martedì 21 ottobre 2014

18 ottobre: CRONACHE SU TORINO, SCONTRI, GROSSA RESISTENZA, ARRESTI VIOLENTI - LA FIOM DA' UNA MANO ALLA REPRESSIONE - MENTRE SI PREPARA IL NUOVO CORTEO DI OGGI

(da Infoaut) 

Ieri 17 ottobre - aggiornamento ore 20.30nel pomeriggio piazza Castello è tornata a riempirsi in occasione dell'appuntamento lanciato per le 17 per continuare a portare la contestazione alle porte del vertice europeo. Intorno alle 18 il presidio si è trasformato in un corteo di circa 500 persone che si è ripreso le vie della città sfidando la militarizzazione soffocante a cui la città è stata sottoposta dalle prime ore del mattino per blindare il Teatro Regio in cui si svolge il summit.
Nel frattempo in piazza sono arrivati aggiornamenti sulle 6 persone fermate questa mattina durante le cariche della polizia: a quanto pare per 3 di loro (tra cui un ragazzino minorenne) è stato convalidato il fermo. Nelle prossime ore si avranno maggiori informazioni sulla loro situazione ma il corteo del pomeriggio si è subito stretto compatto attorno agli arrestati chiedendone l'immediata liberazione. Sul trattamento ricevuto durante l'arresto rimandiamo inoltre a due video che evidenziano bene l'atteggiamento arrogante e infame di polizia e celerini: qui e qui si vede un ragazzino schiacciato a terra per diversi minuti e ammanettato in mezzo alla via, qui il racconto di una delle manifestanti fermate durante il sequestro del furgone e poi rilasciate.
La manifestazione del pomeriggio si è poi conclusa alla Cavallerizza Occupata, uno dei luoghi vivi delle lotte cittadine, rilanciando con forza sulla giornata di mobilitazione di domani.
Appuntamento domani alle 14.30 a Palazzo Nuovo per tornare a contestare i ministri europei!
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Inizia oggi il vertice dei ministri del lavoro dell'Unione Europea che vede numerosi rappresentanti politici riunirsi al Teatro regio di Torino con sorrisi e abbracci per trovare disperati escamotage e imporre nuovi sacrifici per uscire dalla condizione economica attuale. Il tutto avviene in una Torino colpita da una disoccupazione giovanile del 46%, dove Questura e giornali hanno costruito un clima di tensione già nei giorni precedenti, con una militarizzazione annunciata della zona dove si tiene il vertice in queste ore.
Molti lavoratori sono quindi scesi oggi in piazza per contestare l'ennesimo teatrino in atto, circa 10mila secondo alcune stime. Una manifestazione che ha attraversato le strade del centro città e alla quale si sono uniti diverse centinaia di studenti, giovani precari e disoccupati, partiti da piazza Arbarello, ritrovo annunciato nei giorni scorsi dal coordinamento cittadino contro il Vertice. Dopo aver attraversato la strada centrale, il corteo è arrivato nella centralissima piazza Castello, dove la Fiom ha tenuto il suo comizio, mentre la componente di studenti, precari, disoccupati ha cercato di oltrepassare l'ingente schieramento di forze di polizia togliendo le transenne a protezione della zona. Non appena i manifestanti si sono avvicinati, ne è seguito un fitto lancio di lacrimogeni a freddo, per tentare di disperdere le centinaia di persone presenti in piazza.
Nonostante le ripetute cariche effettuate dalla polizia, la piazza ha resistito con determinazione, mentre la polizia cercava invano di sgomberare l'area. Nel corso di una carica sono state fermate 6 persone, di cui due studenti minorenni. Da segnalare l'atteggiamento dei dirigenti della Fiom che durante le cariche hanno continuato con assoluta indifferenza il loro comizio. Così, mentre una componente della piazza cercava di esprimere la propria rabbia, c'era chi dal palco inneggiava all'unità a parole prendendo contemporaneamente le distanze dalla componente più giovane e determinata della piazza . Eppure, se tra le fila del sindacato c'era chi non si scomponeva per l'operato della polizia in piazza, c'era anche chi, tra le fila dei lavoratori e dello stesso servizio d'ordine della Fiom, ha abbandonato il comizio per restare con chi in piazza Castello voleva dare un segnale forte e determinato".


Fiom di Landini: isoliamo i "violenti" uniamo le forze 

dell'ordine

(Da contropiano)


"Le cariche della polizia sono infatti arrivate fin oltre la metà di piazza Castello, risparmiando in pratica - e nemmeno troppo - soltanto il palco da cui doveva parlare Maurizio Landini, segretario generale della Fiom. Manganellate, lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo e qualche petardo lanciato per ritardare l'avanzata dei cordoni degli uomini in divisa si sono così susseguiti anche durante il suo intervento, e Landini, al termine, ha dovuto fare i conti con quanto era avvenuto sotto i suoi occhi. Purtroppo, è avvenuto ripescando parte della vecchia retorica piccista, contro il movimento (perlomeno la parte dei presunti “cattivi”); ammodernata però dalla constatazione che la polizia se la prendeva serenamente anche con gli operai in tuta blu e bandiera della Fiom in spalla... “...mi pare vi sia stata una gestione non utile della piazza da parte delle forze dell'ordine che hanno lanciato lacrimogeni su migliaia di persone, in particolare quando sono stati lanciati lacrimogeni in direzione del palco, quando ce n'erano cento da isolare".


(Dalla stampa)

FIOM: "NON ROVINATE MANIFESTAZIONE" "Non permetteremo a nessuno di rovinare la nostra manifestazione. Rivolgo un appello a tutta la piazza". Così Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese, sulle tensioni a Torino. 

LANDINI AGLI STUDENTI: "UNIRE E NON DIVIDERE" «Dico a chi in fondo alla piazza scioccamente va contro le forze dell'ordine che noi dobbiamo unire e non dividere il Paese». 

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