lunedì 18 novembre 2013

indizione sciopero delle donne


Si porta a conoscenza di tutti gli organi di informazione che lo Slai cobas
per il sindacato di classe sulla base della decisione assunta dalle
assemblee delle donne del 18 e 19 ottobre ha indetto lo "SCIOPERO DELLE
DONNE", specificando che lo sciopero riguarda, come deciso sempre
dall'assemblea delle donne, solo le LAVORATRICI.

L'indizione si può trovare nel sito www.funzione pubblica e nel sito
www.commissionegaranziasciopero, nell'elenco degli sciopero generali e
nazionali, in cui anche la Commissione lo indica come "SCIOPERO DELLE DONNE"

http://www.funzionepubblica.gov.it/la-struttura/funzione-pubblica/attivita/informativa-sugli-scioperi-nazionali/scioperi.aspx
http://www.funzionepubblica.gov.it/la-struttura/funzione-pubblica/attivita/informativa-sugli-scioperi-nazionali/scioperi/2013/novembre/sciopero-lavoratrici-25-novembre-slai-cobas.aspx

CHEDIAMO A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE DI DARE LA MASSIMA DIFFUSIONA
QUESTO IMPORTANTE SCIOPERO
saluti di lotta

SLAI COBAS per il sindacato di classe


Slai Cobas per il sindacato di classe
Sede legale v. Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086 –
3475301704 –slaicobasta@gmail.com – C.F. 90177580736
TA. 31.10.13
All. 1


Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Coord. Amm.vo
Al Dipartimento Funzione Pubblica
Al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali
AL MIUR – Ministero Istruzione Università e Ricerca
Alla Commissione di Garanzia
Alla Confindustria -Roma
alla Confcommercio – Roma
Alla Confesercenti- Roma
alla Confcooperative – Roma
Alla lega cooperative – Roma
alla Confagricoltura – Roma
epc
alla commissione pari opportunità viceministro M.C. Guerra
alla Presidente della Camera, Boldrini
OGGETTO: PROCLAMAZIONE SCIOPERO GENERALE NAZIONALE DELLE LAVORATRICI IN DATA
25 NOVEMBRE 2013.

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, in riferimento alla decisione
assunta dalle assemblee delle donne a Roma nelle giornate del 18 e 19
ottobre, comunica con la presente nota la proclamazione dello “sciopero
delle donne” che si svolgerà a livello nazionale e per l’intera giornata del
25 novembre 2013 (in coincidenza della giornata mondiale contro la violenza
sulle donne), in tutti i settori lavorativi privati, cooperativi e pubblici
e riguarderà tutte le lavoratrici indipendentemente dal loro contratto di
lavoro.
La motivazione dello sciopero riguarda sia la questione dei femminicidi e
stupri, sia la condizione di lavoro e di vita delle donne
Si allega la piattaforma dello sciopero decisa dalle promotrici dello
sciopero


Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, accetta le limitazioni imposte
dalle leggi e dai contratti di lavoro.
Si fa presente che ai sensi dell’art. 28 L. 300/70 nessuna lavoratrice che
aderisca allo sciopero deve subire limitazioni o essere oggetto di
interventi disciplinari per aver esercitato questo diritto tutelato da leggi
e Costituzione.

SLAI COBAS per il sindacato di classe
coordinatrice nazionale
Calderazzi Margherita

per com. 74121 Taranto via Rintone, 22 – slaicobasta@gmail.com – T/F
0994792086 – 347530170



PIATTAFORMA
COSA NON VOGLIAMO:
- NO all’intensificazione della presenza/controllo di Forze dell’ordine:
polizia, carabinieri, ecc. nelle città, nelle strade – non vogliamo che gli
stessi che nelle carceri, nei Cie, usano anche stupri e molestie, offese
sessuali contro le donne, che ci manganellano nelle lotte, siano messi a
“difenderci”;
- NO a Task force che alimentano un clima securitario, di controllo sociale
che si traduce in minore libertà, meno diritti per le donne. SI, invece, ad
“illuminare” e rendere luoghi pieni di vita, ogni zona delle città e dei
paesi, favorendo l’apertura 24 ore su 24 di locali, centri, parchi, e la
gestione libera di essi da parte di organismi di donne.
- NO alla trasformazione dei processi per stupro in atti d’accusa e indagine
sulla “morale” delle donne;
- NO a consultori o centri confessionali trasformati in luoghi di
controllo/repressione delle scelte delle donne

E COSA VOGLIAMO:

- “case delle donne” in ogni città, e quartiere di grande città, gestiti
dalle donne, di denuncia e di lotta, con servizi gratuiti di avvocati,
medici, psicologi, esperti scelti dalle donne.
- interventi immediati contro i maschi denunciati per violenze, stalking,
molestie sessuali, maltrattamenti.
- Via subito dai posti di lavoro, da posti istituzionali chi esercita
molestie, violenze sessuali.
- Divieto di permanenza in casa di mariti, conviventi, padri, fratelli
denunciati per violenze, maltrattamenti;
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione
delle parti civili di organizzazioni di donne -
patrocinio gratuito per le donne – Classificazione del reato di stupro tra i
reati più gravi del sistema penale
- Semplificazioni e procedure d’urgenza per le cause di separazione e
divorzi, patrocinio gratuito alle donne
- Divieto dell’uso del corpo femminile a fini pubblicitari e dell’uso
sessista del linguaggio
- Abolizione nelle scuole e università di testi sessisti, con contenuti
discriminatori, via i professori che li propagandano.

Contro le discriminazioni, oppressioni che sono alla base delle violenze
sessuali e femminicidi
- Lavoro per tutte le donne – Reddito minimo garantito a tutte le donne,
perchè la dipendenza economica non sia di ostacolo alla rottura di legami
familiari
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari – Pari salario
a pari lavoro
- Divieto di indagine su condizione matrimoniale, di maternità, di
orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti
- Diritto di cittadinanza e uguali diritti lavorativi, salariali e normativi
per le donne immigrate
- Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario – abbassamento dell’età
pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali
e al reddito minimo garantito
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto, abolizione nella L.194 dell’obiezione
di coscienza e gratuità degli interventi e delle strutture, consultori laici
gestiti e controllati dalle donne.- Accesso gratuito per le donne ai servizi
sanitari e sociali

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