domenica 20 ottobre 2013

sciopero e manifestazione a roma 18 ottobre - piattaforma,linea e azione dello slai cobas per il sindacato di classe

volantino per roma

Padroni, Finanza, Banche e il loro governo - oggi Letta/Alfano/Berlusconi -
negano a tanti disoccupati, precari, in particolare al sud, il lavoro per
mantenere dignitosamente la famiglia, e tanti ormai sono senza alcun
reddito; dilagano licenziamenti e cassaintegrazione nelle fabbriche,
attaccano salari e stipendi dei lavoratori e masse popolari rendendo più
cari sanità, scuola, casa, servizi sociali e il costo della vita i; la
salute e la vita è negata e sempre più a rischio, in fabbrica e in
particolare in territori inquinati come Taranto, dove si si fanno decreti
solo a favore di Riva e nulla per il lavoro, la sicurezza, la salute; mentre
trovano subito soldi per spese militari, navi da guerra, aerei F35 c mentre
muoiono nelle nostre acque centinaia di immigrati in fuga da fame e guerra.
           Nella crisi i ricchi diventano sempre più ricchi  e i poveri
sempre più poveri!
i può accettare tutto questo? Si può fare questa vita?
Noi pensiamo che operai, disoccupati, precari, giovani, donne, masse
popolari si debbano ribellare, organizzarsi per difendere le condizioni di
vita e lottare per il lavoro e la salute con lo sciopero generale e la
rivolta generale.
Il 18 ottobre è una prima proposta di sciopero generale e manifestazione
contro padroni, governo e sindacati confederali complici per questo siamo
qui. Ma noi non riteniamo che la attuale piattaforma e forma organizzata del
sindacalismo sia sufficiente a raggiungere risultati effettivi

                                                             piattaforma

Riduzione di orario di lavoro a parità di salario
NO ai licenziamenti, NO a Cig senza fine, NO a contratti di solidarietà, per
spartirsi la miseria e non intaccare i profitti dei padroni.
Riduzione d'orario a partire dalle fabbriche in crisi, ma con estensione in
tutte le fabbriche e posti di lavoro con processi di ristrutturazione in
corso

"Decreto operaio" per l'Ilva e situazioni similari
NO alla falsa e interessata alternativa tra lavoro e salute, basta coi
decreti pro-padroni, vogliamo un decreto che stabilisca che nessun posto di
lavoro si deve perdere, che gli operai devono essere impiegati nella messa a
norma delle fabbriche, che 20 anni di lavoro bastano in una fabbrica a
rischio salute e vita per il profitto

Per la sicurezza, postazioni ispettive fisse
nelle fabbriche e nei lavori a rischio infortuni

Contratto nazionale per gli operai della logistica
NO allo schiavismo verso i lavoratori immigrati delle cooperative legate ai
partiti di governo e parlamentari, NO alle discriminazioni salariali e
normative, all'attacco ai diritti sindacali

Lavoro o salario garantito ai disoccupati e a chi ha perso il lavoro
Vogliamo una legge per un piano immediato di lavoro di massa, e di
formazione retribuita per l'occupazione, in particolare, nella raccolta
differenziata, nelle bonifiche territoriali;
esenzione dal pagamento di tasse, tariffe, ticket, ecc

Clausola sociale negli appalti pubblici per assunzioni e contro la
precarietà
NO ad appalti al massimo ribasso, NO a contratti a termine con orari e
salari da fame, anche in violazione di CCNL e principi della Costituzione

Rappresentanza sindacale decisa dai lavoratori
Tutte le organizzazioni sindacali, di base, decise dai lavoratori devono
essere riconosciute e avere i diritti previsti dallo Statuto dei lavoratori,
in proporzione ai numero di iscritti in ogni realtà lavorativa.

