giovedì 24 maggio 2012

grillo un nuovo giullare dei padroni



la presenza nello slai cobas per il sindacato di classe è incompatibile con
il sostegno a un nuovo giullare dei padroni
senza se e senza ma

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale

Chi ha paura del Grillo furioso? Non la grande impresa...

Non a sorpresa, i padroni prendono le misure all'ex comico genovese. E
trovano che "ci si può ragionare..."

Confindustria sdogana Grillo. Lo fa alla sua maniera, riconoscendo che tra
quel che dice sul palcoscenico e "il programma" messo nero su bianco (per
modo di dire) sul suo sito c'è la stessa somiglianza che corre tra la notte
e il giorno. Dal palco predica l'uscita dall'euro, nel sito si parla di
tagli alla spesa pubblica.........

Però viene considerato molto utile per intercettare il malessere politico
che altrimenti potrebbe prendere derive incontrollabili. "Frantumare" il
sistema politico dell'ultimo ventennio è una priorità per l'ordine
economico-finanziario esistente. Monti è servito anche a questo, oltre a
"dare una regolata" ai conti pubblici. Evidenziando l'inutilità della classe
politica attuale - per il buon motivo che le decisioni vere si prendono in
altra sede, sotto altri condizionamenti che non il voto popolare - il
governo "tecnico" ha assestato un colpo di ghigliottina al sistema dei
partiti. Inutili, "da rottamare", come dice un altro predicatore da due lire
buono per i talk show.

Questa era la parte facile del lavoro, visto come erano ridotti i partiti
già in autunno. Averli costretti a sostenere il governo che li elimina è una
raffinatezza quasi da mafiosi: "scavatevi la fossa". Le elezioni
amministrative hanno ratificato che il processo sta andando a buon fine.

Ma con cosa si sostituisce un sistema partitico morente? Come si "contiene",
in senso idraulico, una popolazione spaventata? Come si evita che tracimi
rabbia, spavento, collera?

Qui, come spesso accade, anche i "grandi decisori della finanza globale"
balbettano, vanno per prove ed errori. Guardano, soppesano, attendono, prima
di incoronare questo o quel nuovo re nominato dall'"unica vera chiesa",
quella del Capitale. Era accaduto con Tangentopoli e si sta ripetendo ora.
Piccoli leader crescono, vanno analizzati e soppesati. Sono soltanto piccoli
pifferai dal seguito ondivago, ma ben istruiti possono tornare molto utili.
Intanto, però, vanno accolti nella "buona società", mostrandosi niente
affatto spaventati dalle loro intemperanze "aurorali", da "nuovo che nasce".
E vanno altrettanto "avvertiti", con un trattamento altrettanto mediatico
che significa "non ti montare la testa, baby".

Con la perfidia che solo i padroni sanno avere, infatti, i giornalisti di
Confindustria accennano a quel che in molti sospettiamo: che in realtà il
Grillo furioso sia molto controllato da Casaleggio & friends, una sorta di
network mediatico che lo userebbe come "faccia pubblica" di una "linea"
decisa da altri soggetti.

L'operazione a suo modo è chiarissima. Il Sole 24 Ore "riconosce" che nel
programma "vero" dei grillini "c'è molto buon senso", di quelllo che viene
dagli interessi dei piccoli azionisti; e nessuna "rivoluzione" sul piano
economico. Quanto alla sua "indipendenza politica", posta la premessa sul
ruolo di Casaleggio, il giudizio non può che essere tranquillizzante: "ci si
puà ragionare...".

Appena accennate, invece, le questioni per così dire di "modello politico"
del grillismo, misto fin qui insuperato tra "orizzontalismo di rete" e
leaderismo carismatico indiscutibile. La cui evoluzione, anche dai
"padroni",
è datata per scontata: massima concorrenza dal basso per farsi notare (e
quindi nessuna possibilità di emergere come leader alternativi o concorrenti
col gran capo) e libertà assoluta del leader. Che però "potrebbe essere
eterodiretto".

Sembra la fotografia della classe politica al tempo della sovranità
multinazionale. Un esercito di formiche che rumina "partecipazione
presunta",
un tantinello autofaghe, e un cervello decisore irraggiungibile, opaco,
sfuggente.

Il massimo della democrazia possibile, nel capitalismo nella crisi globale.


----- Original Message -----
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To: <@slaicobasmarghera.org;>
Cc: <cobasta@libero.it>; <redditolavoro@ecn.org>
Sent: Wednesday, May 23, 2012 8:04 PM
Subject: ma quale grillino ! ridicoli !


Non c'è alcuna dissociazione
e il compagno Paolo Dorigo
non è un grillino e chi lo scrive
leggendo male tra le righe
della ns.comunicazione odierna
è un deficiente
Nel ns.sindacato esistono diverse
letture politiche della situazione
e questo non è un male è un
bene
E' positivo che il PD sia stato
sconfitto da un movimento dal basso
sappiamo bene che non è un movimento
direttamente sorto dalla classe operaia
e che non è certo la "soluzione" per
i problemi generali della
classe operaia e del proletariato
ma le offese gratuite di chi legge
ed interpreta parole nostre come
frutto della sola persona di Paolo,
sono una gran stronzata.

Coordinamento regionale Veneto-Friuli
Slai Cobas per il Sindacato di Classe

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