del 60%, al momento su 165 lavoratori l'azienda ha dichiarato un esubero di 100
-un operaio dell'Italtel sempre di Carini, su un totale di 1200 lavoratori l'azienda ha dichiarato 300 esuberi senza indicare quali lavoratori in particolare, nella sede di Carini 30 lavoratori sono in cassa integrazione
Entrambi gli spezzoni erano formati da max 10 lavoratori, entrambi alla nostra domanda circa le azioni di lotta che stanno portando avanti contro l'azienda hanno risposto che c'è la trattativa in corso e nella sostanza sono in attesa dell'esito, poi si vedrà...
- un operaio della Breda che alla nostra domanda di parlarci della vertenza ci ha detto che l'azienda ha 4 siti (Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo) a Palermo sono 160 lavoratori con l'indotto diventano 400. Negli ultimi anni hanno provato a chiudere il sito di Palermo con varie scuse tra cui la lontananza territoriale dagli altri 3, negli anni hanno fatto blocchi stradali a pza Indipendenza sotto la regione e in altri punti. L'operaio dopo aver letto il nostro volantino ci chiede "allora quando la facciamo questa rivoluzione politica e sociale?" abbiamo risposto che noi ci vogliamo lavorare ma che abbiamo bisogno di loro operai, non possiamo farla da soli, quindi conveniva con noi che lo sciopero fatto in questa maniera a mo' di sfllata non serve a niente se non si trasforma in rivolta. A differenza di altri operai che solitamente incontriamo che hanno un atteggiamento "incendiario" per poi ritirarsi nel guscio, questo operaio dialogava senza aver eccessi di sparate ma rimanendo con i piedi per terra conveniva con le nostre posizioni. Questo spezzone era formato anche da una decina di lavoratori. Facciamo dei parallelismi sui loro metodi dei blocchi che sono simili a quelli che facciamo con i nostri lavoratori, sottolineando che pur essendo il metodo giusto per impostare la lotta sindacale, non basta ma ci vuole il partito rivoluzionario dei lavoratori, strumento che manca da tempo, anche su questo punto l'operaio non si "scandalizza" e ne discutiamo un po'.
-un operaio della siteco di Siracusa che ci ha riferito che da 2 anni l'azienda ha chiuso con 200 licenziamenti, battaglia sul piano legale.
-un giovane operaio dell'acciaieria di Milazzo che conta 150/160 operai e dal 2008 hanno il contratto di solidarietà, ora scaduto ma che dovrebbero rinnovarlo a Gennaio. anche qui non c'è una lotta in corso e sottolinea che con il contratto sociale da un lato si arriva solo a riuscire a mangiare ecc dall'altro non lavorando più in acciaieria si fa una vita "più tranquilla" dato che è pesante come lavoro. Facciamo notare che il ruolo dell'ammortizzatore sociale è proprio quello di ammortizzare la rabbia sociale dando il contentino che ti fa sopravvivere ma calmando gli animi. cogliamo l'occasione della battuta dell'operaio sulla situazione a milazzo per parlare un po' di quella che c'è all'ilva e l'operaio esclama "li è tutta 1 altra cosa in confronto a milazzo!" indicando che la situazione è più complessa essendo la più grande acciaieria del paese. Interessante discussione sul nostro blog che abbiamo invitato a visitare mostrandogli il link sul volantino. 
Durante un passaggio della conversazione, alla nostra domanda su eventuali forme di lotta che stanno intraprendendo. l'operaio esclama "il problema è che molti lavoratori non credono neanche più nel sindacato e non si muovono", noi ribattiamo che forse il problema è dovuto a come il sindacato ha agito se ha permesso la chiusura dello stabilimento, quindi ricollegandoci alla questione del blog lo invitiamo a  cercare la formazione operaia spiegando perchè abbiamo fatto questa scelta e che gli operai devono appropriarsi degli strumenti teorici per capire quale direzione intraprendere.

Al comizio conclusivo è intervenuto sul palco anche una lavoratrice dei call center di 260 lavoratori dicendo che hanno fatto 6 incontri al ministero dello sviluppo economico denunciando che le istituzioni non hanno risolto nessun problema "cetto il sindaco orlando che ci ha supportati" e dicendo che loro sono oggi in piazza perchè sono "gli operai del domani". E' intervenuto anche uno studente universitario del CUA che dopo aver denunciato i tagli all'università ha fatto un intervento molto "populista" sul fatto che sia gli studenti che gli universitari "vivono lo stesso sfruttamento" - cosa assolutamente non vera e che mostra la confusione di questi compagni
Il leader FiomMastrosimone ha fatto il solito fuoco e fiamme dal palco senza dire niente di interessante, con un piccolo passaggio sulla visita di Renzi lo scorso 14 Agosto che è venuto qui a promettere e ancora non si è visto niente- ma non ha detto che in quella occasione non si è visto niente nè da parte sua nè degli operai a lui legati.. impegnati insieme alla polizia a isolare i nostri compagni,  invece che a contestare Renzi
Infine Landini ha fatto un comizio di circa 45 min dove si è detto soddisfatto della scelta di lanciare piazze diverse con date diverse "siamo riusciti a riempire le piazze e nonostante la crisi i lavoratori scioperano, abbiamo messo al centro le necessità e i bisogni dei lavoratori"
Sullo sciopero del 12 si espresso favorevolmente al fatto che esso si sia allargato anche "ad altri sindacati"- nascondendo che gli altri sindacati cioè la uil e ugl sono i sindacati più legati ai padroni..Marchionne Fiat in particolare
Sul governo: "il governo può mettere tutte le fiducie che vuole ma non ha quella dei lavoratori, noi andremo avanti con gli scioperi anche dopo il 12"
Poi un gran pezzo dell'intervento è stato dello stile che spesso critichiamo "di dare suggerimenti ai governi" criticandoli che non hanno una piano industriale e inoltre ha fatto vari esempi di altri paesi (Corea del Sud, Giappone e USA) dove le cose vanno meglio in particolare elogiando il modello concertativo tedesco sindacati-partiti-padroni-governo "in una di queste riunioni ero presente anche io", elogio alla Federal Reserve che diluisce nel tempo il debito pubblico americano "dando respiro" al contrario di quanto avviene qui. sulle aziende italiane che delocalizzano in altri paesi europei (Serbia e Polonia) elogio dei governi di questi paesi che forniscono condizioni migliori ai padroni e altra "critica costruttiva" a governo e padroni italiani che non fanno lo stesso
Critica a Renzi che si consulta solo con chi vuole lui e va a Detroit ad incontrare Marchionne
Critica all'accanimento del governo sulla questione fiscale "630 miliardi di evasione fiscale per la maggior parte riguardano il 10% della popolazione più ricco"
Infine piccolo accenno all'Ilva "rischiamo di perdere la più grande acciaieria del paese, si può produrre acciaio senza inquinare  se si investe sugli impianti".
Un quadro quello di Palermo, che mostra lo stato delle cose - piccolo risveglio tra gli operai, buona mobilitazione degli studenti e direzioni sindacali su posizioni opportuniste e riformiste e non in grado di condurre una vera lotta contro padroni e governo.. ma comunque c'è pane e lavoro per i nostri denti.
circolo proletari comunisti - PCm Italia Palermo
27-11-2014

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