domenica 11 marzo 2012

SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI PER I FATTI DEL 9 MARZO A ROMA, LIBERTA' PER PAOLO E ALTRI, A STUDENTI AGGREDITI DAI FASCISTI, DIFENDIAMO SPAZI DI AGIBILITA' PER IL CONFLITTO SOCIALE E DI CLASSE

lo slai cobas per il sindacato di classe esprime la sua massima solidarietà 
ai compagni arrestati e agli studenti aggrediti dai fascisti
chiede la immediata scarcerazione
sostiene tutte le forme di antifascismo militante

coordinamento nazionale
cobasta@libero.it
11 marzo 2012

COMUNICATO RADIO STAMPA - Roma 10 marzo 2012
da Segreteria nazionale generale confederazione USI - Unione Sindacale 
Italiana
fedele ai principi dell'Ait e mail usiait1@virgilio.it,
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com  sito www.usiait.it

Il 9 marzo 2012, doveva essere una giornata di lotta, di informazione, di 
collegamento tra anime
e percorsi diversi, in occasione dello sciopero nazionale proclamato dalla 
FIOM e con iniziative
messe in campo a Roma dai sostenitori del movimento NO TAV, delle precarie e 
dei precari di vari settori
(a proposito, alla Fornero potremmo cantare anche "VIVA LA PAPPA COL 
POMODORO", chissà se capisce...),
dalle reti studentesche, dai coordinamenti autoconvocati-e e dai movimenti 
di lotta per il diritto all'abitare,
per proseguire quel lungo e difficile percorso di sviluppo delle forme di 
resistenza, del conflitto sociale e di classe,
che non vuole subire gli effetti della crisi finanziaria, economica, dei 
debiti di fonte padronale e finanziaria
accollata alle classi subalterne e ai settori più "deboli contrattualmente" 
dai provvedimenti governativi, nazionali e
internazionali.
Purtroppo, in una giornata anche di gioia per una valutazione della volontà 
di vari settori di non farsi schiacciare senza lottare
e senza proporre soluzioni alternative e anche praticabili per superare 
crisi e per rintuzzare attacchi a diritti e condizioni di lavoro,
di reddito e sostanzialmente di vita, rispetto alla rassegnazione e alla 
sfiducia che "nulla può cambiare", si registrano
aggressioni a studenti e studentesse, da parte di gruppi nazi fascisti, 
come avvenuto a esponenti del collettivo senza tregua e
ai liceali del Righi, nonchè ai manifestanti dei movimenti di lotta per il 
diritto all'abitare (anche con lo sgombero della tendopoli
in VII Municipio a Roma) e per la manifestazione di fornte al CIPE, tra i 
sostenitori del movimento no Tav
e anche del sindacalismo di base.
Una risposta repressiva, spropositata rispetto alle azioni messe in campo, 
con metodi che ricordano periodi bui della nostra storia
contemporanea, con l'uso della manovalanza fascista per "ammorbidire" 
giovani e studenti che si schierano a sostegno delle lotte
operaie e delle classi lavoratrici, con un uso eccessivo della forza da 
parte di polizia e carabinieri, a "difesa" di sedi istituzionali,
proprio per far capire che non si possono disturbare "i manovratori" (nel 
senso di coloro che elaborano e fanno applicare le
manovre economiche-finanziarie e le inutili e dannose "grandi opere"...) e 
chi contesta ed esprime dissendo sociale va bastonato e
arrestato.
Si esprime la solidarietà agli arrestati del 9 marzo di fronte al CIPE, con 
la richiesta di liberazione di Paolo di Vetta, attivo nei movimenti di lotta
per la casa e dirigente sindacale Usb e degli altri manifestanti fermati, ai 
movimenti di lotta per il diritto all'abitare e ai sostenitori del
movimento NO TAV, sottoposti a repressione, sgomberi e a limitazioni della 
libertà personale e dell'esercizio del diritto di manifestare
il proprio pensiero anche se differente da quello governativo, "palazzinaro" 
e padronale, agli antifascisti e a studenti e studentesse che stanno
mobilitandosi, come tanti anni fa per le generazioni che li hanno preceduti, 
contro il ritorno del nazifascismo e dell'autoritarismo e con un
sostengo alle lotte di reistenza operaia e sui luoghi di lavoro, non 
dimenticando per noi dell'Usi l'impegno sulla questione della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori, che ci fa rimanere ai primi 
posti per morti, feriti, mutilati sul lavoro e...da lavoro...a prescindere
dal "punteggio" più alto o più basso dello spread, in nome della presunta 
crescita e sviluppo, con percentuali minime di aumento del PIL,
non è giustificabile nè il peggioramento delle condizioni salariali, di 
ritmi e orari di lavoro, della "libertà di licenziare a piacimento", fino al
rischio della vita.
ORA E SEMPRE RESISTENZA, SVILUPPIANO AUTORGANIZZAZIONE. PARTECIPAZIONE DAL 
BASSO, DEMOCRAZIA DIRETTA E
CONFLITTO SOCIALE DI CLASSE.
Unione Sindacale Italiana - Segreteria nazionale generale confederale

Nessun commento:

Posta un commento