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Una folta  rappresentanza dello slai cobas per il sindacato di classe porta
a roma i rappresentanti delle lotte e vertenze operaie Ilva, dalmine,
immigrati della logistica, cooperative sociali di palermo e taranto,
lavoratori della sanità, precari delle pulizie statali ecc.
Lo slai cobas per il sindacato di classe è la componente di classe, fondata
sulla lotta di massa
autorganizzata del sindacalismo di base e di classe che contando sulle
proprie forze come principio e linea d'azione, con una posizione autonoma di
classe e chiara tra le masse per una alternativa nazionale non solo  al
sindacato confederale ma agli stessi sindacati di base.
Ma non c'è ancora una forza nazionale sufficiente per rappresentare questa
alternativa, per questo c'è bisogno di queste manifestazioni per portare a
livello nazionale le lotte e la  piattaforma.
per questo a Roma la rappresentanza dello slai cobas per il sindacato di
classe si concentra in piazza della repubblica, partecipa al corteo con uno
spezzone e avrà un punto di assemblea e incontro a piazza s.giovanni
mentre a fine manifestazione una delegazione andrà al ministero del lavoro.
lo slai cobas per il sindacato di classe è alla manifestazione con spirito
aperto combattivo e dialogante.
La manifestazione nazionale non sarà molto grossa, nonostante i numeri
sparati prima durante e dopo dalla USB, che è l'organizzazione nettamente
maggioritaria alla manifestazione, ma è la più grossa possibile oggi contro
il governo da parte del sindacato di base per questo lo slai cobas per il
sindacato di classe non poteva
mancare.
Molti hanno preferito fare in questo caso manifestazioni regionali e locali,
ma lo fanno in generale per mentalità di bandiera, opportunista e localista,
perchè verso i lavoratori fanno solo vertenze legali e iniziative locali,
per povertà di linea e  di progetto e allora sanno bene che per portare
lavoratori a roma devono fare un lavoro doppioche non vogliono e non sanno
fare seminando illusioni che a livello locale son forti possono ottenere
risultati ecc, quando questo è solo una parte della verità.. oggi se non si
riesce a fare una battaglia nazionaleseria e determinata, a livello locale
si raccolgono le briciole, ma non si contribuisce con una battaglia
prolungata a cambiare realmente le cose e i rapporti di forza
Lo sciopero nazionale del 18 lo fanno ancora in pochi a livello nazionale -
tranne alcune eccezioni settoriali, epochissimi in fabbrica perchè esso non
è ancora  maturo, al di là di quello che dice l'USB, ma se non si lancia
proclamandolo non si fa mai e non si contribuisce a svilupparne la
necessità. obiettivi e forme di lotta - non si ha autonomia dal sindacalismo
confederale e si vive in funzione solo della sua dialettica
E' quindi al di là della riuscita qua e là - uno sciopero propaganda ,
necessario ma non sufficiente e questo occorre dirlo anche a roma per dirlo.

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
18 ottobre 2013

 la piattaforma della delegazione di massa al ministero del lavoro

su emergenza lavoro, nel Sud in particolare, che investe centinaia di
migliaia di disoccupati, precari, lavoratori che hanno perso il lavoro, a
cui si aggiungono lavoratori ultraprecari soprattutto negli appalti pubblici
che hanno occupazioni ridotte a pochi mesi, addirittura settimane e con
orari da vergogna anche di 45 minuti di lavoro al giorno (in contrasto con
ogni CCNL e con i principi dell'art. 36 della Costituzione).
.

Sono tre i temi principali

Primo, chiediamo che al problema sempre più vasto delle fabbriche in crisi
(che spesso non sono affatto in crisi, ma chiudono per cercare lidi più
convenienti) non si risponda solo con ammortizzatori sociali, ma con una
RIDUZIONE DELL'ORARIO DI LAVORO A PARITA' DI SALARIO, alternativa ai
Contratti di solidarietà; in questo caso l'intervento dell'Inps potrebbe
coprire non le ore di "solidarietà" bensì la riduzione d'orario per
mantenere il salario degli operai al 100%

Secondo, per i disoccupati, in particolare al Sud, occorre un intervento
legislativo che porti subito all'occupazione di centinaia di migliaia di
disoccupati - un esempio che vogliamo ricordare è in questo senso la Legge
n.285 del 1.6.1977. Ci sono settori di attività assolutamente necessari che
devono creare occupazione. Parliamo di un PIANO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
PORTA A PORTA' all'interno della questione più generale del ciclo dei
rifiuti, che coniughi lavoro-ambiente; insieme ad un piano di SOSTEGNO ALLE
BONIFICHE AMBIENTALI per farne una risorsa lavorativa, in città in cui essa
assume anche un significato di risarcimento sociale, a fronte del pesante
inquinamento che ha provocato e provoca tuttora tante vittime, malattie
professionali, degrado territoriale (vedi Taranto).
Nello stesso tempo chiediamo - come accade nella maggiorparte dei paesi
europei - nelle more di attività lavorative, l'istituzione anche in Italia
del SALARIO MINIMO GARANTITO per i disoccupati e coloro che hanno una
difficile ricollocazione lavorativa. Questo potrebbe coniugarsi ad un piano
di FORMAZIONE FINALIZZATA AL LAVORO e di LAVORI SOCIALMENTE UTILI.

Terzo, chiediamo che negli appalti pubblici, da un lato sia posto un LIMITE
AL "MASSIMO RIBASSO", dall'altro si ponga nei capitolati di appalto una
CLAUSOLA SOCIALE che obblighi le ditte vincitrici ad assumere dal bacino dei
disoccupati della realtà in cui si svolgono i lavori e al rispetto dei CCNL.

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale

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