martedì 22 gennaio 2013

Da Roma finora notizie negative. Ferrante Ilva impone i suoi diktat, e governo, istituzioni, sindacali confederali vanno a ruota e non a difesa degli operai e masse popolari.

Si prepara un nuovo decreto o un 'Lodo' – che potremmo chiamare: “Vendola
Palombella, Ferrante” – al solo scopo di permettere a Riva di recuperare il
miliardo dalle merci sequestrate, legando a questo il pagamento degli
stipendi. Come se Riva fosse un 'poveretto' che non può attingere da altri
suoi fondi.
NULLA viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda
mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia cassintegrazione -
fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura chiusura fabbriche del gruppo;
quando il sequestro riguarda solo le merci passate e il decreto Aia già
permette di produrne di nuove e di venderle.

Lo Slai cobas è da giorni per:
SCIOPERO GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia
l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA DI
OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA' perchè
siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e cittadini.
Per imporre a padroni, governo e Stato:
* Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione

* il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa a
norma

* l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa Aia
insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva, requisendone fondi e
beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha gestito la fabbrica prima di
Riva

* un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da
mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.

Contro il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni,
sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire nella
lotta il LORO FRONTE.

Prima di tutto unendosi al loro interno, impedendo qualsiasi divisione tra
operai in cigs area a freddo e operai al lavoro area a caldo.
Costruendo insieme l'organizzazione alternativa di classe ai sindacati
confederali, superando protagonismo di sigle e spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di
Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi
ambientalisti - per difendere lavoro e salute.

SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA – slaicobasta@gmail.com -
3475301704
via Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086
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