mercoledì 12 marzo 2014

12 marzo: Licenziamenti e Repressione non ci fan paura, la nostra lotta sarà sempre più dura...



policlinico palermo... contro la sospensione illegittima di tre lavoratori autisti (cobas slai s.c. palermo)

Pa, 11.03.14                                                         
 
 
COMUNICATO STAMPA 
Policlinico di Palermo
 
DOMANI AVRA’ INIZIO LA CAUSA CIVILE CONTRO i VERTICI  DELL’A.O.U.P.   DA PARTE DI  UNO DEI  TRE LAVORATORI  SOSPESI  PER SEI MESI, LO SCORSO OTTOBRE. 
 
 
Come comunicato allora, nel mese di ottobre 2013, l?Azienda Policlinico ha ingiustamente sospeso dal lavoro per sei mesi senza retribuzione,tre lavoratori autisti addetti al servizio trasporto materiale biologico, “colpevoli” di avere osato ribellarsi e denunciare  la mancanza di sicurezza sul  lavoro e il grave rischio per la propria salute, oltreché il disagio e il forte stress a cui sono sottoposti da tempo. 
I lavoratori colpiti ovviamente hanno impugnato la sanzione e hanno anche sporto denuncia ai carabinieri per diffamazione e annunciata ritorsione,a mezzo stampa, nello stesso mese di ottobre 2013, dai vertici del nosocomio. Lo SLAI Cobas sarà al loro fianco e si costituirà parte civile contro l’azienda, perché finalmente paghi per la violazione sistematica delle normative su salute e sicurezza e per lo stress lavoro-correlato ampiamente documentato, subito soprattutto da questi lavoratori. 
Di seguito il comunicato diramato il 20 ottobre scorso dalla scrivente O.S., che spiega ampiamente i fatti accaduti.
 
 

 

Policlinico di Palermo
 
Oramai siamo alla dittatura aperta!
 
Ma la repressione non ferma bensì alimenta la ribellione e la lotta dei lavoratori!
 
