domenica 14 aprile 2013

Monti dall'Italia alla Palestina


15 aprile 2013

Monti: l'Italia non cresce per lacune della politica, ma anche dei sindacati e delle imprese

Se venisse tolta l'Imu, come auspica il presidente del Pdl Silvio Berlusconi, potrebbe essere necessaria una nuova manovra correttiva dell'ecomomia, come ha ipotizzato Stefano Fassina, responsabile economico del Pd. Lo ha detto il premier Mario Monti, rispondendo a una domanda di Fabio Fazio, durante la trasmissione 'Che tempo che fa' che andrà in onda questa sera. «Più avanti - ha spiegato Monti - se venisse tolto l'Imu temo di sì» potrebbe servire una nuova manovra.
Affrontare l'emergenza dell'economia reale 
«Il primo compito del «nuovo governo sarà affrontare l'emergenza dell'economia reale», ha detto il presidente del Consiglio dimissionario, Mario Monti,
durante la registrazione di 'Che tempoche fa' di Fabio Fazio. Il premier ha rivendicato che «molte cose sono state fatte» durante il suo governo. Ma «il fatto é che nell'emergenza ci siamo ancora e spero ce il governo che verrà sappia rappresentare agli italiani che grazie al lavoro del governo precedente siamo usciti dall'emergenza finanziari. Ma siamo ancora nell'emergenza dell'economia reale». Adesso «serve velocità di decisione e larghezza di consenso, simili a quelle che hanno caratterizzato i primi sei mesi» del governo Monti.
L'Italia non cresce per lacune della politica, ma anche dei sidnacati e delle imprese 
«Se l'Italia non cresce cio è dovuto a lacune della politica, ma moltissimo anche a sindacati e imprese», ha detto il premier Mario Monti durante la registrazione di 'Che tempo che fa'. Secondo Monti sindacati e imprese «devono cambiare, non possono chiamarsi fuori». Monti ha sottolineato che «il mondo del capitalismo non ha saputo ammodernarsi e il mondo dei sindacati ha responsabilità storiche nell'arretratezza». «Mi fa piacere che ora sindacati e Confindustria prendano posizioni comuni - ha proseguito - ho dedicato buona parte del 2012 a ottenere questo».
Grazie ai saggi si riducono le divergenze 
«I saggi hanno fatto un ottimo lavoro, se si va a vedere i risultati si vede che il campo per le divergenze tra le principali forze politiche si riduce», ha detto Monti. Il premier dimissionario ha sottolineato che Pd e Pdl «potrebbero avere una sufficiente forza d'urto politica e riformatrice», ma le due forze politiche «hanno visioni e programmi diversi».
Elezioni anticipate farebbero perdere solo tempo 
«Mi auguro che si faccia un nuovo governo capace di agire e non elezioni che farebbero perdere altro tempo e che con questa legge elettorale magari darebbero lo stesso risultato», ha detto Mario Monti.
Il Capo dello Stato sia eletto con il consenso più ampio possibile 
«Mi batterò perchè il presidente della Repubblica sia eletto con il consenso più ampio possibile, che includa Pd e Pdl», ha detto il premier Mario Monti, sottolineando che «Scelta civica potrebbe promuovere questa convergenza». Monti però non si è sbilanciato sui nomi per il Quirinale. «Ci saranno indicazioni di Scelta civica - ha proseguito - che saranno esplicitate al momento opportuno e nelle sedi opportune».
Non sarò presidente o segretario di Scelta Civica 
Mario Monti lascia vuote le caselle del presidente e del segretario di Scelta Civica, il partito da lui fondato. Da Fazio ha sottolineato la sua volontà di non abbandonare il partito, ma ha chiarito che non vuole essere «né presidente né segretario». «Non sono mai stato il presidente di Scelta Civica - ha ribadito - e ho incoraggiato i deputati e i senatori del partito a pensare quindi a ricoprire la posizione di presidente».
Rammaricato per le dimissioni del Primo Ministro palestinese Fayyad 
In serata Monti si é detto «profondamente rammaricato» per le dimissioni del Primo Ministro palestinese Salam Fayyad. Ricordando «l'intenso rapporto anche personale» stabilito con il premier palestinese, Monti ha sottolineato che «l'impegno per il rafforzamento delle capacità di governo dell'Autorità Nazionale palestinese é una priorità della nostra azione nella regione. Fayyad, come ho potuto constatare di persona un anno fa quado mi sono recato a visitarlo a Ramallah, con il suo impegno personale e la sua autorevolezza, dimostrava di voler proseguire con determinazione la riconciliazione delle diverse componenti del popolo palestinese».

15 aprile 2013

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