domenica 27 luglio 2014

25 luglio: Il sistema schiavistico modello Coop/Emilia ha il suo padrino in parlamento e si chiama Poletti

decine di operai sfruttati in nero anche 250 ore al mese da due cooperative di logistica del modenese.
Nascosti nella cella frigorifera per sfuggire ai controlli, costantemente minacciati di licenziamento.
“Lavoriamo per la ditta, senza sicurezze e come robot” si legge nella denuncia resa nota dalla Cgil, attraverso una nota stampa. “Se segnaliamo qualsiasi difficoltà, il capo dice di andare a casa e non venire più a lavorare. “Nei casi di grave infortunio che ci sono stati, il capo ci accompagna in ospedale e dice di dire che il fatto è accaduto a casa e non sul lavoro e di conseguenza perdiamo la paga e anche l’infortunio.
Il capo vende anche le residenze ai lavoratori che sono senza”.
L’orario di lavoro, accusano, è da schiavitù, fino 12 ore al giorno senza pause. Tutti sono senza contratto, o con contratti part-time fasulli. “Normalmente noi lavoriamo più di 250 ore al mese, chi non è del tutto in nero ha un contratto part time e pagato in nero. Due giorni fa è arrivato un controllo e i nostri capi hanno nascosto 12 di noi senza contratti, chiudendoli dentro la cella frigorifera”. Entrambe le imprese sono registrate nell’immancabile settore della logistica e trasporto e che poi assumono in affitto rami di attività produttiva dentro fabbriche prestigiose, in tutt’altri settori, che possono andare dalla chimica, all’agroalimentare, dai servizi al grande trasporto”.
Da un articolo de “Il fatto quotidiano” 25/7/ 2014


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