venerdì 31 maggio 2013

info ILVA

dal blog tarantocontro.blogspot.com

Ilva - i capi si mobilitino -lasciamoli soli - è vero che sono anch'essi
colpevoli e complici e devono pagare !
Ieri una trentina tra capi reparto, capi squadra e capi turno dell'area a
caldo dell'Ilva si sono dimessi dall'incarico, pur garantendo la sicurezza
degli impianti. La decisione è stata presa dopo il provvedimento di
sequestro disposto dalla magistratura che ipotizza reati, oltre che nei
confronti dei legali rappresentanti di Ilva e Riva Fire, anche per
"dirigenti, capi area, responsabili dell'esercizio dello stabilimento di
Taranto, di cui Riva Fire è società controllante". Questi lavoratori -
secondo la magistratura - "nell'espletamento degli adempimenti previsti
dalle norme vigenti in materia di tutela ambientale di prevenzione degli
incidenti rilevanti, e di igiene e sicurezza sul lavoro" avrebbero agito
"nell'interesse e a vantaggio delle medesime società" provocando "danni
ambientali, anche associandosi tra loro" e "non provvedendo all'attuazione
delle necessarie misure di sicurezza, prevenzione e protezione
dell'ambiente".
Pubblicato da tarantocontro a 13:19
in corso incontri a roma - ma è a Taranto che li vogliamo e questo può
avvenire solo se egli operai bloccano fabbrica e città -
E' durata meno di un'ora a palazzo Chigi di questa mattina la prima parte
del vertice sul caso Ilva dopo il maxi sequestro da 8,1 miliardi al gruppo
Riva e le conseguenti dimissioni del cda del colosso siderurgico. Al tavolo
si sono confrontati il premier, Enrico Letta, il vice Angelino Alfano, il
ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, il ministro
dell'Ambiente, Andrea Orlando e il sottosegretario alla presidenza del
Consiglio, Filippo Patroni Griffi. Al vertice anche il presidente dell'Ilva,
Bruno Ferrante e l'amministratore delegato, Enrico Bondi. Il confronto
riprenderà nel pomeriggio.
Pubblicato da tarantocontro a 13:17 :

lo slai cobas taranto ha incontrato l'assessore regionale all'ambiente
Nicastro a Bari nella giornata di lunedì
seguirà resoconto dell'incontro

A Taranto, i lavoratori, cittadini, disoccupati e precari si aspettano molto


dalle bonifiche per le sue ricadute su salute e lavoro,
così come continuano a lottare per altri elementi della politica ambientale,
ciclo dei rifiuti e raccolta ambientale ecc.,
ma riteniamo che l'impegno dell'assessorato regionale non si traduca ancora
in fatti e piani visibili che possano dare fiducia e speranza,
questo dipende anche dagli enti locali e dal comune che fanno poco e male.
Vogliamo incontrarla per parlarne e per invitarla a Taranto in forme diverse
dagli incontri in Prefettura.

usb chiede di essere ascoltata dal governo - noi siamo invece perchè vengano
ascoltati tutti i lavoratori ilva che non si sentono rappresentati dai
confederali equesto può avvenire solo se si uniscono e creano un centro
unico in fabbrica con una unica linea e con una appropriazione della sala
sindacale in fabbrica !
ILVA TARANTO: avevamo ragione nel chiedere subito intervento pubblico e
nazionalizzazione

USB al governo: siamo rappresentativi, siamo
tanti, combattivi e vogliamo essere ascoltati

USB in pochi mesi è diventato all’ILVA un sindacato fortemente
rappresentativo, ha dimostrato di poter mobilitare i lavoratori, di saper
lottare e scioperare, di comprendere quanto è importante il rapporto che
deve svilupparsi tra operai e cittadini.
Ma USB ha anche analizzato freddamente la situazione dal punto di vista
finanziario ed industriale e ciò che era emerso fin da subito era la volontà
dei Riva di non spendere un euro per il risanamento dello stabilimento e del
territorio.
Per questo motivo avevamo indicato come unico programma possibile:
l'esproprio dell'azienda e dei beni dei Riva, la nazionalizzazione e
l'intervento pubblico diretto, il blocco delle attività nocive finalizzato
al risanamento, la piena occupazione e la difesa del salario.
La magistratura, anche se ostacolata da più parti, ha fatto un ottimo lavoro
e dopo aver indicato responsabilità e responsabili, con l'individuazione di
quasi 10 miliardi ha oggi anche trovato le risorse  economiche per attuare
un progetto complessivo che risani la città e dia lavoro ed un futuro certo
a decine di migliaia di lavoratori e cittadini. Di fatto manca soltanto la
volontà politica per organizzare e gestire un  intervento diretto dello
Stato che, tra l'altro potrebbe realizzarsi ora senza enormi oneri economici
aggiuntivi.
Noi i Riva vogliamo che paghino sino all'ultimo centesimo e vogliamo vederli
condannati ed in galera per ciò che hanno prodotto a Taranto.  Al tempo
stesso vogliamo che paghino coloro che, a livello politico, istituzionale,
imprenditoriale e anche sindacale, hanno vissuto e lucrato sulla morte della
città e di chi lavora o ha lavorato a l'ILVA.

USB, forte della sua rappresentatività e credibilità, ha inviato una
richiesta di incontro al governo e al Ministro dello Sviluppo Economico
Flavio Zanonato che sappiamo voler incontrare le altre organizzazioni
sindacali in questi giorni.
Riteniamo doveroso che il governo ascolti anche USB, soprattutto in
considerazione del fatto che le altre sigle sindacali, chi più chi meno, chi
da sempre e chi sino a poco tempo fa, hanno appoggiato le politiche dei Riva
e criticato, quando non direttamente ostacolato, l'operato e le decisioni
della magistratura.
Una esclusione dell'unico sindacato che sta indicando una via di uscita
dall'attuale crisi e che al tempo stesso può mobilitare immediatamente i
lavoratori in una fase così delicata e difficile, sarebbe letta come un atto
di aperta ostilità nei confronti di coloro che rappresentiamo.

USB

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