venerdì 29 marzo 2013

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Kme propone un taglio degli stipendi. I sindacati chiedono un referendumSERRAVALLE SCRIVIA - Accordo o rottura definitiva. E' ancora braccio di ferro tra sindacati e Kme. L'azienda dopo aver avviato, unilateralmente, a febbraio, la procedura di mobilità per 275 persone, di cui 95 a Serravalle, ora avanza la proposta di ridurre lo stipendio del 15%. "Una condizione su cui non siamo disposti a trattare", è la prima reazione dei sindacati. Negli ultimi incontri svolti nella sede fiorentina del gruppo la dirigenza ha parlato senza mezzi termini della necessità di "abbassare il costo del lavoro". I sindacati rispondono con un'apertura sulla contrattazione di secondo livello, ma con una serie di paletti a fare da garanzia.
"Possiamo valutare riduzione del cosiddetto premio di risultato, che attiene alla contrattazione di secondo livello. Ma non sarà una firma 'in bianco': chiederemo precise garanzie all'azienda, a partire dallo stralcio degli esuberi e del rischio di cassa integrazione a zero ore per tre anni, oltre al mantenimento della produzione in Italia, punto su cui, peraltro, l'azienda ha già dato garanzi", spiega Angelo Paternò, Fiom – Cgil.
La rinuncia al premio di risultato in busta paga potrebbe incidere per circa 80 euro mensili, ma di fronte al rischio di perdere il lavoro è un sacrificio che i sindacati si sentono di poter chiedere ai lavoratori. "Subito dopo Pasqua ci sarà un incontro con l'azienda ed incontreremo anche i lavoratori per spiegare a che punto siamo. La trattativa sul premio di risultato andrà avanti solo se avremo il mandato dei lavoratori. Pensiamo su questo punto di proporre un referendum".
Il “sacrificio” sarà solo di un anno, "comunque dietro precise garanzie da parte dell'azienda", ribadisce Paternò.
I tempi  sono sempre più stretti. A fine aprile scadrà infatti il contratto di solidarietà al reparto rame (mentre per il comparto ottone è già terminato a gennaio e i lavoratori stanno compensando i vuoti di lavoro con ferie e permessi arretrati). I sindacati hanno proposto più volte all'azienda il rinnovo dei contratti di solidarietà, ma Kme ha risposto con l'avvio della procedura di mobilità.

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