venerdì 28 settembre 2012

28 settembre ILVA taranto- la lotta continua, contraddizioni tra gli operai- l'azione dello slai cobas per il sc


La giornata di ieri è proseguita con blocchi che complessivamente hanno interessato circa 5000 operai per tutta la giornata, e durante la giornata è cresciuto il peso e la presenza dello Slai cobas per il sindacato di classe, in particolare al blocco sulla 106 in cui è stato distribuito un volantino e si sono accesi lunghi capannelli con gli operai, con momenti attivi di confronto/scontro con la componente aziendalista.
Un dibattito che resta difficile
per la confusione presente tra i lavoratori, per le divisioni esistenti al loro interno, per il fatto che la componente aziendalista è combattiva mentre la gran parte degli operai chiede chiarezza e fatti ma non ha ancora una voce autonoma e compatta.
In questo gli strilloni e demagoghi dell'ambientalismo antioperaio intorbidano parecchio.
I compagni e lavoratori dello slai cobas sc hanno spiegato perchè erano presenti e attivi ma non aderivano - quindi niente bandiere slai cobas ai blocchi, anche se questo ci penalizza nella visibilità mediatico/televisiva - alla linea impressa da Fim-Uilm allo sciopero, perchè esso doveva essere chiaramente contro RIVA e il GOVERNO MONTI CLINI, perchè la salvaguardia rigida della fabbrica e della continuità del lavoro -  che lo slai cobas saldamente difende contro demagoghi e reazionari antioperai da strapazzo, che ne vogliono la chiusura con "reddito per tutti" - richiede l'acutizzazzione della lotta di classe all'interno contro Riva e i suoi sostenitori per una vera messa a norma.
Operai hanno sostenuto a gran voce che devono finire le discriminazioni e le calunnie di  azienda, capi e di qualcun altro contro lo slai cobas, e altri operai hanno notato che mentre sindacalisti organizzatori lo sciopero si vedevano poco, lo slai cobas era sempre presente.
I blocchi sono proseguiti tutta la notte.
Un centinaio del Comitato ha fatto nel pomeriggio-sera il presidio alla portineria dei camion delle merci - ma camion da bloccare non ce n'erano; in serata gruppi del comitato erano presenti e attivi anche negli altri blocchi.
La Uilm, il sindacato più attivo tra i due promotori dello sciopero e che aveva parlato con il suo segretario anche dall'Apecar al mattino, sostiene la linea dell'andare a Roma a chiedere a Clini di sbrogliare la matassa.
Lo Slai cobas invece sostiene che i blocchi devono continuare anche nella prossima settimana paralizzando fabbrica e città e che se Tavolo vi deve essere con governo e tutte le parti, deve essere un Tavolo d'emergenza a Taranto, dove operai e masse popolari possono esercitare il massimo della forza e pressione.
Nello stesso tempo lo slai cobas per il sindacato di classe spiega che la lotta è prolungata e che bisogna costruire in fabbrica e città lo sciopero generale unitario e di massa  recuperando alla lotta anche la componente Fiom, uno sciopero che mostri l'unità tra operai e masse popolari di Taranto - arma vincente contro Riva e lo Stato dei padroni nella difesa del lavoro e la salute - unità contrastata dalle componenti ambientaliste antifabbrica presenti anche nel Comitato che contrappongono operai che difendono il posto di lavoro alla lotta in città contro l'inquinamento.
Per questo lavoriamo per uno sciopero generale che proponiamo a tutti per  il 19 ottobre.

slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
cobasta@libero.it
347-1102638
28-9-2012

