mercoledì 20 febbraio 2013

Respingiamo la cassaintegrazione con la lotta !

Come abbiamo denunciato sin dal primo momento in cui è stata annunciata la
cassintegrazione, l'azienda intende il piano industriale per mettere a norma
l'Ilva secondo i contenuti dell'Aia approvata dal governo e da tutte le
Istituzioni, partiti e sindacati confederali, come in realtà un "piano
massiccio di cassintegrazione" straordinaria, in deroga; cig che, nonostante
le affermazioni aziendali, si tradurrà in un massiccio taglio di occupazione
all'Ilva.
Chi dice il contrario mente sapendo di mentire e inganna i lavoratori!
Padron Riva, governo e Stato dei padroni intendono far pagare innanzitutto
agli operai Ilva il peso della "bonifica", con un presente di
cassintegrazione e un incerto futuro.
Diciamo subito che questo piano deve essere respinto! E non "trattato" per
ridurre i numeri e per qualche palliativo.
Si vuole arrivare a 6.500 operai in cassintegrazione, di cui 6.417 a
Taranto, e per due anni, si partirebbe dalla cig per 4300 e si dice che nel
2° semestre del 2014 "un dipendente su due resterà a casa".
Certo, l'azienda dice che farà degli investimenti, la cifra è ora arrivata a
2 miliardi e 250 milioni. Ma chiunque può capire che si tratta di una cifra
al ribasso, al di sotto di quelle previste dal Ministero dell'Ambiente che
parla di 3/4 miliardi che, a loro volta, sono nettamente al di sotto di
quelli che qualsiasi operaio di buon senso può capire, dato che ce ne
vogliono almeno il doppio.


I sindacati confederali parlano di "numero esorbitante rispetto alle reali
necessità dettate dalla chiusura degli impianti per il risanamento". La
questione, invece, va posta in tutt'altro senso.
Ci sono in generale le condizioni tecniche - e gli operai lo sanno bene -
per utilizzare i lavoratori in altri reparti e in altri impianti mentre si
bonifica e risana una parte di essi, come per utilizzare una parte dei
lavoratori nelle bonifiche stesse, concentrando in piccoli periodi,
contrattati e mirati,  una cassintegrazione legata innanzitutto alla
riduzione della produzione obiettivamente necessaria.
Chiunque dice cose diverse mente sapendo di mentire e imbroglia i
lavoratori!
Detto questo, la messa a norma della fabbrica accelerata è necessaria e
obbligata, e va fatta con gli operai in fabbrica e non a casa. Senza gli
operai in fabbrica, questo risanamento non pensiamo che si realizzerà
realmente; invece si pilota a poco a poco la chiusura-ridimensionamento
della fabbrica, la si toglie al controllo degli operai e la si consegna ad
azienda/Stato, governo, giudici, sulla pelle degli operai, e naturalmente
delle masse popolari che vogliono la messa a norma dell'azienda e le
bonifiche dei Tamburi e città.
Questo piano dell'azienda farà contenti certi ambientalisti e loro amici in
fabbrica che vogliono la fabbrica deserta di operai e sostanzialmente
chiusa.
Questo piano si contrasta con la lotta in fabbrica e in città, perchè operai
e masse popolari cittadine devono lottare uniti e non divisi e contrapposti,
per la salute e il lavoro.
Questa lotta si fa con una rappresentanza sindacale realmente
rappresentativa dei lavoratori e con un sindacato nelle mani dei lavoratori.
Quindi vogliamo il rinnovo delle RSU subito, vogliamo che il potere di
decisione sia nelle mani delle assemblee degli operai, e vogliamo un
sindacato, non delle "bandierine", di classe e di lotta, capace di
raccogliere la maggioranza degli operai, indipendentemente dalle tessere
sindacali, capace di piegare Riva, Stato e governo e non dargli alibi per
scaricare tutto sullo Stato (sui cittadini) con una presunta
"nazionalizzazione" che significa solo socializzare le perdite e i costi,
senza alcuna garanzia di difesa di salute e lavoro.
E' arrivato il tempo di ragionare seriamente e organizzarsi seriamente, per
lottare seriamente?
O aziendalismo e "tutto tutto, niente niente" di altre forze deve
effettivamente riuscire nell'obiettivo di fermare la fabbrica e mandare
tutto a picco?
Lo Slai cobas pensa che questa battaglia si può fare, si deve fare e si può
vincere!

POST SCRIPTUM: Ma quale voto! Tutti i partiti parlamentari sono con Riva, lo
Stato, il governo dei padroni. Senza lavoro e salute non si vota, si lotta!
Ma quale Grillo, l'unica arma di protesta e di proposta degli operai è la
lotta e l'organizzazione proletaria, sociale e politica, nelle mani degli
operai e delle masse popolari.
21.2.13
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA
v. Rintone, 22 Taranto 3475301704 - slaicobasta@gmail.com (leggi blog:
tarantocontro.blogspot.it)

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