giovedì 26 settembre 2013

Milano verso lo sciopero del 18


VERSO E OLTRE LO SCIOPERO DEL 18 OTTOBRE!


Quanto tempo come lavoratori possiamo continuare a chiederci : 'Come va ? Sempre peggio' e ancora : 'Cosa vuoi ,così hanno deciso in Regione Lombardia.
E così mentre tentiamo di racimolare qualche euro in più con il lavoro straordinario, ci dimentichiamo di quella identità collettiva che in un passato recente è stata il contributo primario per l'affermazione dei diritti dei lavoratori di cui ancora restano tracce.E noi  lavoratori di oggi dobbiamo essere grati a quei lavoratori che in passato con le loro lotte  unitarie hanno conquistato condizioni di lavoro migliori. Nulla ai lavoratori è stato dato per l'idea illuminata di qualche leader politico/sindacale, ma solamente quando i lavoratori uniti hanno espresso con determinazione la loro volontà, uscendo da quella dimensione che li vedeva rassegnati e subalterni accettare le politiche dei poteri forti.
Quando oggi ci parliamo ci vediamo così : rassegnati e perdenti ,ognuno più solo alla ricerca di soluzioni individuali, di carattere solamente economico, come piante che si preoccupano della propria crescita incuranti del degrado del terreno, di quella terra dove peraltro gettano le proprie radici.Queste piante come i lavoratori di oggi sono predestinati a perire presto o tardi, perchè non comprendono che la loro vitalità dipende da un bene comune che insieme ed uniti devono  preservare.
E così il  lavoro straordinario, come libera professione o gettone,  diventa la propria personale  soluzione. Già il lavoro straordinario, almeno quello non ce lo tolgono e così VIA ! a lavorare 7-8-9-10 giorni di seguito, magari con un doppio turno ed ancora con un 2° - 1° dove iniziamo a lavorare alle 7.00 però per non sporcare la tovaglia timbriamo alle 9.00 così abbiamo pure goduto delle 11 ore obbligatorie di riposo.
Questi sono i segni di un abbruttimento, di una via in solitaria dei lavoratori, sempre molto gradita ad ogni padrone di ogni tempo.
E il sindacato? Quello che conta come CGIL-CISL e UIL. Anche quello non ce l'hanno tolto. Già, ma a cosa ci serve se non ha altro compito se non quello  di servirci l'unico menù di un' Amministrazione Pubblica  sempre attenta a tagliare i costi di una Sanità fuori controllo.
Già fuori controllo, per aver seminato e cresciuto il Privato senza altro criterio se non quello degli affari, dei soldi che fanno i soldi.
Così ora tra Pubblico e Privato la Sanità divora risorse Pubbliche  fino ad un 80% dell' intero bilancio della Regione Lombardia.
Ed allora ecco  la soluzione ! Tagliare la spesa Pubblica con il blocco del Turn-over e degli stipendi, con la cancellazione di Servizi sul Territorio e la riduzione/accorpamento di quelli ancora esistenti.
La via maestra per contrastare l'impoverimento del ruolo Pubblico nella Sanità rimane la lotta dei lavoratori.Occorre la lotta dei  lavoratori uniti  tra loro (oggi non lo sono, perchè divisi per la categoria che portano e per la accettazione di  soluzioni personali) per la rivendicazione di uno stipendio più alto(200-300 euro in più) senza lavoro straordinario(per 36 ore di lavoro ordinario).
Il ricorso al lavoro straordinario per contratto dovrebbe coprire richieste di prestazioni eccezionali ed impreviste, non ordinarie e programmabili. Solo una larga adesione alla astensione dal lavoro straordinario,così come lo conosciamo in Istituto obbligherà questa Amministrazione ad assumere altro personale, altri nostri simili che si affacciano oggi al mondo del lavoro.
Migliori condizioni di lavoro e più alti stipendi sono risultati che i lavoratori possono raggiungere, contrastando uniti, la via unica del liberismo e dell' affarismo che ha trovato modo di  investire  e riscuotere  guadagni anche sul bisogno primario di cura delle persone.




Ficchì Donato

Slai COBAS “Fondazione INT” per il sindacato di classe

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