mercoledì 20 giugno 2012

la cgil rinuncia allo sciopero generale- il governo vuole che gli operai rinuncino alle ferie


 di Francesco Piccioni da Il Manifesto di martedì 19 giugno 2012

 Niente sciopero generale. La minoranza CGIL abbandona la sala

 La Cgil cancella lo sciopero generale inizialmente dichiarato in difesa
dell’art. 18 e contro la cosiddetta «riforma» del mercato del lavoro,
attualmente in votazione al parlamento.
 Il Direttivo Nazionale si è riunito ieri, senza la presenza di Susanna
Camusso, per motivi di salute. La relazione introduttiva è stata tenuta da
Vincenzo Scudiere, dove la mobilitazione in corso da alcune settimane viene
di fatto annullata.
 Si dovrà  infatti «lavorare per una mobilitazione in ottobre insieme a
Cisl e Uil. Di fatto, ha contestato Gianni Rinaldini, coordinatore
dell’area «La Cgil che vogliamo», «si tratta di un via libera alla
riforma, che passa senza che la Cgil nel suo insieme abbia messo in pratica
una politica di contrasto».......
 Un’arrendevolezza già  dimostrata in occasione della «riforma delle
pensioni» (per cui vennero proclamate tre ore di sciopero a fine turno) e
che riguarda «due temi che gli assi portanti dell’assetto del mondo del
lavoro». Nell’annunciare l’uscita dalla sala di tutta l’area – che
è avvenuta alla fine del suo intervento – Rinaldini ha parlato anche di
«totale subalternità  alla politica e agli equilibri tra i partiti che
sostengono il governo». Quanto al significato politico, c’è soltanto
un’evidenza da constatare: «mentre il governo annuncia la richiesta del
voto di fiducia sul decreto, la Cgil disdice lo sciopero generale proclamato
per cobtrastarlo».
 Fonte: il manifesto | Autore: red.

 POLILLO: RINUNCIARE A UNA SETTIMANA DI FERIE PER 1% DI PIL. LANDINI
(FIOM): POLILLO DISTANTE DA REALTÀ

 Aumentare il tempo di lavoro per far ripartire la produttività . E' la
ricetta del sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo. "Nel
brevissimo periodo, per aumentare la produttività  del Paese - ha spiegato -
lo choc può venire dall'aumento dell'input di lavoro, senza variazioni di
costo; lavoriamo mediamente 9 mesi l'anno e credo che ormai questo tempo sia
troppo breve". Secondo Polillo, "se noi rinunciassimo ad una settimana di
vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto".

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