lunedì 28 gennaio 2013

Ass.ti tecnici... ancora 14 mesi??? Fermi non staremo!


IL GOVERNO TAGLIA ANCHE IL NUMERO DEI GIUDICI E I LAVORATORI OLTRE A PAGARE ANCHE PER LE CAUSE LEGALI TASSE AGGIUNTIVE COME IL CONTRIBUTO UNIFICATO DEVONO ASPETTARE TEMPI BIBLICI PER LE SENTENZE
QUELLA DELLE CAUSE LEGALI, SEBBENE NECESSARIA, E' SEMPRE PIU' UN'ARMA SPUNTATA PER LE LOTTE DEI LAVORATORI

ma la nostra lotta contro le politiche scellerate contro i diritti dei lavoratori non si ferma!

Da Live Sicilia

10 ANNI PER UN RICONOSCIMENTO

La lotta degli assistenti tecnici 
in causa contro il ministero

Giovedì 24 Gennaio 2013 - 16:25 

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Circa un centinaio di lavoratori, ex dipendenti degli enti locali, hanno presentato davani il giudice del tribunale del lavoro di Palermo, gli atti del procedimento per il riconoscimento del ruolo professionale degli assistenti tecnici.

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PALERMO - E' iniziata la causa degli assistenti tecnici, ex dipendenti degli enti locali, contro il Ministero della pubblica istruzione e il Provveditorato regionale agli studi.

Circa un centinaio i lavoratori rappresentati dall'avvocato Caterina Natalotto che ha presentato davani il giudice del tribunale del lavoro di Palermo, Barone, gli atti del procedimento per il riconoscimento del ruolo professionale degli assistenti tecnici.

La loro storia, quasi infinita, è iniziata 10 anni fa quando la magistratura sancì che gli assistenti tecnici provenienti dagli enti locali venivano legittimati all'inserimento negli enti statali, mantenendo la qualifica di assistente tecnico anche in assenza del titolo culturale richiesto. A colmare la lacuna del titolo di studio, si era impegnato sia il Ministero, sia l'ufficio scolastico regionale attraverso dei corsi di riqualificazione professionale riservati ai lavoratori. Corsi che però non sarebbero mai partiti.

E così, nonostante siano passati 10 anni, parte di questi lavoratori "in transito", pur essendo inquadrati nel profilo di assistente tecnico, risultano privi di regolare sede di regolarità e impossibilitati a svolgere le loro mansioni professionali, in quanto nessuno – dopo averli trasferiti- li ha messi in condizione di svolgere il proprio lavoro per la mancata frequenza dei corsi di aggiornamento. La situazione, coma ha sostenuto l'avvocato Natalotto, rasenta il paradossale e la discriminazione sociale. In pratica i lavoratori percepiscono regolare stipendio senza, in realtà, svolgere alcuna mansione.

Ma degli assistenti tecnici della scuola questa mattina non si ne è discusso soltanto in aula: in concomitanza all'udienza, infatti, un gruppo di lavoratori si è radunato davanti il tribunale per denunciare la loro situazione insieme ai rappresentanti sindacali. "I lavoratori sono stanchi di essere dei fantasmi: le proteste non si fermeranno finchè non verranno riconosciuti i diritti riconosciuti dalla legge" lo ha dichiarato Donatella Anello rappresentate sindacale dello Slai Cobas, presente stamane alla manifestazione di protesta. Proteste che proseguiranno almeno per un altro anno. Il giudice del tribunale del lavoro ha, infatti, rinviato l'udienza al 27 marzo 2014.
Ultima modifica: 24 Gennaio ore 16:25

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Dalla "La Sicilia"

Ata, un'attesa di 14 mesi SCUOLA.

Rinviata a marzo 2014 la sentenza sulla causa intentata dai 100 assistenti tecnici contro il Miur

  • Venerdì 25 Gennaio 2013
  • Palermo,
  • pagina 28
sit-in degli assistenti tecnici davanti al tribunale
anna clara mucci
Nessuna certezza sulla sorte dei 100 assistenti tecnici, transitati dagli enti locali, che prestano servizio nelle scuole superiori di città e provincia. Ieri hanno dato vita ad un sit-in davanti al Tribunale del lavoro, dove è iniziata la causa che hanno intentato contro il ministero dell'Istruzione.
Ma devono trascorrere altri 14 mesi per sapere se questi lavoratori potranno fare il corso di riconversione, previsto dalla legge, per potere espletare le mansioni di assistente tecnico. Infatti, il giudice del lavoro ha raccolto tutta la documentazione che dimostra che già altri lavoratori, con le stesse caratteristiche, hanno seguito nel 2007 il corso che li ha sistemati e che adesso pretendono anche i 100 assistenti rimasti fuori; e ha rinviato la decisione finale al 27 marzo 2014.
Nel frattempo, questi assistenti «fantasma» si trovano letteralmente parcheggiati negli istituti scolastici, dove non possono lavorare in quanto non hanno seguito un corso di aggiornamento che permetterebbe loro di accedere, per esempio, ai laboratori. Ecco l'incongruenza: c'è una sentenza che riconosce questi lavoratori come assistenti tecnici. L'articolo 44 del contratto collettivo nazionale di lavoro, relativo alla mobilità, prevede che «nel caso in cui il lavoratore non abbia il titolo per svolgere l'attività, è compito dello Stato metterlo in condizione di farlo, attraverso i corsi di aggiornamento». Ma i corsi continuano a non partire. Corsi che già in passato sono stati fatti per altri lavoratori Ata, che hanno potuto scegliere tra il corso di informatica o quello di sala e cucina.
La vertenza degli Ata, transitati dagli enti locali allo Stato, va avanti da oltre 10 anni. Il ministero ha riconosciuto a questi lavoratori una categoria superiore rispetto a quella che avevano negli enti locali, ma non è stato previsto alcun corso di riconversione. Conseguenza: alcuni di questi lavoratori svolgono lavori di segreteria, altri non fanno nulla e sono semplicemente posteggiati nelle scuole.
Fra l'altro, non essendo inseriti nell'organico, questi assistenti tecnici non possono chiedere trasferimenti, fare straordinari, partecipare a concorsi interni. Il riconoscimento dei compensi accessori (straordinario, funzioni aggiuntive, ecc.), i corsi di riconversione e una sede di titolarità, sono le richieste degli Ata nella causa contro il ministero dell'Istruzione.
«La lotta - ha dichiarato Donatella Anello dello Slai Cobas - non si ferma. Abbiamo già incontrato il dirigente dell'ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, che ci ha informati che al ministero stanno formando una commissione nazionale».


25/01/2013

 
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