mercoledì 7 maggio 2014

1° maggio: 1° MAGGIO A BERGAMO - I LAVORATORI SI RIPRENDONO IL PALCO E FANNO SCAPPARE I CONFEDERALI, DANDO VITA AD UN ASSEMBLEA POPOLARE

...Una mattinata e un corteo che segna un giorno storico e non solo per Bergamo. Dove i lavoratori delle logistiche, organizzati nello Slai Cobas per il sindacato di classe, in lotta a Trezzo, a cui si sono uniti altri operai delle logistiche sia di Bergamo che Milano, hanno sin dall'arrivo al concentramento riempito la piazza della stazione di striscioni sulla loro, di tutti, Lotta


e il manifesto dello Slai Cobas sdc, ma che ben presto si arricchiva dei cartelli-striscione-suoni degli immigrati di Bolgare che denunciavano l'ordinanza razzista del sindaco leghista che ha portato a 500 euro la tassa di residenza
In questo spezzone erano presenti i compagni di Proletari Comunisti che hanno diffuso il volantino internazionalista che è stato ben accolto così come le bandiere che sono state sbandierate, non trovando differenze tra quelle del sindacato e quelle di proletari comunisti
Da subito sono stati i comizi che hanno gridato alla piazza cosa è un 1° Maggio Rosso Proletario e Internazionalista, dove si sono alternati gli interventi di chi dirige la lotta a Trezzo ai lavoratori protagonisti di questa lotta, che hanno denunciato le connivenze dei sindacati confederali coi padroni delle logistiche, ma per ribadire, anche, che queste complicità non hanno diviso i lavoratori e che la lotta continua. A questi comizi si sono uniti con l'intervento, in particolare, di una immigrata di Bolgare la denuncia del razzismo e la vergogna di questo governo, che ha anche sottolineato l'unità tra lavoratrici e lavoratori
Quindi è partito il corteo e lo spezzone si è ingrossato con l'arrivo del Comitato NoSfratti, Comitato Antirazzista  550 euro, Comitato di Zingonia, e altri sindacati di base, USB e CUB, che hanno anche fatto a spinta affinché quelli di Rifondazione e di Lotta Comunista non solo relegassero in coda lo spezzone ma anche di spezzarlo


Lungo tutto il corteo si è data visibilità a tutte le ragioni che lo spezzone conteneva, dal diritto al lavoro al diritto all'abitare, dall'antirazzismo alla denuncia dell'accordo sulla rappresentanza, dall'unità di classe all'internazionalismo proletario. Diffusione anche dei volantini sulla lotta a Trezzo e altri sulle varie tematiche, tutti ben accolti dalla folla di persone in giro per Bergamo. Ma il bello della giornata è arrivato alla fine del corteo. Arrivati nella piazza dove era installato il palco, mentre Rifondazione pensava di fermarsi davanti la sede del Comune, in pratica per non disturbare i comizi dei confederali, lo spezzone si è diretto in maniera compatta verso il palco gridando che questi venduti e delinquenti non possono parlare a nome dei lavoratori, che il 1° Maggio è nostro. Sino ad arrivare a sfiorare lo scontro fisico, i confederali sono stati costretti a interrompere le loro chiacchere e ad abbandonare il palco con le loro bandiere, qualcuna che non era stata salvata è stata calpestata e qualcuno pensava, bene, che era meglio bruciarla. Tanta la gioa di tutti di essersi ripresi il palco e poter dare vita a un vero 1° Maggio di lotta popolare



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