mercoledì 16 gennaio 2013

assedio degli operai del TNA1 alla Direzione Ilva


Circa un centinaio di operai dei cassintegrati del TNA1 e anche di altri reparti hanno assediato questa mattina la portineria della Direzione Ilva e hanno avuto un forte confronto/scontro con i rappresentanti sindacali confederali arrivati (Talò della uilm e fiom). 

I lavoratori volevano incontrare direttamente la direzione per chiedere il loro immediato rientro in fabbrica, dato che non lavorano in maniera continuativa praticamente dal 2008, e sono ora in cig a zero ore da almeno 2 mesi, con abbassamento netto del salario che rende sempre più difficile il mantenimento della famiglia, il pagamento dei mutui, delle bollette, ecc.
Ferrante aveva detto che i lavoratori sarebbero stati ricollocati in altri reparti, ma finora non è avvenuto, e non sono stati ricollocati neanche al TNA2 che invece continua ad operare.
L'incontro con la Direzione Ilva non c'è stato perchè, a detta dei rappresentanti di uilm e fiom, non c'era nessuno, in quanto stavano tutti a Bari - guarda caso anche venerdì scorso i sindacalisti confederali avevano detto che non vi era alcun dirigente dell'Ilva in sede. 
I sindacalisti hanno giustificato la politica dell'azienda, dicendo che essa dipendeva dalle decisioni della Procura e che quindi era questa decisione che bisognava aspettare. Hanno poi dato sponda alla guerra tra operai sostenendo che non potevano dichiarare una mobilitazione in tutta la fabbrica (nonostante circa 2400 operai dell'area a freddo non sta lavorando per cig o ferie forzate), perchè i lavoratori dell'area a caldo non sarebbero stati d'accordo, ma si sono guardati bene anche solo di convocare un'assemblea alle portinerie di tutti gli operai. Infine, hanno cercato di deviare la protesta dall'Ilva ad un inutile presidio alla Prefettura.
Ma i sindacalisti sono stati fortemente contestati perchè sembravano la voce dell'azienda, perchè non hanno voluto assumere nessun tipo di iniziativa, e cercavano, come soprattutto il rappresentante della Fiom, di buttarla sul generale ("i piani industriali..."), per eludere la richiesta di ricollocazione degli operai in cig

Attendere la decisione della Todisco circa il prodotto sequestrato, che doveva arrivare oggi ma è stata rinviata a domani, vuol dire di fatto scaricare l'azienda dalle sue responsabilità (Talò Uilm è arrivato a dire che ormai non c'è più all'Ilva una direzione che può decidere), e di fatto subordinare gli interessi degli operai all'azienda, alla magistratura, o al governo.
Ma sicuramente gli operai non intendono più stare fermi.
A mezzogiorno hanno sospeso il presidio ma per riconvocarsi domattina alle 9 alla Direzione Ilva, ben decisi a non accettare altri rinvii e a passare ad altre iniziative di lotta.
Lo slai cobas Ilva è stato presente sin dall'inizio alla protesta; sia il rappresentante operai dell'Ilva che la coordinatrice sono intervenuti più volte e il rappresentante dell'Ilva è stato per tutta la mattinata un punto di chiarezza e di riferimento per gli operai. Domani lo slai cobas sarà ancora all'Ilva per sostenere una protesta più incisiva affinchè le richieste dei lavoratori vengano accolte e non siano sempre gli operai a pagare lo scontro Ilva/governo - Procura.

Slai cobas per il sindacato di classe ILVA - slaicobasta@gmail.com

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