lunedì 20 ottobre 2014

14 ottobre: Contributo di analisi sui Contratti a termine, riceviamo e pubblichiamo

"CON IL CONTRATTO A TERMINE SI LEGALIZZA IL RICATTO PADRONALE"
"Il parlamento nel maggio 2014 ha convertito in legge il decreto-legge n. 34 intitolato “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle aziende”.
La nuova disciplina del contratto termine prevede:
1) Il contratto di lavoro a tempo determinato, finora consentito fino a 12 mesi, può, a discrezione  dell’imprenditore, ampliare la durata di 36 mesi senza necessità di  giustificazioni (acausalità) di ordine tecnico-produttivo o organizzativo.
2) Il contratto, nell’ambito della durata di 36 mesi, può essere rinnovato per 5 volte (8 volte nel testo originario).
3) Il numero dei contratti a termine non può superare il 20% del totale complessivo dei dipendenti di una azienda.
4) Le imprese che impiegano fino a cinque dipendenti possono stipulare un contratto a termine.

Il Ministro del Lavoro Poletti che per la sua precedente carica di presidente della Lega Coop sarebbe meglio qualificarlo come il “Ministro del caporalato”, considera la durata triennale e l’acausalità come cardini essenziali della nuova disciplina, il cui obiettivo specifico e caratterizzante è la legalizzazione del ricatto padronale, cioè di tutti i soprusi, sconcezze e razzie che interessano il mercato flessibile e selvaggio della forza-lavoro.

Con il ricatto padronale che diventa legge, si afferma anche la cancellazione di ogni mezzo tecnico-giuridico di difesa del lavoratore, che deve solo sottostare ai voleri dei capi e capetti senza potersi difendere.
Ma non basta: il contratto a termine fino a tre anni diventa la forma contrattuale dominante, al posto del contratto a tempo indeterminato, trasformando così il caporalato nella forma generale di lavoro salariato.
In sostanza il ricatto permanente, la svalorizzazione del lavoro, prima di tutto del lavoro giovanile, sono la risorsa di ogni operazione regressiva.

I lavoratori giovani e adulti, uomini e donne, italiani e immigrati devono difendersi dalla disoccupazione, dall’umiliazione, dal supersfruttamento, cominciando a organizzarsi in tutti i luoghi di lavoro....
INSORGERE CONTRO LA FLESSIBILITA' DEL RICATTO, DEL DUMPING SOCIALE E SALARIALE
UNIRSI, ORGANIZZARSI ESIGERE IL SALARIO MINIMO GARANTITO, LAVORO O NON LAVORO BISOGNA PRIMA DI TUTTO CAMPARE
GUERRA DI CLASSE CONTRO LA GUERRA NON DICHIARATA DA PARTE DELLA BORGHESIA IMPERIALISTA CONTRO IL PROLETARIATO

COLLETTIVO COMUNISTA METROPOLITANO - MILANO"


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