giovedì 4 luglio 2013

fiom Roma una manifestazione inutile al carro di Landini

peraltro semifallita

Landini e la sua Fiom hanno portato in un'altra inutile manifestazione a
Roma, questa volta gli operai Fiat.
Al di là del merito, è possibile che gli operai non si chiedano come mai
tutte queste manifestazioni a Roma che la Fiom ha fatto negli ultimi tempi
non abbiano portato alcun tipo di risultati ai lavoratori, nè sul piano del
lavoro nè sul piano dei diritti, che non abbiano mai minimamente intaccato
gli effettivi rapporti nelle fabbriche e che abbiano portato 'lustro' solo a
Landini e all'auto incensamento della Fiom, e che siano diventate non tanto
un'opposizione all'azione di padroni e governo contro gli operai, e nel caso
della Fiat contro la stessa Fiom, ma una parte della "recita a soggetto"?
con quali richieste la fiom è andata a Roma ?:


"l governo convochi un tavolo nazionale dell'automotive, con cui si ottenga
anche il blocco dei licenziamenti" - ma che cosa fa credere a Landini e agli
operai che lo seguono che questo governo di 'larghe intese' che unisce il
peggio del governo Pd e del governo Berlusconi, debba realizzare il blocco
dei licenziamenti?

"L'Esecutivo rediga e discuta con le parti sociali un piano nazionale dei
trasporti pubblici e privati" - ma che cosa fa credere a Landini che gli
operai possano ottenere qualcosa da questa discussione? E chi sarebbero
queste "parti sociali", Confindustria, cisl, uil, cgil, in grado di fare
piani di che?

"Siano garantiti investimenti su prodotti innovativi ed ecosostenibili" - ma
che cosa fa credere a Landini che si possano fare tali piani che neanche se
ci fosse lui al governo, stante il sistema del capitale, crisi, ecc. ecc.,
potrebbe fare.

"Imprese e sindacati rispettino l'accordo su rappresentanze e democrazia e
il governo faccia una legge" - praticamente si chiede che imprese e
sindacati applichino l'accordo fascista sulle RSU e di attacco al diritto di
sciopero che hanno approvato il 31 maggio, nei confronti del quale una parte
rilevante del suo stesso sindacato ha espresso una forte opposizione, e
addirittura si chiede che il governo lo blindi con una legge.

"Il Ministero del Lavoro incentivi l'utilizzo dei contratti di solidarietà e
la riduzione degli orari" - cioè faccia ciò che si sta già facendo in
diverse fabbriche, come semplici palliativi e anticamera, data la continuità
della crisi e della recessione, dei licenziamenti.

Quindi, perchè mai gli operai della Fiat dovrebbero partecipare ad una
manifestazione con queste rivendicazioni? Anzi, qui si svela tutto l'inganno
volgare con cui da un lato si fa una buona denuncia:  "si firmano accordi
separati, senza la stessa Fiom... deroghe a leggi e contratti... riduzione
dei minimi... trasformazione del salario fisso in variabile... taglio del
trattamento di malattia... più ore di straordinario comandato"; si denucia
come nelle fabbriche Fiat, Iveco, CNH si continuano ad aumentare le ore di
cig e insieme i ritmi produttivi; si denuncia che "... Marchionne d'accordo
con Fim, Uilm, Ugl, Fismic sta facendo pagare ai lavoratori il costo
dell'acquisizione delle azioni Chrysler dal Fondo Veba non pagando i primi
giorni di malattia, rendendo il premio variabile, cancellando l'integrazione
a chi è in cassa, aumentando del 20% o del 30% ritmi e cadenze mentre gli
altri operai sono in cig..."; si denuncia come la Fiat non rispetti le
sentenze dei tribunali riaccogliendo tutti i lavoratori nella produzione...

dall'altro lato tutta questa giusta denuncia è al servizio di una
manifestazione con obiettivi che non hanno nessuna possibilità di risolvere
i problemi che si denunciano.

Questa è una storia che si sta ripetendo fin troppe volte, e operai che
partecipano a questa manifestazione sono non la dimostrazione della volontà
di lotta degli operai ma della incomprensione del tipo di lotta sindacale di
classe che è necessaria oggi, che richiede oltre l'isolamento del
sindacalismo del padrone, fim, uilm , ecc., anche la rimozione della
"scimmia addosso" rappresentata da Landini.


slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
29 giugno 2013


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