domenica 1 luglio 2012

Istituto tumori milano

COME E’ ANDATO LO SCIOPERO DEL 22:
1) I numeri ci dicono che ancora non è lo sciopero, generale, che serve. 
Perché non coinvolgono la maggioranza dei lavoratori; perché per contrastare 
la macelleria sociale messa in campo dal governo Monti, occorre dare 
continuità, giorno dopo giorno, ad una mobilitazione permanente nella 
prospettiva di bloccare il Paese
2) La partecipazione, l’adesione, scarsa sono dovute ad una serie di 
fattori: in periodo di crisi, ma non solo, molti lavoratori pensano sia 
insostenibile la perdita di una giornata di paga. SBAGLIATO! I soldi li 
perdiamo da anni: col blocco dei contratti; con l’aumento continuo delle 
tasse e tariffe; e tutto grazie alla condivisione e compartecipazione di 
Cgil-Cisl-Uil.......

3) Ma come è successo in occasione di questo sciopero, si è verificato l’ennesimo 
attacco al diritto, Costituzionale, di sciopero da parte dell’Amministrazione. 
IN CHE MODO? Non approntando la prassi a cui deve attenersi: non ha dato 
informativa ai lavoratori e ai malati che quel giorno c’era uno sciopero e 
che i servizi sarebbero stati ridotti (niente ricoveri; niente interventi se 
non quelli in urgenza); citiamo quanto successo al 3°A (ovvero 4 reparti in 
uno) dove vi sono stati 7 ricoveri-un intervento di brachiterapia-avvio di 
nuove chemio-, e dove si sono verificati due casi, che non abbiamo nessuna 
remora a definire di MALA SANITA’, cioè: le “sollecitazioni” di alcuni 
medici che volevano far sloggiare, “delegandolo” ad infermieri e OSS, 
pazienti in dimissione (ma che ancora erano in trattamento) per far posto ai 
“nuovi ingressi” (che invece non potevano fare); e l’ennesima dose, a 
gratis, dei fumi che si sviluppano dalla diluizione dei chemioterapici, 
subita da un infermiera, grazie al mal funzionamento, l’ennesimo, della 
cappa dell’8° piano. In proposito diciamo che il Cobas ha presentato 
denuncia all’ASL nel 2008 per l’illegalità di questa procedura (per legge ci 
vuole il centro unico diluizione) e che l’Azienda aveva garantito che dal 1° 
gennaio 2010 sarebbe stato a regime la procedura a norma
COSA SERVE PER BATTERE LE POLITICHE DEL GOVERNO
1) In primis i lavoratori devono riacquistare la propria dignità lottando 
per i propri diritti, e gettare lo sguardo oltre le strette mura dell’Istituto 
“accorgendosi” che in altri Ospedali altri lavoratori stanno lottando, al di 
la delle sigle di appartenenza, per gli stessi problemi (come al San Paolo, 
Niguarda, o il San Raffaele che in occasione dello sciopero del 22 non 
potendo aderire allo sciopero generale ne ha fatto uno specifico sulla loro 
vertenza, con un corteo da via Olgettina sino alla Clinica Turro) e stanno 
dando vita ad un coordinamento Sanità per unire le lotte, rafforzare quelle 
in corso, mettere in campo le iniziative necessarie per battere l’avversario
2) Serve togliersi la scimmia addosso: di sindacati che anziché difendere i 
lavoratori sono compartecipi degli attacchi (Cgil-Cisl-Uil); di quelli neo 
corporativi (come Nursind e Nursing-Up) che anziché unire i lavoratori 
spargono divisione e razzismo (leggetevi i programmi e vedrete tutto 
questo); di sindacati che predicano bene e razzolano male (USB) che, per 
fare un esempio, dicono di battersi contro il precariato e il blocco delle 
assunzioni e poi con tutte le RSU firmano accordi per coprire le carenze d’organico, 
rendendo parole vuote i “buoni propositi”
COSA PROPONE IL COBAS
1) Citando una verità storica “CHI NON LOTTA HA PERSO IN PARTENZA” invitiamo 
tutte e tutti a rialzare la testa e riacquistare la dignità di guardare 
negli occhi le nuove generazioni (che subiscono più di tutti gli attacchi 
del governo), facendo la propria parte
2) Aderire e sostenere il Cobas, non per qualche tessera in più ma perché il 
Cobas si batte e lavora per unire la forza dei lavoratori costruendo il 
Sindacato di Classe, unica soluzione per raggiungere dei risultati
Queste ed altre proposte le porteremo alla riunione di questa sera del 
coordinamento Sanità, che si tiene nella sede dell’USI-Sanità in via 
Torricelli, per avviare un percorso di ASSEDIO alle istituzioni che 
ASSEDIANO/DISTRUGGONO le nostre vite.

Slai Cobas “INT” per il sindacato di classe cobasint@tiscali.it; cell. 
338-7211377
28-06-2012

Nessun commento:

Posta un commento