IILVA TARANTO: UNA GIORNATA DI LOTTA E CONTRADDIZIONI

Dopo la decisione da parte della giudice Todisco di marciare verso il fermo degli impianti, era inevitabile una forte reazione dei lavoratori, a fronte del pericolo effettivo di fermo della produzione e conseguenti ricadute sul lavoro.
Alle reazioni delle prime ore, ispirate principalmente dalla componente aziendalista filo Riva, con presidi alla Direzione della fabbrica e lavoratori saliti sulla passerella del camino, Fim e Uilm hanno fatto seguire sulla spinta di molti operai, la dichiarazione 48 ore di sciopero, con blocchi stradali per oggi e domani. La Fiom invece ha assunto una decisione filo-giudici ma ha anche dichiarato di 'ritenere che le assicurazioni date da Ferrante, di non immediati riflessi sull'attività e sui posti di lavoro, sufficienti per non promuovere alcuna iniziativa di lotta'.
Una posizione quindi altrettanto aziendalista.
Questa mattina 3mila operai hanno scioperato al primo turno e bloccato via Appia e la SS 106 nelle prossimità dello stabilimento. Una partecipazione quindi abbastanza maggioritaria tra gli operai del 1° turno.Mentre si sviluppava questo blocco è arrivato uno spezzone molto folto di alcune centinaia di manifestanti raccolti intorno al Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, di questi circa un centinaio erano operai Ilva guidati dai leader naturali di questo comitato; Ranieri, Battista, ecc.
Lo spezzone ha raggiunto il blocco con due obiettivi giusti e uno totalmente sbagliato:
1- realizzare un confronto con gli operai presenti al blocco
2- lottare insieme perchè l'avversario sia padron Riva e che si faccia di più per bloccare la produzione;
3- ostentato in maniera arrogante e aggressiva, è stato quello di pretendere l'immediato scioglimento del blocco stradale perchè “danneggerebbe la città e i cittadini”.
Quest'ultima posizione è apparsa di stampo reazionario, antisciopero e antiblocco. Spesso e volentieri gli operai quando hanno attuato scioperi hanno bloccato le strade vicino alla fabbrica per renderlo più visibile e incisivo; inoltre, il blocco vicino alla fabbrica incide poco sulla città. La pretesa, quindi, di parlare a nome dei cittadini e di usare questo argomento contro il necessario blocco in occasione dello sciopero rappresenta una posizione di destra, per così dire di “ben pensanti” piuttosto che di “liberi e pensanti”.
La posizione di contrapporre cittadini a operai è una posizione dannosa e reazionaria alla lotta per il lavoro e la salute. Una cosa è sostenere e battersi perchè gli scioperi e i blocchi siano contro Riva e il governo, altra cosa è invece usare argomenti sbagliati, quali quelli usati dal Comitato in questa occasione.
Il confronto, invece, sviluppatosi a livello di base a volte in forme aspre,tra operai presenti al blocco e operai del Comitato è stato comunque utile, anche se l'argomento sottointeso a questa discussione, e che gran parte del Comitato sostiene, quello della chiusura dell'Ilva, così come l'altro argomento altrettanto sbagliato che la colpa dei danni prodotti da padron Riva sarebbe anche degli operai che si dovrebbero “scusare” con la città, in questo confronto sono stati tenuti in sordina.
Nel corso del presidio ha parlato dall'Apecar anche il segr. della Uilm che ha ribadito la posizione attuale del sindacato che domanda maggiore impegno a Riva e chiede maggior tempo alla Procura, e in ultima analisi si affida alle decisioni del governo, proponendo per questo una manifestazione a Roma.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe presente ai blocchi, come da comunicato che segue, ha vissuto insieme a molti operai con difficoltà questo confronto-scontro; se si contrappongono aziendalismo e ambientalismo, faticano ad affermarsi le necessarie posizioni di classe che sono indispensabili per condurre e vincere questa battaglia.
la posizione dello slai cobas per il sindacato di classe ilva Taranto

Noi siamo per lo sciopero e la mobilitazione unitaria e di massa degli operai Ilva e indotto

ma esso deve essere CONTRO padron Riva e il governo Monti-Clini che non vogliono mettere i soldi necessari al vero risanamento della fabbrica e del territorio

Lo SCIOPERO va fatto per tenere aperta la fabbrica con una vera messa a norma e difendere il LAVORO E IL SALARIO di tutti gli operai e LA SALUTE dei lavoratori e della città.

Noi siamo contro l'aziendalismo pro Riva,
noi siamo contro “ambientalismo antioperaio” che vuole la chiusura della fabbrica nocivo è il capitale e non la fabbrica.

Oggi siamo presenti a scioperi e blocchi per stare con i lavoratori ma siamo senza bandiere, perchè nessuna delle iniziative in corso si muovono su posizioni giuste da noi condivise
1 - noi chiediamo che intanto non si proceda a nessuna chiusura di impianti, senza aver fatto un cronoprogramma graduale che mantenta il ciclo produttivo e il lavoro degli operai
2 - noi chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo di emergenza in Prefettura per trovare le soluzioni a tutela di lavoro e reddito degli operai - tavolo a cui sia presente anche lo slai cobas ilva


noi vogliamo uno sciopero generale che unisca operai e masse popolari della città e lavoriamo perchè questo avvenga il 19 ottobre, - se si costruiscono le condizioni per una data più ravvicinata, vi aderiremo

Slai cobas per il sindacato di classe Ilva
cobasta@libero.it – 347-1102638 - 347-5301704


TA 27-9-2012

Nessun commento:

Posta un commento