 
L’Azienda Policlinico, dopo avere  ingiustamente sospeso dal lavoro per sei mesi senza retribuzione tre lavoratori autisti addetti al servizio trasporto materiale biologico, per avere osato ribellarsi e denunciare  la mancanza di sicurezza sul  lavoro e il grave rischio per la propria salute,  li diffama a mezzo stampa e con atteggiamento ritorsivo, ne annuncia il demansionamento e il trasferimento nei reparti per fare le pulizie. 
I lavoratori colpiti , che ovviamente stanno impugnando la sanzione, hanno già sporto denuncia ai carabinieri per diffamazione e annunciata ritorsione.  Lo SLAI Cobas sarà al loro fianco e si costituirà parte civile contro l’azienda, perché finalmente paghi per la violazione sistematica delle normative su salute e sicurezza e per lo stress lavoro-correlato ampiamente documentato, subito soprattutto da questi lavoratori. 
Quanto accaduto è davvero molto grave ed inaudito, per diverse ragioni, a cominciare  dalla sanzione in oggetto che è decisamente illegittima, giacché non rispetta affatto il principio di gradualità e proporzionalità in relazione alla gravità degli addebiti contestati. 
Infatti, la predetta sanzione, prevista dall’art. 46, comma 4, lettera i, del CCNL vigente, si applica quando “dal comportamento di un dipendente sia derivato danno grave all’amministrazione o a terzi”. 
A confermare tale illegittimità è  la stessa commissione disciplinare, che nelle note con le quali comunica l’esito del procedimento disciplinare,  non contesta alcun grave danno, bensì accusa i lavoratori in questione di mancata effettuazione del servizio. Mancanza per la quale il codice disciplinare, all’art. 46, comma 2, lettera a,  prevede al massimo una multa di importo pari a 4 ore di retribuzione. 
Altresì, i lavoratori colpiti, che hanno sempre lavorato  con zelo e senso di responsabilità, tanto che per 20 anni sono stati impiegati nel trasporto pazienti deambulanti e non sono mai stati oggetto di rimproveri verbali o scritti, né tantomeno di  provvedimenti disciplinari, non si sono rifiutati di eseguire gli ordini, come viene invece riportato nell’articolo diffamatorio del “Giornale di Sicilia” del 18 ottobre u.s. ,  a firma di D.P.,  anche perché non vi è mai stato alcun ordine di servizio scritto in merito alle mansioni da espletare, ma solo dei turni da effettuare.  Infatti, l’amministrazione si è guardata bene dal disporre per iscritto che gli autisti dovessero svolgere anche le mansioni di OSS/OTA oltreché  di centralinisti, peraltro mentre sono alla giuda, dato che non si tratta di personale sanitario. Gli autisti devono limitarsi a guidare le autovetture e a trasportare gli accompagnatori, ovvero gli OSS/OTA, che sono addetti al ritiro e alla consegna dei  campioni biologici. 
Oltretutto, si tiene a sottolineare che gli autisti, al fine di poter garantire
il servizio, oltre a lavorare nella  TOTALE ASSENZA DI MISURE DI SICUREZZA e a svolgere tre mansioni,  nel mese di luglio c.a., hanno finanche guidato  gli automezzi privi di assicurazione rischiando multe e il ritiro della patente. 
Inoltre, è spudoratamente falso affermare che i tre lavoratori costano all’azienda un milione di euro  all’anno. Certo, sarebbe possibile se fossero commissari straordinari, dato che un commissario straordinario guadagna in media 250/300 mila euro annui. E poi, l’azienda paga solo la differenza ospedaliera, ovvero 80/100 euro mensili pro capite oltre la produttività, lo stipendio viene erogato dall’Università.
Altresì, i dipendenti di cui trattasi non sono ausiliari, bensì operatori tecnici specializzati, e quand’anche fossero OSS o OTA, non potrebbero  essere impiegati per le pulizie. Il servizio di pulizie viene eseguito dai pulizieri o dal personale ausiliario, e ci sorprende il fatto che il commissario straordinario del Policlinico -dott. Li Donni-  che è stato anche direttore sanitario dell’Ospedale Civico, non conosca la differenza tra un profilo e l’altro. MA IN CHE MANI SIAMO! 
Qui, se c’è chi  ha subito un danno, tangibile, da parte dell’azienda, questi sono i lavoratori addetti al servizio in questione,tra cui i tre dipendenti in oggetto, costretti a lavorare da circa un anno nella TOTALE ASSENZA DI SICUREZZA (si vedano i diversi  infortuni sul lavoro e le foto che mostrano le provette contenenti materiale biologico, consegnate dalle UU.OO. in guanti in lattice o in scatolette di cartone, anziché nei contenitori secondari e terziari di sicurezza), nel caos e nello stress più profondo e in condizioni igieniche da quarto mondo.  
L’annunciata esternalizzazione del servizio trasporto provette non è di certo colpa dei lavoratori coinvolti. La verità è che l’azienda non ha mai messo in sicurezza tale servizio e non lo ha mai reso efficiente volutamente, poiché da tempo cerca di esternalizzarlo,  così come ha fatto lo scorso anno con il servizio trasporto pazienti deambulanti. Si veda la richiesta inoltrata alcuni mesi fa all’assessorato regionale alla sanità.  Ma adesso dovrà spiegarne alla Corte dei Conti e alla magistratura il perché, data la presenza in organico di 20 autisti. 
I vertici aziendali e tutti i vari responsabili dovranno spiegare alla procura, oltreché al giudice del lavoro,  anche il perché nonostante centinaia di segnalazioni di disservizio ricevute da parte  di tutte le UU.OO., a far data dal 2012, dovute al malfunzionamento del servizio,  non abbiano mai  avviato alcun procedimento disciplinare prima del mese di luglio  2013.  Sicuramente perché consapevoli di violare apertamente la legge sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo a GRAVE RISCHIO la salute e la vita dei dipendenti addetti al servizio trasporto materiale biologico, nella misura in cui  mancavano i relativi dispositivi di sicurezza. Dispositivi richiesti già nel 2012, anche dal Prof. Tranchina,responsabile del S.I.P.P., ma acquistati soltanto nel mese di luglio c.a. . 
L’Azienda dovrà spiegare anche le ragioni del suo silenzio in merito alle numerose segnalazioni, anche gravi, di disservizio, giunte nei giorni in cui i dipendenti sanzionati erano assenti dal servizio per malattia, tra cui quella del 18 settembre u.s., relativa ad una provetta contenente una biopsia epatica  mai giunta all’U.O. di Anatomia Patologica, poiché ritrovata nel vaso di una pianta dal caposala dell’U.O. di Odontoiatria. 
Tutto ciò dimostra senza alcun dubbio l’intenzione dell’Amministrazione di colpire precisamente e pesantemente quei lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare quanto sopra, costringendo  l’Azienda ad acquistare i contenitori secondari e terziari, si veda la delibera del mese di maggio 2013.
Pertanto, se c’è chi oltre ad essere sanzionato dovrebbe finire in galera,alla
luce della sistematica violazione delle normative che tutelano SALUTE/SICUREZZA, che ha causato  anche diversi  infortuni sul lavoro, (ultimo in ordine di tempo, quello occorso al sig. F. D.M.,che è stato operato alla mano sx,) e un grande stress e disagio ai lavoratori,  quelli sono i vertici aziendali e tutti i vari responsabili del servizio. Basti vedere l’art. 590 del codice di procedura penale oltrechè la L. 81/08 e l’A.Q. Europeo 2004, che hanno come obiettivo il continuo miglioramento della vita lavorativa, ed obbligano alla tutela ed integrit? psico-fisica del lavoratore,tutela della salute intesa non solo come assenza di malattia, ma anche come benessere, come assenza di disagio).
Per quanto sopra esposto, i lavoratori  sanzionati, oltre ad avere inoltrato la denuncia penale,hanno già comunicato all’azienda, per tramite di questo SLAI Cobas che  richiederanno il risarcimento dei danni   patiti e patiendi. 
Come anzidetto, la scrivente O.S. , aderente alla RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E SUL TERRITORIO, che da un anno denuncia il misfatto, con documenti alla mano, che ovviamente ha contestato la sanzione di cui trattasi, si costituirà parte civile contro i vertici del Policlinico. Inoltre, chiamerà i lavoratori alla mobilitazione in difesa della salute e sicurezza e contro la repressione usata dall’amministrazione nel tentativo di fermare la giusta ribellione e la lotta dei lavoratori.
 
SLAI
Cobas per il sindacato di classe-Policlinico                          
                   
 
 
Pa,20.10.2013
 
 
 
 
 


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