mercoledì 16 gennaio 2013

Com'è la situazione all'Ilva - intervista ad Andrea, operaio dello Slai cobas Ilva


Nella sede dello Slai cobas per il sindacato di classe è ripresa l'attività sull'Ilva e abbiamo realizzato un intervista ad uno degli operai dello Slai cobas Ilva.

Quanti operai sono attualmente in cigs?

La cifra complessiva che l'Ilva ha annunciato non corrisponde al numero di operai che sta materialmente in cassintegrazione; una parte sta facendo lo smaltimento ferie.
Nel mio reparto, Ofe-Lem, gli operai in ferie forzate attualmente sono 10 su 60 per 15 giorni. Andranno poi altri operai. Chi ha più ferie va prima. Ora toccherà a me.
La cassintegrazione e le ferie forzate interessano l'area a freddo. Nell'area a caldo invece stanno lavorando a pieno ritmo, per esempio ai Parchi minerali.
Nell'area a caldo si lavora fino alla produzione di bramme, dopo ci sono i vari laminatoi; è possibile che le bramme prodotte le stiano stivando, dato che, ripeto, nell'area a freddo l'attività è ridotta.

Nel tuo reparto l'attività lavorativa com'è?

E' ridottissima, andiamo ad elemosinare sugli impianti il lavoro per manutenzione elettrica programmata. La sera si programma il lavoro per il giorno dopo. Oggi, ad esempio la mia squadra è andata ai parchi a fare due interruttori e poi c'è stato un intervento all'area 12. Altre squadre, come la manutenzione elettrica binari, hanno più lavoro

La Procura ha deciso di aprire un conflitto di potere col governo sul decreto per l'AIA. L'Ilva sta usando questo per parlare di rischio stipendi. Come è la situazione?

Per quello di dicembre, l'ultima notizia è che lo stipendio è garantito, anzi l'azienda ha fatto sapere che lo pagherà forse il giorno prima, venerdì 11, per "scusarsi" del ritardo della 13°. Però, intanto ancora non c'è la pubblicazione della busta paga che normalmente avviene il giorno 8. Quindi non possiamo ancora essere proprio tranquilli. Per il prossimo mese invece c'è incertezza.

Che clima c'è in fabbrica?

Tra gli operai c'è ancora paura perchè non si sa come va a finire. Ci sono lamentele verso i sindacati confederali, ma ora più per la gestione delle ferie forzate. I capi sono diventati delle pecorelle, e rispetto a mesi fa ora si fanno meno sentire.

Lo Slai cobas vuole riprendere l'attività sollevando anche altre questioni (accordo cambio tuta, livelli, sicurezza). Il 17 è vi sarà la prima udienza per il cambio tuta. Ci sarà un comunicato informativo ai lavoratori?

Si, facciamo un comunicato alla fabbrica, perchè gli operai mi chiedono sulle cause che stiamo facendo sul cambio tuta. Alcuni sono rassegnati perchè dicono che ormai vi è stato l'accordo e loro hanno già preso i soldi. Ma se i ricorsi vanno avanti e si vince sarebbe un segnale importante.

Altra questione che si avvicina è il problema del rinnovo delle RSU, che dovrebbe essere intorno a maggio. Lo Slai cobas intende proporre, innanzitutto a Usb e ad operai che fanno riferimento al Comitato Liberi e Pensanti una lista unica per le prossime elezioni, in modo che le diverse aree di operai più combattivi si presentino unite. L'idea è di associare non tanto e non solo le sigle e organizzazioni di appartenenza, ma gli operai.

Sono daccordo. E' bene fare una proposta pubblica agli operai in questo senso. 

Ma per fare avanzare questa proposta non  è meglio che gli operai si parlino tra di loro e si realizzi una riunione?

Per quanto riguarda le riunioni, fuori dall'Ilva fuori dall'orario lavorativo, è difficile che gli operai vengano. Possiamo farla all'uscita delle 16 ad una portineria, anche se parteciperanno all'inizio pochi.

Bisogna puntare ad una riunione di attivisti dell'Usb, dello Slai cobas per il sindacato di classe a cui inviteremmo operai del Comitato liberi e pensanti, con al centro la questione della lista alternativa ai sindacati confederali e il percorso per costruirla?

Lanciamo la proposta per prendere accordi, poi essa deve essere gestita dagli operai. Rimuovendo gli ostacoli che possono venire da l'Usb che può volere fare solo una propria lista e dagli operai del Comitato Liberi e pensanti, il Comitato ora come ora fa un discorso contro i sindacati tout court.
C'è un pò di tempo per discutere, e ci dobbiamo impegnare.
Se non si realizzasse questa lista unitaria, diremmo agli operai perchè e a causa di chi non c'è stato l'accordo. E noi dello Slai cobas faremmo una lista nostra. Dobbiamo evitare, come in altre volte e su altre questioni - sicurezza, cambio tuta, raccolta firma per anticipare le elezioni Rsu, ecc. - che noi facciamo il lavoro, spianiamo la strada e poi se ne avvantaggiano gli altri.

La lista unitaria può essere attrattiva anche per tutti i dissidenti interni ai sindacati confederali, soprattutto nella fiom, che non vogliono già iscriversi a un sindacato alternativo?

La lista alternativa è nell'interesse degli operai dell'Ilva. Se necessario, creeremo una condizione di “mediazione”. Da soli anche l'Usb non riuscirebbe, perchè vi è ancora la concezione tra i lavoratori è del delegato sindacale riconosciuto e tutelato, e questo l'azienda finora lo garantisce solo a quelli dei sindacati confederali. La stessa vicenda della lotta del Mof che è stata importante, per come è andata avanti dopo il presidio, non ha ancora risulto nulla Alla fine, agli occhi degli operai, la situazione è ancora come prima, l'accordo di novembre 2010 è ancora in piedi ed è sostenuto dai sindacati confederali, e gli operai vogliono ottenere qualcosa di concreto. Per questo, operai che si stavano per iscrivere all'Usb al Mof, e l'ho visto anche nel mio reparto, poi non lo hanno fatto.

E' chiaro che se gli operai non cambiano mentalità non cambia la situazione.

Lo Slai cobas è un'organizzazione sindacale semplice e seria. Come abbiamo fatto per il 'cambio tuta', anche sulle RSU dobbiamo dire e proporre la cosa giusta da fare, la lista unitaria e alternativa, perchè occorre mettere insieme non un gruppo di operai, ma un'intera area di operai, articolata. Altrimenti non vincerà nessuno, o meglio, vincerà sempre l'azienda e i sindacati con federali suoi complici.




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