venerdì 28 marzo 2014

26 marzo: Una ragione in più per scioperare l'11 aprile

Contributi Inps spariti, niente pensione per i supplenti
Rigettate le domande di pensione perchè non risulta completa la copertura dei contributi. Oppure gli insegnanti devono pagare 12mila euro per il riscatto di contributi
di Cristina Bertolini
Monza, 26 marzo 2014 - Spariti i documenti ufficiali dell’ex Provveditorato agli studi di Milano (oggi Ufficio scolastico territoriale) nei quali si attesta che sono stati pagati i contributi per gli insegnanti supplenti fra gli anni ’74 e ’87. Poi le pratiche sono passate al Ministero del Tesoro. «Ben 250 le richieste di pensionamento quest’anno - spiega Antonio Mannino, responsabile sportello previdenza Cgil Funzione pubblica - e per molti di loro è stata rigettata dall’Inps la domanda, perchè non risulta completa la copertura dei contributi, oppure devono pagare da 3 a 12mila euro, per il riscatto di contributi che non risultano da nessuna parte». «Se il problema non si risolve di qui a un mese - anticipa Enzo Palumbo segretario Cgil Scuola - ci rivolgeremo alla Guardia di Finanza perché effettui controlli presso il Provveditorato di Milano».
Negli anni in questione il Provveditorato erogava i contributi e teneva i registri per gli insegnanti di scuole materne, elementari, amministrativi, professori di religione e ginnastica non ancora di ruolo, ma supplenti. Lo stesso compito toccava direttamente alle scuole per quelli delle medie e delle superiori. Anche per molti di loro i documenti sono andati persi. A chi si rivolge all’Ufficio scolastico territoriale per fare il riepilogo dei propri contributi viene fornito un modulo (modello sostitutivo 01M), in cui si certifica che i contributi sono stati versati, anche se non si trovano. Ma l’Inps di Monza non lo accetta per pagare le pensioni. Non basta neanche il rendiconto rilasciato dalle scuole con i giorni lavorati.
L’ex direttore dell’attuale Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Petralia interpellato il 14 febbraio scorso ha detto ai sindacati: «Noi in alcuni registri non troviamo niente, altri sono in un deposito a Cologno, introvabili fra topi e monnezza...». Sindacati e dirigente erano d’accordo di rivedersi il 21 febbraio, intanto però il dirigente è andato in pensione. Adesso la patata bollente è in mano al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis.
«Una volta entrati in ruolo - spiega Palumbo - gli insegnanti chiedono all’Ufficio scolastico il riscatto dei contributi degli anni di supplenza, ma gli uffici invece di aggiungerli subito, lasciano le pratiche giacenti per decenni e poi non si trovano più. Il problema riguarda anche le ricostruzioni di carriera. Quando gli insegnanti richiedono notizie sul loro percorso vengono trattati con disprezzo e arroganza».


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