venerdì 9 marzo 2012

ilva taranto perizia e slai cobas sc

I risultati della drammatica perizia ordinata dalla giudice Todisco ha posto 
in maniera seria una situazione sempre più intollerabile ed ora sempre più 
documentata
"Più tumori, infarti e decessi  così l'Ilva avvelena Taranto"I risultati 
della perizia epidemiologica depositata dai tecnici nel processo ai vertici 
delle acciaierie: 174 morti in sette anni, oltre a malformazioni e malattie 
respiratorie. Vanno a sommarsi a quelli ottenuti dai chimici sulla 
pericolosità delle sostanze sprigionate dallo stabilimento per la salute di 
lavoratori e cittadini Pochi giorni prima, l'incendio nell'area Tubificio al 
trasformatore elettrico a olio minerale con la fuoriuscita di fumo nero che 
ha avvolto la città, e in particolare il quartiere Tamburi, e che ha ferito 
anche all'interno degli operai,  Riva e la Direzione dell'Ilva non sono in 
grado di assicurare la sicurezza in città e di arrestare l'inquinamento e la 
devastazione ambientale che mette a rischio la salute della popolazione.

Non si può continuare a chiedere a questo padrone, a questa direzione 
aziendale di fare ciò che, per la logica della riduzione dei costi e del 
profitto, questo padrone e questa direzione aziendale non vogliono fare.
La stessa ordinanza del sindaco di carattere demagogico ed elettorale non è 
in grado di cambiare nulla, se non di provocare reazioni e controreazioni 
che non cambiano la sostanza del problema.
E' il tempo di usare a fondo l'unica arma a disposizione dei lavoratori e 
della popolazione: la lotta e la mobilitazione operaia e popolare.
La partecipazione straordinaria al processo del , con tanti giovani che 
hanno preso in mano il loro futuro in questa città, è la strada che lo Slai 
cobas per il sindacato di classe abbraccia e in questa pone il suo 
contributo.
Ma proprio perché facciamo appello alla mobilitazione popolare, alcune 
questioni vanno dette.
Primo, noi non vogliamo che chiuda l'Ilva. Noi vogliamo che Taranto resti 
una grande città industriale, noi non vogliamo che Taranto finisca come 
Bagnoli diventata come la chiusura territorio della camorra e della 
speculazione economica e politica, del degrado, della devastazione sociale e 
territoriale.
Per questo siamo contro tutti gli ambientalisti, o presunti tali, che 
vogliono la chiusura dell'Ilva.
Noi vogliamo che paghi Riva e la direzione aziendale, a tutti i livelli. Che 
paghino come al processo Thyssen, come al processo Eternit nelle aule del 
Tribunale.
Che siano risarciti i lavoratori danneggiati, le famiglie e i quartieri 
danneggiati di questa città, con fondi, non da seminare individualmente - 
questo caso mai è compito della Magistratura - ma da mettere al servizio di 
una bonifica in fabbrica e sul territorio che produca anche decine di 
migliaia di posti di lavoro, il risanamento delle case e dei quartieri, 
centri avanzati di controllo e tutela della salute. Fondi affidati non ad 
amministratori locali ma a Comitati popolari da costruire in fabbrica e sul 
territorio.
Noi vogliamo che se i padroni e la direzione aziendali non sono in grado di 
assolvere a queste richiesta, l'Ilva possa tornare nelle mani del controllo 
pubblico; perché due cose non sono accettabili, che lo Stato, cioè tutti 
noi, paghi per i danni prodotti dai padroni; e che lo Stato dia ai padroni 
ulteriori soldi nella logica che i loro profitti e i loro patrimoni non si 
toccano.
Per ottenere queste richieste non bastano i Tribunali né un movimento 
ambientalista ma l'unità operai/giovani/popolazione, in un autentico 
movimento popolare combattivo, come è nel nostro paese il movimento No Tav, 
attualmente al centro della lotta e dell'attenzione dello scontro.
Il movimento di lotta su questo terreno non può essere confuso con la 
campagna elettorale. Anzi, non bisogna permettere a nessuno dei partiti e 
personaggi politici, Verdi e personaggi ambientalisti compresi, che si 
approprino delle ragioni dei lavoratori e della popolazione su questi 
terreni, per farne motivo per entrare nei Palazzi e continuare il gioco di 
sempre.

SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva appalto

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