sabato 2 novembre 2013

VENDOLA E STEFANO SE NE DEVONO ANDARE! MA DOVEVANO ESSERE INCRIMINATI ANCHE I DIRIGENTI SINDACALI


Il coinvolgimento di Vendola e Stefano nell'inchiesta è inconfutabile
secondo le
intercettazioni. Le loro dichiarazioni, mettiamo pure che siano sincere,
mettiamo pure che quello che hanno fatto sia stato fatto "a fin di bene",
non cambia la realtà dei fatti, perchè il loro esito è stato a "fin di male"
al servizio di padron Riva e sono quindi una causa minore del disastro
generale che ha prodotto morti e malati in fabbrica e fuori.

In questi casi ci si dimette e poi si lotta caso mai in Tribunale per
dimostrare di essere "innocenti", altrimenti, lo si voglia o no, si è come
Berlusconi. Ci si considera al di sopra e al di fuori della legge perchè
"eletti", perchè si continua forse a pensare di godere di un consenso
comunque del sistema dei partiti, dei sindacati confederali, della stampa
amica, della burocrazia degli Enti locali, di quella parte di beneficiari
anche nel popolo di politiche spesso clientelari travestite.

Ma è interesse dei proletari e delle masse popolari che a questo modo di
governare si metta fine, a livello nazionale come a livello locale. Per
questo se ne devono andare e subito.

Qualcuno pensa, e noi potremmo anche essere tra questi, che non è giusto che
le amministrazioni di "centrosinistra", Vendola, Florido, Stefano, paghino
per tutti mentre gli autentici mascalzoni che hanno governato Regione,
Provincia e Comune di centro destra, servi di Riva, dei padroni, di
Berlusconi, ladri e corrotti non entrano neanche nell'inchiesta. Questo
scandalo è vero, e noi ribadiamo che non abbiamo fiducia nella giustizia,
l'unica giustizia è quella proletaria e popolare che scaturisca da uno Stato
e governi nazionali e locali nelle mani effettivamente del popolo.

Detto questo però, non cambia il problema, Vendola e Stefano se ne devono
andare!

Nell'inchiesta non ci sono i sindacalisti confederali.

Questo è impossibile e inaccettabile. Vorremmo che i magistrati ce lo
spieghino. Perchè non c'è un solo operaio in Ilva, né un solo cittadino dei
Tamburi e della città che non sa fatti che dimostrano come i sindacalisti
confederali, Palombella in testa, siano stati un anello decisivo perchè in
fabbrica siano avvenuti tutt quei reati di disastro ambientale, sanitario
che hanno prodotto morti e malati.

L'associazione a delinquere che viene definita nell'inchiesta ha avuto il
concorso quotidiano e sistematico dei sindacalisti confederali, che vanno
distinti in quelli che l'hanno fatto coscientemente, sapendo quello che
facevano, ottenendo privilegi piccoli e grandi, e quelli invece che l'hanno
fatto inconsapevolmente, incapaci di fare il sindacato di lotta e
antagonista sul posto di lavoro. Ma questa è l'unica distinzione che si può
fare.

Si può condannare a svariati anni di carcere Riva e soci, e noi faremo di
tutto perchè ciò avvenga, ma se il sistema sindacale organicamente legato al
sistema di interessi e comando di fabbrica nell'Ilva continuerà ad essere
inattaccabile e trincea del ricatto occupazionale e dei privilegi, allora
diciamo chiaro ai magistrati come a tutta la città che si è fatto tanto ma
non si è fatto niente.

Certo, tocca innanzitutto agli operai e ai lavoratori fare la loro parte. Ma
quando gli operai vedono che i sindacalisti sono così potenti da riuscire ad
uscire impuniti e indenni da un'inchiesta importante, in molte parti
accurata, come questa, è evidente che pensano che i sindacati confederali
siano gli unici protettori a cui affidarsi e, pure esprimendo il massimo
dissenso nel loro cuore e nelle loro parole, restano attaccati al carro. Per
questo è grave che finora l'inchiesta non li abbia sfiorati. Per questo
contestiamo apertamente una Magistratura che non è in grado di andare a
fondo, nonostante anche su questo le leggi non mancano.

Gli operai vengono lasciati soli da tutti. E sotto un comando congiunto che
va dallo Stato al sindacato confederale, un sistema capillare, un potere
palese e occulto che deve essere spezzato con tutti i mezzi e con tutte le
armi, sia in nome della vostra giustizia che della nostra.

SLAI COBAS per il sindacato di classe

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