venerdì 15 marzo 2013

Arpa, un sistema a delinquere Riva/Clini


Ciò che emerge chiaro dal rapporto dell'Arpa Puglia sull'attuazione dell'Aia
da parte dell'Ilva, è da un lato che l'Ilva sta facendo "i comodi suoi",
continuando nelle emissioni inquinanti e nelle violazioni, attuando le
prescrizioni a propria ampia discrezione e secondo tempi che modificano
anche quelli già enormemente lunghi dell'Aia.
Ma, dall'altro, ciò che più gravemente emerge è che tutto questo sta
avvenendo con il beneplacido del Ministro Clini il quale, come prima ha
introdotto in corso d'opera modifiche fuori legge per difendere la
produzione e i profitti di Riva (vedi questione della commercializzazione
dei prodotti sequestrati), oggi interviene a difesa dell'azienda sostenendo
che la normativa dell'Aia su richiesta dell'impresa può essere modificata.

Ma come? L'Aia si blinda con il decreto - e quindi diviene intoccabile
perchè l'Ilva è "sito di interesse nazionale" - contro chiunque voglia
modificare in meglio le prescrizioni a tutela della salute dei lavoratori e
cittadini, mentre può essere modificata in peggio se lo fa Ferrante/Riva?
Raggiungendo, tra l'altro, su questo anche il ridicolo, lì dove Clini porta
ad esempio e a giustificazione della legittimità di modificare i tempi: "la
presenza di circostanze che si sono determinate dopo il rilascio dell'Aia,
per esempio la lunghezza dei nastri (circa 90 Km) che richiede tempo per
completare la copertura"; ma perchè i nastri si sono allungati nel
frattempo?

Infine, che ci stanno a fare i garanti (ben pagati con i soldi pubblici dei
contribuenti) che dovrebbero vigilare sul rispetto nel merito e nei tempi
dell'attuazione delle prescrizioni dell'Aia? Sono, in realtà, dei garanti
per l'azienda!

Noi, insieme a tanti operai, come ad alcuni sinceri ambientalisti, avevamo
subito denunciato il governo Monti e il Ministro Clini di aver fatto un
decreto salva-Riva. Ma sinceramente quello che sta accadendo va anche oltre!
E negli ultimi sprazzi di vita del governo, assisteremo quasi sicuramente ad
altri interventi di Clini per "stendere ancora tappeti" a padron Riva,
tirando da tutte le parti le leggi a difesa degli interessi e profitto
capitalista e contro la messa a norma della fabbrica e la salute dei
lavoratori e dei cittadini.

Di fronte a questo "sistema a delinquere" nessuno onestamente può pensare
che bastino denunce, lettere a Clini, ma occorre una rivolta in fabbrica e
in città che veda uniti lavoratori e masse popolari. Quando si capirà e si
lavorerà per attuarla, potremo non dover scrivere più questi articoli.

IL 22 MARZO ASSEDIAMO POLITICAMENTE E SOCIALMENTE L'ILVA, ALL'INTERNO
DELL'INIZIATIVA NAZIONALE DELLA RETE NAZ. PER LA SICUREZZA E LA SALUTE IN
FABBRICA E SUL TERRITORIO - APPUNTAMENTO ORE 13,30 ALLA DIREZIONE ILVA E POI
ALLE 17 AI TAMBURI

per info. 3475301704

SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva

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