giovedì 21 febbraio 2013

ILVA DI NOVI LIGURE: UN SINDACALISTA FIOM AL SERVIZIO DEL PADRONE



Ilva, Fiom: A Novi nessun cassintegratoCategoria: Altro Creato Giovedì, 21
Febbraio 2013   Commenta
NOVI LIGURE - La cassa integrazione annunciata per 6.500 lavoratori, di
cui 6.417 per lo stabilimento di Taranto “non riguarderà lo
stabilimento di Novi Ligure”. Lo dice chiaramente Massimiliano Repetto,
rappresentante sindacale e membro della segreterai provincia di Fiom Cgil,
dopo che ieri si era diffusa la notizia sul ricorso all'ammortizzatore
sociale. “Non ci risulta che Novi rientri nei piani di cassa integrazione
che riguarderanno, invece, Taranto e Torino” dice Repetto. In questo
momento, nello stabilimento di via Bosco Marengo “il lavoro non manca. I
rotoli stanno regolarmente arrivando da Taranto”.
Repetto non nega
che in stabilimento si viva con ansia l'accavallarsi di notizie che
giungono dalla Puglia. “E' evidente che ci si trova davanti ad un bivio.
E tra le ipotesi non è escluso che la produzione possa essere
addirittura trasferita da Taranto a Novi. In ogni caso sono strade che
saranno seguite nell'arco di due anni”, aggiunge il sindacalista.

Resta tesa anche la situazione in Kme.
L'altro giorno a Firenze, nella sede italiana del gruppo, sono tornati
ad incontrarsi sindacati e azienda per discutere il piano industriale.
“Purtroppo non ci sono da registrare novità”, ha detto il delegato Fiom
Angelo Paternò. L'azienda resta ferma sulla volontà di avviare la mobilità
per 274 lavoratori, di cui 95 nello stabilimento di Serravalle Scrivia,
ma conferma la scelta di mantenere in attività il forno di Fornaci di
Barga che alimenta lo stabilimento di Serravalle. Non è ancora stato
fissato un nuovo eventuale confronto tra le parti ma venerdì si


incontreranno i confederati per decidere come procedere nella
trattativa.
Intanto, sono scaduti a gennaio i contratti di
solidarietà nel reparto ottone, “e l'azienda fa fermate alla produzione
coprendo la giornata con ferie residue dei lavoratori pur essendoci un
accordo interno che prevede che fino ad un totale di 40 giorni tra ferie
residue sommate alle ferie che si matureranno in corso d'anno. Nel mese
di febbraio vi sono state due fermate”, aggiunge Roberto Mazzarello,
delegato di Usb.
Sulla
difficile situazione in Kme e Marcegaglia di Pozzolo, dove sono stati
annunciati esuberi, interviene anche il consigliere regionale Eleonora
Artesio
di Federazione della Sinistra che ha fatto propria l'istanza del
comitato elettorale di Novi Rivoluzione Civile. Artesio ha depositato
nei giorni scorsi, due interrogazioni con cui viene chiesto alla Regione
Piemonte di attivare al più presto “tavoli di confronto per affrontare
le crisi delle due aziende con tutti gli strumenti attivabili dall’ente”

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