sabato 15 settembre 2012

ILVA - COMUNICATO SULLA GIORNATA DEL 14.9.12


La giornata di ieri ha messo in campo l'insieme della difficile e complessa
situazione creatasi all'Ilva e a Taranto in seguito all'inchiesta della
Procura.
A Bari, il Tavolo istituzionale è stato di pura rappresentanza e di mera
comunicazione. Il Ministro Clini, il commissario europeo, i rappresentanti
istituzionali, l'Azienda hanno sciorinato nuovamente le loro promesse e il
quadro dei finanziamenti disponibili. Per l'Ilva, Ferrante, ancora una volta
non ha portato niente di concreto, se non una "disponibilità" della
proprietà.
E tutti gli altri, sindacati compresi, hanno dovuto ascoltare e tacere.
Così è un Tavolo assolutamente inutile! Bastavano dei comunicati stampa!
Lo Slai cobas per il sindacato di classe Ilva denuncia e respinge questa
logica e invita gli stessi sindacati confederali a non partecipare più a
simili Tavoli, ribadendo, comunque, che essi là sono presenti "non in nostro
nome", "non in nome" degli operai e dei cittadini di Taranto.
Governo, Istituzioni pregano, inoltre, Riva di collaborare, mettendo in luce
che il Tavolo è per sostenerlo e per 'togliergli le castagne dal fuoco'.
Padroni, Governo e Stato sono responsabili di questa situazione e non
possono certo essere quelli che la risolvono!

Clini, poi, è venuto a Taranto e ha incontrato gli ambientalisti di
mestiere, sulla base di criteri non trasparenti e puramente
diplomatico-formali.
Come si fa a venire a Taranto, incontrare gli ambientalisti e non
innanzitutto il 'Comitato lavoratori cittadini liberi e pensanti' che ha
costituito in maniera pubblica, di massa, trasparente, la rappresentanza dei
sentimenti ambientalisti della città e delle vittime, contro la scellerata
politica dei profitti di padron Riva?
Anche a questi ambientalisti del Tavolo va detto che parlavano a titolo
personale "non in nostro nome", non "in nome" dei lavoratori e della città.
E' indegno e in accettabile che i signori ambientalisti vengano ricevuti in
pompa magna e al Comitato vengano invece opposti divieti e polizia.
Lo Slai cobas già il 17 agosto aveva invitato, e tuttora invita, a non
accettare divieti illegittimi antidemocratici e dittatoriali, e diciamo
chiaro al Comitato che i divieti, quando sono illegittimi, si violano e non
ci si limita a denunciarli in piazza.

L'incontro col Ministro è stato sicuramente più vivace di quello di Bari, ma
non tanto per lo scontro di parole, scontato, tra Ministro e ambientalisti,
ma per lo scontro tra gli ambientalisti, tra i sostenitori fanatici per cui
vi deve essere solo la chiusura dell'Ilva, e a tutto il resto "ci
penseremo...", e forze ambientaliste che cercano di dare un loro contributo
alla soluzione dei problemi e della contraddizione che essi provocano.
Lo Slai cobas è naturalmente vicino a questa seconda tendenza degli
ambientalisti che è in realtà molto più rappresentativa, storicamente e
attualmente, in città delle aspirazioni ed esigenze dei cittadini in materia
di ambiente e inquinamento.
Ma a tutti, a Bari come al Tavolo di Taranto e perfino alla piazza, noi
diciamo chiaro che senza la lotta autonoma e organizzata degli operai
dell'Ilva con un sindacato non conciliativo nè compromesso con l'azienda ma
autorganizzato e nelle mani dei lavoratori, la lotta per la vera messa a
norma dell'azienda e per un piano di bonifica serio e prolungato della
città, non ha presente né futuro, né porta ad alcun risultato. Ma nessuno
vuole confrontarsi realmente con la maggioranza operaia.
Lo Slai cobas Ilva è attivamente impegnato SABATO 22 SETT. con un'assemblea
operaia alle ore 10 al Centro Sportivo Magna Grecia, a far sì che gli operai
siano protagonisti, rovesciando falsi Tavoli e falsi rappresentanti di una
lotta reale per una fabbrica sicura e una città risanata.
Il 22 gli operai decideranno di riprendere la lotta autonoma, non a difesa
di Riva e dell'azienda, ma per il lavoro e la salute propria e di tutta la
città.

Slai COBAS ILVA per il sindacato di classe - cobasta@libero.it -
3475301704 - 0994792086

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